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GIO PONTI
Gio Ponti è uno dei grandi padri dell’architettura italiana
e FontanaArte è il frutto della sua versatile e inesauribile
attività di progettista eclettico e instancabile promotore
culturale. Laureato in Architettura nell’immediato primo
dopoguerra, svolge un ruolo decisivo per la rinascita delle
arti applicate e lo sviluppo del design italiano promuo-
vendo una sorta di revisione formale e tipologica degli
elementi dell’architettura alla luce delle nuove possibilità
produttive e industriali. Ponti è da considerare il primo
art director della storia del design italiano: già nel 1923 è
alla guida artistica della Richard Ginori. Nel 1928 fonda la
rivista Domus, facendo del dibattito e della divulgazione
dei temi legati alla cultura del progetto e dell’arte un im-
pegno – un progetto
esso stesso – che lo
accompagnerà
per
tutta la vita.
Promotore
instan-
cabile della moder-
nità ha il merito di
intuire e promuove-
re le straordinarie
potenzialità espres-
sive che un mate-
riale come il vetro
mostra di avere per
l’architettura e l’ar-
Ritratto di Gio Ponti nella casa di Civate
redamento. Dopo la partecipazione nel
1930 alla IV Triennale di Monza con
un grande tavolo con un lungo piano in
specchio nero e gambe di cristallo inciso
prodotto da Fontana, Ponti si dedica a
una prima serie di mobili in specchio, e
in seguito a una nuova serie di mobili
trasparenti, “tutto cristallo”, ossia “tut-
ta luce”. Con la forza di questa visione
– dato che, come dice la figlia Lisa, è “un
progettista che vuole cambiare il mondo
non solo con la sua opera, ma anche con
quella di un’intera generazione” – Ponti
promuove l’associazione del genio crea-
tivo di Pietro Chiesa con l’attitudine e la
scala industriale di Luigi Fontana. Sotto
questo profilo è come se la sua opera di
promozione dell’unità di arte e industria
si concretizzasse nella fusione della bot-
tega di Chiesa coll’industria vetraria di
Luigi Fontana nel 1932. In quest’armo-
niosa conciliazione degli opposti e nella
convergenza degli obiettivi prefigurati
da Ponti, Pietro Chiesa è al suo fianco
nella direzione artistica della nuova im-
presa nata da una costola della Società
Anonima Luigi Fontana. Con questo
atto di nascita, FontanaArte si connota
Luigi Fontana presenta FontanaArte, Domus 68, 1933
GIO PONTI Gio Ponti is one of the forefathers of Italian architecture and FontanaArte is the fruit of his
versatile and unflagging activity as eclectic designer and cultural promoter. After earning a degree in archi-
tecture in the early years after WWI, he played a decisive role in the rebirth of applied arts and the develop-
ment of Italian design, spearheading a formal and typological overhaul of the elements of architecture in the
light of the potentials offered by new industrial production processes. Ponti may be considered the first art
director in the history of Italian design: in 1923 he was already guiding the artistic development of Richard Gi-
nori. In 1928 he founded the magazine Domus, embarking on the path of popularising and debating themes
associated with design culture and art that he would pursue for the rest of his life.
A tireless promoter of modernity, he was the one who intuited and championed the extraordinary expres-
sive potentials of glass in architecture and interior design. After exhibiting a table produced by Fontana with
a long black mirrored top and engraved glass legs at the IV Triennale of Monza in 1930, Ponti set to work
on an initial series of mirrored furniture, followed by a new series of transparent furniture characterised
as “fully crystal” or “all light”. With the power of this vision (as his daughter Lisa says, he was “a designer
who wanted to change the world not only with his works, but also with those of an entire generation”),
Ponti promoted the connubium between the creative genius of Pietro Chiesa and the industrial aptitude and
scale of Luigi Fontana. We might say that his work to promote the unity of art and industry took concrete
form in the fusion of Chiesa’s workshop with Luigi Fontana’s industrial glassworks in 1932. This harmoni-
ous reconciliation of opposites and convergence of objectives, prefigured by Ponti, took form with Pietro
Chiesa at his side as artistic directors of the new enterprise, a rib from the Società Anonima Luigi Fontana.
With this pedigree, FontanaArte immediately established itself as an unicum in 20th-century applied arts.