Non capita spesso, ma può capitare di incontrare un grande artista,
frequentarlo, diventare suo amico, imparare a carpire i suoi sguardi, le
sue parole, suoi sentimenti, apparentemente inespressi, ma in realtà
così invadenti e pervasivi, avvicinarti alla sua opera, prima timidamente,
poi sempre più sfacciatamente, e sentirtela entrare dentro.
Non riesci ancora a comprenderla fino in fondo, sei solo all’inizio di un
percorso, ma ti accorgi che ti diventa familiare e che hai imparato a dagli
del tu, senza titubanze, senza timori reverenziali e ti stupisci se gli altri
non riescono a fare altrettanto ed a provare le tue stesse emozioni.
Quell’artista ti ha preso per mano, delicatamente, e ti ha guidato tra i
suoi pensieri, le sue fantasie, i suoi rimorsi, le sue gioie, i suoi amori,
fino a farti scoprire le pieghe più intime del suo animo ed è così che
hai imparato a riconoscerlo in ogni dipinto, in ogni scultura : lo vedi, lo
tocchi, ne intuisci i gesti, gli stati d’animo, che puoi fissare nel tempo, ma
che sono senza tempo.
E’ inusuale, forse al limite dell’eccezionale, che un semplice artigiano
della sicurezza, che crede nel suo lavoro, così intriso degli odori di una
umanità spesso sofferente, che giorno dopo giorno intaglia e ritaglia
spazi di libertà per quanti gli chiedono di adoperarsi affinchè possano
godere appieno dei loro diritti, incontri quell’artista, lo coinvolga nei suoi
bisogni, gli trasmetta i suoi messaggi e lo faccia entrare nel suo mondo,
un mondo in cui l’animo umano irrompe con tutte le sue contraddizioni,
le sue miserie, la sua forza, la sua perfidia, le sue fragilità.
E’ certamente inusuale, ma può accadere, che quell’artista si lasci
attrarre da quel mondo, che la sua sensibilità ne risulti contaminata e
affascinata e che decida, così, di entrarci dentro e di ritoccare, con la sua
genialità, il lavoro dell’artigiano.
Sfugge però a qualsiasi logica, e rasenta l’inverosimile, il fatto che a
quei due si unisca un giovane e brillante imprenditore, che, per sua
natura, si ingegna ed opera nella cultura dell’efficienza e del risultato, e
che invece, in uno strano mix tra curiosità e sfida, scopra a sua volta il
gusto di partecipare ad un progetto nuovo ed esaltante : portare l’Arte
dentro la Polizia.
Uno sguardo distratto, un giudizio superficiale farebbero gridare subito
alla dissacrazione. Cosa c’è di più contraddittorio tra la sublimazione di
un’opera d’arte ed un lavoro così vicino ai bisogni della gente, qual è
quello del poliziotto?
Sbaglia,certo che sbaglia, quell’osservatore disattento : il suo, lungi
dall’essere un meditato giudizio, rischia di rivelarsi un frettoloso
pregiudizio.
Non conosce l’Artista, non conosce l’Artigiano, non conosce l’Imprenditore
: tutti e tre amano il proprio lavoro, ma ancora di più amano l’uomo e
sanno che l’uomo ha bisogno dell’arte, non come fatto meramente
estetico, ma come momento di riflessione, di identità, di soddisfazione
interiore, di esaltazione dei suoi sentimenti e del suo vivere quotidiano,
specie se la sua professione è irta di difficoltà, è intrisa di pericoli, è
segnata dalla sofferenza propria e altrui.
E chi più di un poliziotto racchiude in sé questa esigenza?
Nasce così questo volume,un’opera d’arte nell’opera d’arte.
