Roberto Fallani
PUZZLE 5s
Sistema sedute - Seats system
Legno, gomma, rivestimento pvc colorato
Wood, foam, pvc coloured cover
Il ferro e luce Artista del “limite”, Roberto Fallani. Limite nel senso d’
esuberanza creativa e poliedricità, di discipline che interagiscono fino
a rifiutare qualsiasi codice esegetico; ma anche limite della visione
in sè, resa estrema dagli innumerevoli innesti culturali, stilistici e
mnemonici. La risposta di Fallani al verbo postmoderno sta in questa
esasperazione del gusto inteso come “summa” della sua esperienza
di artista rabdomante, là dove tutto appare in uno stato di mutazione
e di ibrido. Di qui certe insinuazioni avveneristiche della forma
che richiamano una sorta d’ archeologia decorativa, di fantastica
rivisitazione del moderno degna di “Metropolis” e di Flash Gordon.
Il ferro, simbolo dell’era proto-industriale ottocentesca, diventa così
per Fallani materiale e insieme metafora di una contemporaneità
che “avanza” incontro al passato per ritrovarvi la sua legittimazione
estetica; così come il bullone e l’ingranaggio dichiarano la loro falsa
vocazione costruttiva e meccanica facendosi elementi plastici assoluti,
quasi in una parodia di tutti i funzionalismi possibili. Totems tecnologici,
queste “sculture illuminanti” rilanciano in definitiva il primato della
bellezza sull’oggetto d’uso, proprio nel momento in cui trasgrediscono
il sillogismodel “bello in quanto utile”. Sono macchine di luce, segnali
che non possono indicare altro se non l’enigma della forma che, alle
soglie del terzo millennio, si è liberata della storia e dei suoi dogmi.
Giuliano Serafini. Designer, architetto, scultore e orafo, Roberto Fallani
vive ed opera a Firenze.
Iron and light Roberto Fallani, artist of the “bound”. Bound like creative
exuberance and versatility, of teachings that interact so much that
refuse any critic code; bound of the vision in itself too, made extreme
by numberless cultural, stylistic and mnemonic inserts. The Fallani’s
replay to the postmodern word is in this exasperation of the taste, felt
as a “summa” of his experience of searcher artist, where all the things
seem in a mutation’s and hybrid’s state. And it’s here from that start
same futuristic hints of the shape that remind a Kind of decorative
archeology and fantastic thinking again of modern, worthy of
“Metropolis” and Flash Gordon. The iron, symbol of the protoindustrial
age of the nineteen century, becomes for Fallani a material and a
metaphor too of a contemporaneousness that “goes further” towards
to the past for discovering its aesthetical legitimacy; like that the bolt
and the gear declare their wrong building and mechanical vocation
becoming plastic absolute elements, almost a parody of all the possible
workings. Technologic totems, these “lighting up sculptures” suggest
again the supremacy of the beauty on the usable objets, in the same
moment in which they transgress the syllogism of the “beautiful as
useful”. These sculptures are light’s machines, signals indicating the
enigma of the shape that gets rid of the history and of the its dogmas,
at the beginning of the third millennium. Giuliano Serafini. Designer,
architect, sculptor, goldsmith, Roberto Fallani works in Florence.
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