senso di astrattezza alla matericità solida e
al senso di staticità trasmessi dall’edificio
in mattoni scuri. Un gesto architettonico e
urbano che dichiara apertamente la propria
destinazione, con le ampie vetrate, alte
5 metri, che lasciano immaginare spazi
interni altrettanto ampi, destinati a opere
d’arte a grande scala.
All’interno, si accede alla collezione posta
al piano superiore attraverso una scalinata
rettilinea di 72 gradini, un percorso in
ascesa costretto tra due pareti laterali che
conduce ai 400 mq di spazio espositivo. La
collezione è distribuita su diverse sale di cui
la principale misura 8 x 28 metri, con un
soffitto alto 6 metri. Le alte finestre di vetro,
affacciate a est e a sud, impregnano lo
spazio di luce naturale.
Il risultato è un incontro tra arte, architettura
e luce naturale che si completano a vicenda,
nel rispetto e nella valorizzazione delle
identità individuali.
dark-colored brick building on which it rests.
A new architectural and urban feature, it
openly declares its purpose, 5-m high
extensive glazing providing views into the
interiors designed to house large works of
art.
Inside, the 400-sq. m upper floor exhibition
area is accessed via a straight 72-step
staircase enclosed by walls on either side.
The collection itself is distributed over several
rooms, the largest measuring 8 x 28 m, with
a 6-m high ceiling. The tall glass windows
facing east and south flood the spaces with
natural daylight, turning them into a place
where art, architecture and natural light
come together to the benefit of all three.
36 — 37
Ri-abitare la storia | Reinhabiting our History
Photography:
© James Morris,
courtesy of Claudio
Silvestrin Architects