Nel cuore di Parigi, un
inaspettato cortile conduce alla
nuova sede di Van Cleef & Arpels,
la storica maison dell’alta gioielleria,
nata proprio nella capitale francese.
Ambienti di lavoro e di meditazione
si susseguono in un edificio del
XVII secolo, guidati dalla creatività
inconfondibile di Constance Guisset.
LaCividina —
Nei nuovi uffici parigini di Van Cleef & Arpels
gli spazi di lavoro si fondono dolcemente
in una dimensione immaginifica. Da dove nasce
l’ispirazione per questa successione di prospettive?
Constance Guisset —
«In questo progetto ci è stato chiesto di progettare
tutti gli spazi comuni: le aree di accoglienza, la
biblioteca, lo spazio di lavoro collettivo, il giardino
e così via. L’idea era quella di proporre “un viaggio”
attraverso l’edificio partendo dalla strada al fine di
creare momenti diversi. Per farlo, ci siamo affidati
all’illuminazione. Alcuni spazi sono illuminati dalla
luce del giorno e altri, come contenitori di curiosità,
sono illuminati da luci soffuse. Alla fine, lo spazio
è molto aperto e si rivela sotto la luce che lo
raggiunge dal tetto di vetro».
LaC —
Gli spazi creati per Van Cleef & Arpels sono
strettamente connessi con il team che vi lavora. Quale
linguaggio permette a design e individuo di comunicare?
CG —
«Quando lavoro a un progetto di architettura
per interni cerco sempre di mettermi nei panni
degli utenti, che sono molto diversi tra loro.
Devo prevedere tutte le loro esigenze e interazioni
Downtown Paris, an unexpected
courtyard leads to the new
headquarters of Van Cleef & Arpels,
the historical high jewellery company
founded right in the French capital.
Work and meditation rooms follow
one another in a 17th-century building
led by the unmistakable creativity
of Constance Guisset.
LaCividina —
In the new Parisian offices of Van Cleef & Arpels,
the workspaces gently merge into a creative dimension.
Where did the inspiration for these perspectives come from?
Constance Guisset —
«In this project, we were asked to design all the
collective spaces: welcoming areas, library,
collective working space, garden, etc. The idea
was to invite to a journey through the building,
starting from the street, to create different
moments. To do so, we relied on the lighting.
Some spaces have access to daylight and some
others are like a cabinet of curiosities, with soft
lights. In the end, the space is very open and
reveals itself under the light of a glass roof».
LaC —
The spaces created for Van Cleef & Arpels are closely
linked to the team working there. What language allows
design and individuals to communicate with each other?
CG —
«When I work on an interior architecture project,
I always try to put myself in the shoes of the users,
which are very different. I need to anticipate all
their needs and interactions, in order to find the
right layout and the right furniture. This space has
to invite people, it has to show them that it has
LaC
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Van Cleef & Arpels