MARENGÒ
Alessandria 2017
CAPPELLAIO MAGICO
Alessandria 2017
Io non so niente di Arte, se non quando mi ci trovo
davanti: allora so tutto. Lodola è un ponte tra la mia
immaginazione e la bolletta della luce. Io mi sono
fatto apostrofo nel mondo di Lodola. M’inserisco,
vivente, nel suo buio lucente, o mi faccio colorare
la faccia dalle sue luci calde e proteiche.
L’apostrofo è uno scambio di binario; insinua
una possibilità alternativa. Imbroglia le carte
ma onestamente, sotto gli occhi di tutti. Limbo,
si
pronuncia
come
uno
stereotipo
asiatico
pronuncerebbe Rimbaud. È una reinvenzione di
qualcosa, più nuova del nuovo.
Apostrofare il lavoro di Lodola è impensabile:
Marco è inapostrofabile. Eppure. Solo uno slancio
di entusiasmo e incoscienza – influenzare il lavoro
di un artista senza che mi venisse chiesto – ha
permesso di mettergli un tarlo in testa. Tarlare le
idee altrui è una “passivazione” artistica, che diventa
“attivazione” solo quando il dubbio ha successo. Le
idee accessorie si nascondono nell’ombra, pronte
all’agguato. L’Artista cade nella trappola ma il fluido
mefitico non va a segno perché Lui lo digerisce e
metabolizza, rendendolo idee in purezza. Di che
colore è un apostrofo? A volte c’è solo la sua ombra
a dirci che c’è. Qui c’è la sua luce.
Gianni Fantoni
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