“ARCHIMBUTO”, 2014
Padiglione Italia / Italian Pavilion
Corten acidato / Acid-etched Cor-ten
#UN “ARCHIMBUTO” PER IL
PADIGLIONE ITALIA
Architetto: Cino Zucchi
Portale del Padiglione Italia
14. Mostra Internazionale di Architettura
di Venezia
Foto: Federico Barin
Disegnato dall’architetto milanese Cino
Zucchi e realizzato e sponsorizzato da
De Castelli, arriva direttamente dalla
provincia di Treviso l’elemento esterno di
maggiore impatto dell’atteso Padiglione
Italiano alla ormai prossima 14. Mostra
Internazionale di Architettura di Venezia.
Cino Zucchi - curatore del Padiglione su
incarico del MiBACT - ha infatti progettato
un grande portale in Cor-ten acidato.
Il portale, affettuosamente chiamato
“Archimbuto” per la sua forma che risuona
con lo spazio esistente e accoglie i
visitatori alla mostra, valorizza
le potenzialità espressive del metallo,
con l’individuazione di una speciale finitura
che esalta il tipico spettro cromatico
compreso tra grigio, marrone e bluastro
del ferro. Il progetto sigla l’ulteriore
sviluppo della profonda sintonia tra
architetto milanese e azienda veneta
all’origine, due anni fa, dell’installazione
‘Copycat. Empathy and Envy as form-
makers’ realizzata nell’ambito della 13.
Biennale di Architettura, unico progetto
italiano segnalato con Menzione d’Onore
dalla giuria internazionale della mostra.
Quest’anno, De Castelli trova con il
portale disegnato da Zucchi non solo
un’eccezionale location espositiva alle
spalle delle seicentesche Gaggiandre
sansoviniane dell’Arsenale e poco lontano
dalla straordinaria, metallica gru idraulica
ottocentesca da poco restaurata dal
MiBACT, ma anche l’ulteriore impulso
per proseguire l’indagine delle ampie
possibilità espressive del metallo
attraverso l’innovazione dei processi
produttivi artigianali, che da sempre
costituisce la caratteristica fondamentale
dell’azienda fondata a Cornuda da Albino
Celato. Azienda che, pur valorizzando
una tradizione familiare che vede ben
tre generazioni di fabbri, ha infatti
scelto di discostarsi dalle modalità
correnti di lavorazione del metallo
allo scopo di offrirne una percezione
assolutamente contemporanea, che alla
scala architettonica e del design affina
insieme le più evolute frontiere industriali
del settore e le abilità artigianali proprie
della pedemontana veneta, innovando
finiture e processi produttivi anche grazie
alla collaborazione con celebri designer
italiani e internazionali. Il grande portale
curvilineo del Padiglione Italia funzionerà
da ‘amplificatore visivo’ introducendo i
visitatori alla mostra curata da Zucchi, che
con il titolo ‘Innesti_Grafting’ approfondirà
le ripercussioni della modernità in ambito
italiano, come suggerito ai Padiglioni
Nazionali dal direttore della Biennale 2014
Rem Koolhaas.
Ancorato a una platea di cemento,
costituito da ben 163 pannelli per un’altezza
complessiva di 10 metri e un peso di 6
tonnellate, il portale rappresenta la concreta
esplicitazione del titolo della mostra:
un ‘innesto’ della creatività contemporanea
negli antichi e bellissimi spazi dell’Arsenale,
e insieme un ‘link’ di connessione tra
interno ed esterno, dimensione pubblica dei
percorsi di visita e fruizione più appartata e
riflessiva della mostra.
#AN “ARCHIMBUTO” FOR
THE ITALIAN PAVILION
Architect: Cino Zucchi
Portal for the Italian Pavilion
at the 14th International Architecture
Exhibition in Venice
Photo: Federico Barin
Designed by Milanese architect Cino Zucchi
and built and sponsored by De Castelli,
directly from the province of Treviso
comes the most powerful outdoor element
in the highly anticipated Italian Pavilion
at the soon-to-open 14th International
Architecture Exhibition in Venice.
Cino Zucchi – curator of the Pavilion on
commission from MIBACT – has designed
a large portal made of acid-finished
Cor-ten steel. The portal, affectionately
nicknamed “Archimbuto”, the ‘Archi-funnel’,
because of its shape which harmonizes
with the existing space and welcomes the
visitors to the exhibition, enhances the
expressive potential of the metal, thanks
to the development of a special finish that
highlights the typical colour range of steel
– from gray to brown to blue.
The project marks yet another step forward
in the excellent understanding between
the architect from Milan and the company
founded in the Veneto region, which began
two years ago with the installation Copycat.
Empathy and Envy as form-makers’
created for the 13th Architecture Biennale,
the only Italian project that won an
Honourable Mention from the international
jury of the Exhibition. This year, the portal
designed by Zucchi offered De Castelli
not only an exceptional exhibition venue,
behind Sansovino’s seventeenth-century
Gaggiandre in the Arsenale and not far
from the extraordinary nineteenth-century
metal hydraulic crane that was recently
restored by MIBACT, but also a further
stimulus to pursue its experimentations into
the wide range of expressive possibilities
offered by metal, innovating the hand-made
production processes that have always
been the distinguishing characteristic
of the company founded in Cornuda by
Albino Celato. This company, which has
cultivated a family tradition that can boast
three generations of metalworkers, has
chosen to depart from the current models
of metalworking to develop an absolutely
contemporary perception, which at the
scale of architecture and design refines
both the most advanced industrial frontiers
in this field and the crafting skills typical of
the Venetian piedmont area, developing
innovative finishes and production
processes to serve their collaboration with
famous Italian and international designers.
The large curved portal of the Italian
Pavilion will act as a ‘visual amplifier’ to
funnel the visitors into the exhibition
curated by Zucchi, which under the title
‘Innesti_Grafting’ will explore the reper-
cussions of modernity in Italy, the theme
suggested to the National Pavilions by the
director of the 2014 Biennale Rem Koolhaas.
Anchored to a cement platform, consisting
in 163 panels for a total height of 10 meters
and weighing 6 tons, the portal thus is
also an explicit materialization of the title
of the exhibition: ‘grafting’ contemporary
creativity onto the ancient and beautiful
spaces of the Arsenale, it is also a ‘link’
between inside and outside, the public
dimension of the visitor itineraries
and the more sheltered and reflexive
enjoyment of the exhibition.