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DARUMA
SERGIO ASTI 1968
Sergio Asti racconta di aver pensato a una
lampada che avesse il potere di sorprendere,
non per il protagonismo delle forme ma per
la capacità di plasmare la luce. La Daruma è
nata così. Due calotte di vetro soffiato bianco
lucido che si sovrappongono, dove il rigore
dei volumi candidi le conferisce, da spenta,
la bellezza elegante di un vaso ma una volta
accesa, la anima di luminosità e colorazioni
differenti, più intensa nella parte superiore
e più soffusa in quella inferiore; un effetto
dovuto alla scelta di sistemare la sorgente
luminosa nel colletto della lampada. In questo
modo il doppio spessore del vetro rifrange
diverse intensità, creando effetti luminosi
morbidi e accoglienti. Per ottenere questa
modulazione della luce è stata indispensabile
una ricerca approfondita delle caratteristiche
del materiale e, soprattutto, la continua
sperimentazione, in fase di prototipazione,
della posizione della sorgente luminosa per
ottenere la diffusione omogenea della luce e la
diminuzione del riverbero nella parte inferiore.
Asti sostiene che la bravura degli artigiani lo
ha accompagnato, con competenza e passione,
nell’effetto che cercava, fino ad ottenere il
massimo risultato.
Alba Cappellieri
Sergio Asti relates that he
imagined a lamp that would
have the power to surprise, not
by any protagonism of form, but
through its ability to shape light.
Thus the Daruma. It consists of
a cap atop a spherical diffuser,
both made of polished white
blown glass, where the rigour of
the volumes has all the beautiful
elegance of a vase. However,
when turned on, it comes to
life in a captivating interplay
of light and colour, relatively
intense in the cap and more
suffused in the lower sphere.
The effect is achieved through
careful placement of the light
source in the neck of the lamp.
The two different thicknesses
of glass respond differently
to the passing light, creating
soft and charming effects.
This modulation demanded
painstaking research into the
properties of the materials and
long experimentation during the
prototype phase to determine
the best position of the light
source for homogenous
diffusion of light without
causing shimmer in the lower
part. Asti tells us that he was
guided by the competence and
passion of skilled artisans in
pursuing the envisioned effect,
eventually achieving the optimal
result.
Alba Cappellieri
Daruma
TABLE