C’è una qualità speciale in certe imprese di design,
quella di considerare l’istanza estetica come sua base
fondativa, anche dal punto di vista economico.
Perché sono sempre più i contenuti culturali
a indicare le scelte delle persone.
TATO propone un nuovo modello strutturato
e poetico in cui la ricerca visiva si combina alla
sperimentalità industriale, la filologia su materiali
e tecniche, nuove e antiche, alla scoperta di nuove
geografie produttive per costruire un catalogo
che privilegia gli stimoli contenutistici ai vincoli di
fabbricazione, i metodi dell’edizione alla ripetitività
della catena di montaggio.
Non si tratta solo di buon design, ma di una
concezione più complessa del mondo delle cose
e dell’abitare, di un’attitudine che mette insieme
una rete di saperi che comprendono il fatto a mano
e il fatto a macchina e ha relazioni con gli aspetti
più antropologici dell’artigianato e dell’industria.
Per trasferire la fenomenologia dell’arte nell’oggetto
d’uso e rendere coincidenti le informazioni estetiche
e funzionali, occorre innanzitutto saper scegliere
i propri autori.
Praticare con loro quell’intensità delle relazioni
professionali e affettive tra committente, impresa
e designer che appartiene alla cultura del progetto.
L’oggetto diventa così parte di un vasto e
articolatissimo programma narrativo che, nel
perseguire una propria personale immagine,
ridefinisce la relazione tra produzione industriale
e produzione del sapere.
IT’S NOT JUST ABOUT GOOD DESIGN
There is a special quality in some design firms,
which is considering the aesthetical purpose as their
basic foundation, also from an economic point of view.
That’s because cultural contents are more and more an
expression of people’s choices.
TATO’s proposal is a newly structured and poetic
model where the visual research goes together with the
industrial experimentation, the philology of materials
and techniques, both new and old, the discovery of new
production geographies in order to build a catalogue in
which the content stimulus and the edition methods are
more privileged than the manufacturing limitations and
the assembly line repetitiveness.
It’s not just about good design: it’s about a more complex
vision of the world, of things and of living, it’s about an
attitude that brings together a network of knowledge
including the hand-made and machine-made and that
is related with the more anthropological aspects
of craftsmanship and industry.
Choosing good authors is necessary to transfer the art
phenomenology in the object and to make aesthetic and
functional information be coincident. It’s important
to practice an intense professional and affective
relationship between client, designer and company that
belongs to the culture of the project.
So the object becomes a part of a vast and very articulate
narrative program that, in pursuing a personal image,
redefines the relationship between industrial production
and knowledge production.
NON SI TRATTA SOLO DI BUON DESIGN
Tato nasce con l’intenzione di fare bene le cose.
È questo il suo campo di attività. Esiste un sapere
profondo che si costruisce nella pratica del fare. Fare
bene le cose per un’azienda che produce apparecchi
d’illuminazione e tutto ciò che si configura come
oggetto di arredamento significa esprimere un modo
di essere e una precisa disposizione: progettare,
con studiatissimo understatement, una propria idea
di libertà, un’idea di nuovo che non si cerca perché
è quotidianamente vissuto.
Quella di Tato è un’idea di design che traduce in
un nuovo scenario economico e culturale e declina
al futuro la lunga tradizione di abilità manuale,
di conoscenza dei gesti e dei materiali, di perizia
e destrezza del lavoro artigiano che costituisce da
sempre un elemento di riconoscibilità dell’Italia nel
mondo. Non c’è industria di qualità che possa fare
a meno dell’artigianato.
Il continuo lavoro manuale sul materiale e sulle forme
che esso può assumere, la sorpresa e l’intima e nuova
familiarità che ne deriva, ci restituisce degli oggetti
che sono, in qualche modo, personaggi e presenze,
che conversano dentro a un’architettura, si sentono
sempre a loro agio e sanno comportarsi.
Cose capaci di mantenere nel tempo il loro valore.
Il buon design inizia sempre dalle persone.
Tato si circonda di quelle che un poco gli
assomigliano ma soprattutto di quelle che sono
molto diverse. Non solo di architetti e designer ma
di un circuito intellettuale vasto e caratterizzato da
un’attitudine alla ricerca e alla sperimentazione. Sono
soprattutto importanti le relazioni legate ai saperi
artigianali del territorio in cui l’azienda è nata e quelle
internazionali che contribuiscono a diffondere il suo
pensiero. Cruciale è poi ascoltare le persone, sempre
più numerose e sempre più sofisticate, che cercano
storia e cultura nelle cose che scelgono.
Per Tato la cultura è importante e s’impegna in
diverse operazioni. Gli piace ripescare nella storia
perché esistono degli oggetti che sembrano fatti
oggi benché appartengano al nostro ieri o forse
all’altroieri.
DREAMED AND MADE IN ITALY
Tato was conceived to do things well. This is what it’s
dealing with. There’s a deep knowledge arising from the
practice. Doing things well for a company producing
lighting design and furnishing items, means to express a
way to be and a precise attitude. It means to purposely
design in an understated way a personal idea of what
freedom is, a personal idea of new, of something you
don’t look for, because you live with it every day.
Tato’s design concept results in a new economic and
cultural scenario and in a future-oriented tradition of
manual dexterity, knowledge of gestures and materials,
handicrafts. All those elements that make Italy wellknown
in the world. There is no industry that can do
without handicrafts.
The constant manual working the material and
the forms it can take, the surprise and the intimate
familiarity deriving from it, gives us back a number of
objects representing characters, talking to us within an
architecture, feeling always comfortable and behaving.
These objects can keep their value over time.
A good design begins with people. Tato surrounds himself
with people who are similar but also with very different
ones. Not only architects and designers but a large
intellectual group aiming to research and experiment.
Particularly significant are those relationship with the
local handicrafts in the area where the company was
born and the international relationship, helping to spread
its ideas. Listening to people is crucial. More and more
people, sophisticated people, looking for history and
culture in the things they choose.
Tato takes culture into particular account and is engaged
in many processes. Tato likes to dig out from history those
objects that are produced today but belong to our recent
past or just to our past.
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