Architetto polacco naturalizzato statunitense,
noto per la sua capacità di intersecare differenti
discipline e culture con la passione per la musica,
la filosofia, la letteratura e la matematica, è oggi
riconosciuto come uno dei principali interpreti
dell’architettura decostruttivista, oltre ad essere
strettamente legato alla rappresentazione della
storia e delle tragedie associate alla guerra, tanto
da rappresentare il denominatore costante della
sua produzione: dal museo dedicato al pittore
ebreo Felix Nussbaum (1998) ai musei ebraici
di Copenhagen e San Francisco, fino al più recente
National Holocaust Monument di Ottawa. Le sue
idee hanno influenzato una nuova generazione di
architetti e di tutti quanti siano interessati al futuro
sviluppo delle città e del pensiero. Fra i moltissimi
premi ricevuti, nel 1985, il Leone di pietra alla
Biennale di Venezia.
Polish-born American architect, renowned
for his ability to interweave different disciplines
and cultures with a passion for music, philosophy,
literature and mathematics. He is now recognised
as one of the leading figures of deconstructivist
architecture, as well as being closely linked to
representations of the history and tragedies of war,
so much so that it forms a common denominator
throughout his work: from the museum dedicated
to Jewish painter Felix Nussbaum (1998) to
the Jewish museums in Copenhagen and
San Francisco, as well as the more recent National
Holocaust Monument in Ottawa. His ideas have
influenced a new generation of architects and all
those involved in the future development of cities
and culture. His many awards include the Stone
Lion award at the Venice Biennale in 1985.
Daniel Libeskind
— Łódź, Poland, 1946
→ Gemma, 2015
Photo Stefan Ruiz
Photo Alessandro Paderni
Gemma, sketches, 2015
Il suo lavoro è riassumibile in un doppio-
approccio: disegnare per i produttori europei –
principalmente italiani – e collaborare con
le industrie e l’artigianato tradizionale giapponese.
Una modalità progettuale che, fin dal 1969, ha
contribuito a connotare la cultura del design
contemporaneo del Giappone. Molti dei suoi lavori
sono stati selezionati per le collezioni permanenti
di musei come il MoMA di New York e il Centre
Georges Pompidou di Parigi. È stato consulente
governativo per il design a Singapore, in Tailandia
e in Cina. Tra i riconoscimenti internazionali,
è stato insignito del premio Delta de Oro in Spagna
nel 1990 e, nel 2011, del Compasso d’Oro ADI
alla carriera.
His work can be summed up as a dual
approach: designing for European manufacturers
– mainly in Italy – and collaborating with Japanese
traditional crafts and local industries.
Since 1969, this particular approach has
contributed to defining the culture of Japanese
contemporary design. Many of his works have
been selected for the permanent collections
of museums such as the MoMA in New York and
the Centre Georges Pompidou in Paris. He has
also served as governmental design advisor for
Singapore, Thailand and China. His international
awards include the Delta de Oro in Spain in 1990
and, in 2011, the Compasso d’Oro ADI lifetime
achievement award.
Toshiyuki Kita
— Osaka, Japan, 1942
→ Saruyama, 1989 / Saruyama Giro, 2013 / Saruyama Island, 2006
Palais de Tokyo, Paris — France, 2003