STELLE DELLE GENTI
La mia passione per la musica si perde nella notte
dei tempi: suono, sia pure con risultati tutt’altro che
soddisfacenti, diversi strumenti. Ancora più antico
è il rapporto che ho con il presepe. Fin da bambino
amavo costruirlo, immaginare una scenografia
ogni volta diversa che mi faceva sognare.
La raffigurazione della Natività nella storia
dell’arte è stata all’inizio affidata alla pittura. In
epoche successive, con i presepi scolpiti nel legno
ha guadagnato la tridimensionalità, poi è entrata
nelle case diventando popolare e infine ha acquisito
il movimento con il presepe vivente. Nella mia
interpretazione ho voluto aggiungere un elemento
nuovo: la luce.
La condizione di sofferenza che viviamo oggi è stata
l’ispirazione da cui sono partito per rappresentare
una rinascita luminosa, un senso di speranza,
la fiducia in un cambiamento. Come le figurine
del presepe, noi siamo la manovalanza di un
tempo sospeso, orchestrali senza pubblico, teatro
senza copione, ribalta in attesa della sua star. Il
collegamento con il Festival di Sanremo ha aggiunto
un sapore pop al presepe, con i personaggi familiari
che sono passati negli anni su quel palcoscenico. La
grande stella cometa, conosciuta anche come “stella
delle genti”, l’ho pensata appunto come un mare di
facce in cui ognuno può immaginare la propria.
Buon Natale a tutti,
Marco Lodola
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