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Torino), osserva come la percezione delle cose
muti radicalmente al variare, seppur conte-
nuto, del loro status originario; Bankrupt Ar-
tists lesson n°… (2008-ongoing) in cui diversi
docenti di scuole, accademie e università im-
partiscono lezioni sul concetto di insuccesso;
The art pacemaker (2013), una visita guidata
di gallerie e istituzioni d’arte esplicitata in
forma di maratona; The Flatland (2014) ove
alcuni allievi di accademia, affidandosi a di-
scipline diverse, danno vita a una moltitudine
di letture delle Lezioni americane di Italo
Calvino; Atelier Albania (2015) che mette a
confronto l’immagine stereotipata dell’Albania
ai tempi del comunismo (rappresentata dal
mosaico Shqiperia dal 1981 sulla facciata del
Museo storico di Tirana) e quella attuale (im-
personificata da un gruppo di studenti che
trasformano il museo in un laboratorio crea-
tivo lasciando emergere, ancora una volta,
l’aspetto spiccatamente relazionale presente
nel lavoro di Zeneli che identifica le persone
come parte integrante dell’opera); Le pen-
sionnaire absent (2016) che, traendo spunto
dalla assenza di un dipinto conservato nel Sa-
lon de pensionnairesa Villa Medici, riscrive
fantasiosamente la storia del suo protagonista
conferendogli sembianze del tutto inattese.
La storia e la componente onirica che geneti-
camente l’alimenta (d’altronde non sono stati
i sogni a determinarne costantemente gli
eventi?) fa quasi sempre da sfondo agli inter-
venti di Zeneli. Vi è quella narrata dai suoi
protagonisti attraverso le loro voci filtrate dalle
grate di un confessionale in The Confessional
(2007); quella sociale, politica ed economica
di un paese, l’Albania, e le tracce visibili delle
sue trasformazioni in This is a Castle (2010);
quella reale messa a confronto con quella fit-
tizia narrata in Venezia (2016) ove la città ri-
presa nel video non è l’originale ma la sua re-
plica industriale ad Antalya in Turchia; quella
individuale, in cui l’artista prende a pretesto
sé stesso per affrontare, al contempo, un altro
tema centrale nella sua ricerca: l’identità cul-
turale (Born in U.S and A., 2007: Albanian
Souvenir, 2009): Da cosa essa è definita? Cosa
influisce sulla sua costruzione? Facendo rife-
rimento al presente come al passato, Driant
Zeneli si interroga sulle regole e gli stereotipi
razziali e politici che ne costruiscono i confini;
come anche sulle illusioni, le speranze, le de-
lusioni – vale a dire i sogni – che ne governano
lo sviluppo.
Don’t look at The Sun
while you're expecting to Cross it,
2014, video still
Courtesy of the artist e /
and prometeogallery di Ida Pisani Milan / Lucca