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INVERNOMUTO
d e n T r o e a T T r a v e r s o
F I N A L I S T
All’editor di Wikipedia che abbia vo-
luto sobbarcarsi un censimento così capil-
lare, sarà risultata paradossale la scarsità
di immaginazione nella rappresentazione di
uno dei topoi più comuni della letteratura,
cinematografia e produzione videoludica di
fantascienza: quello che nella ‘reale’ fisica
teorica viene definito ponte di Einstein-Ro-
sen, o ben più comunemente wormhole. Un
“cunicolo spazio temporale” (la lingua ita-
liana non ha saputo trovare migliore locu-
zione) è un oggetto astronomico ipotetico
che collega due punti nello spazio più velo-
cemente di quanto ci metterebbe la luce a
percorrerlo. Nella maggior parte dei casi,
nella cultura popolare che con questo con-
cetto si è misurata, il wormhole ha preso la
forma del cerchio (Stargate), dell’ovale (Por-
tal), e solo in casi più rari ma più interes-
santi, di oggetti di uso comune come una fi-
nestra (nella trilogia Queste oscure materie
di Philip Pullmann), un armadio (ne Le cro-
nache di Narnia di C.S. Lewis), una tana di
un coniglio o uno specchio (Alice nel Paese
delle Meraviglie e Alice attraverso lo specchio
di Lewis Carroll). Se l’idea dell'attraversa-
mento fisico di questo portale su ciò-che-è-
distante è congeniale ad una rappresenta-
zione tecnologica1, ben poco ci si è dato da
fare per immaginare un congegno che supe-
rasse una figurazione che, in fondo, è sempre
la stessa da secoli, e precede di gran lunga
l’invenzione stessa del suo concetto in fisica
teorica.
Calendoola,
2016, set photo
Courtesy of the artists e / and
Gluck50, Milan
Foto / Photo: Matt Très Bon