Nasce come testimonianza autentica, che, pagina dopo pagina, illustra
la sensibilità e la dedizione di Mario Ceroli, e di David e Gianni Overi nel
realizzare per la Polizia di Stato una nuova pennellata di identità, che va
ad aggiungersi ad una storia fatta da oltre centocinquanta anni di attività,
un arco di tempo lunghissimo nel corso del quale migliaia e migliaia di
uomini e di donne hanno svolto con dedizione, con convinzione, con
determinazione il loro lavoro di artigiani della sicurezza per difendere
i più deboli, per aiutare chi soffre, per cancellare le ingiustizie, per
garantire la libertà di tutti,sapendo anche, se necessario, privarsi del
bene più grande: la vita.
Sfogliamo allora con rispetto queste pagine, andando oltre le immagini,
oltre le parole e cercando di entrare in una nuova logica che, anche
attraverso l’arte, ci aiuti a cancellare dalla nostra società il germe della
sofferenza, della violenza,d ell’ingiustizia.
Quando l’avremo fatto saremo stato capaci di mettere l’Uomo al centro
del nostro vivere, e non ne resteremo delusi !
Gianni De Gennaro
CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
It does not occur frequently, but it might happen to meet a great
artist, to go around with him, to become his friend, to learn
understanding his glace, his words, his apparently unexpressed,
but in fact intrusive and permeating, feelings, to approach his
work, at first shyly, then more and more impudently, and feel it
entering you.
You can not understand it completely, you are at the beginning
of your route, but you realise it becomes familiar and you are on
first-name terms with it, without hesitancy, without awes, and
you are astonished other people can not do the same, can not
prove the same emotions.
That artist took you by the hand, slightly, and guided you among
his thoughts, fantasy, regrets, happiness, love, till he made you to
discover his soul’s closest aspects, so you learnt recognise him in
any of his paintings, sculptures: you see him, touch him, you guess
his gestures, his mood and you can fix them in the time, even
though they are timeless.
It is unusual, maybe even exceptional, the fact that a simple
craftsman of security, who believes in his work, soaked in suffering
mankind’s smells, who day after day cuts space of freedom for
those who ask him to help them enjoying completely their rights,
meets that artist, involves him in his needs, transmits him his
messages and makes him to enter his world, where the human soul
breaks into with all contradiction, miseries, strength, wickedness,
fragility.
It is surely unusual, but it might happen that the artist lets himself
attract by that world, till his sensitiveness is contaminated and
fascinated, and that he decides to enter it and touch, with his
genius, the work of the artisan up.
But you can not really understand, it is quite incredible, that a
young entrepreneur, whose aims are efficiency and result, joints
those two people in order to take part, because of a strange mix
of curiosity and challenge, to a new stimulating project: to bring
Art in Police.
An abstracted look, a superficial judgement would make cry to
desecration. What’s more contradictory between sublimation of
a work of art and a job so near to people’s needs, such the job of
a policeman is?
The inattentive observer is wrong: his judgement, far from being
a considered opinion, reveals a hurried prejudice.
He does not know the artist, he does not know the artisan, he does
not know the entrepreneur: all of them love their job, even more
they love men and know men need art, not as a pure esthetical
fact, but as reflection, identity, interior satisfaction, exaltation of
their own feelings, of their everyday lives, above all if his job is full
of difficulty, dangers, marked by his own and other’s pains.
Who, more than a policeman, has this need?
That’s the reason why this book was published – a work of art in
the work of art.
It was born as the true testimony that, page after page, show the
sensitiveness and the devotion of Mario Ceroli, David and Gianni
Overi in realising for the Italian Police a new brush-stroke of
identity, that adds to its history of more than hundred fifty year
of activity, a long time during which thousand of men and women
made with dediction, conviction, decision their work of craftsman
of security in order to cancel inequities, to grant freedom, and, if
necessary, to loose the greatest gift: life.
Let’s turn over the pages and let’s go beyond images, beyond
words and try to enter the new logic, that art helps us to cancel
from our society the seed of pain, violence, inequity.
When we will have done it, we have put Man at the centre of our
life. We will not be disillusioned !
Gianni De Gennaro
Chief of the Italian Police
General Director of Public security
PALAZZO DEL VIMINALE – MINISTERO DEGLI INTERNI - Roma
VIMINALE PALACE – MINISTRY OF INTERIOR – Rome – Italy
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