Quality, ethics and passion
30Th—year
Che cosa fa un divano oltre alla sua funzione primaria,
ovvero far sedere le persone?
it — A un primo sguardo, un divano è un oggetto semplice: una
scatola di legno o di ferro cui si aggiungono dei cuscini. Abbiamo quindi
sentito l’urgenza di interrogare l’oggetto divano, cogliendone le doti di
flessibilità e atemporalità. Individuarle per amplificarle. Espandere la struttura
nelle sue parti centrali per poi scoprire che il divano, più che un oggetto,
è un luogo d’inclusione e di condivisione. Del resto, l’etimologia stessa della
parola ne racchiude il senso profondo: il divano è “il luogo in cui si prendono
le decisioni importanti”. Quando s’interroga qualcosa o qualcuno, ci si aspetta
una reazione. Un fare, che però non deve essere né banale, né complicato.
Deve essere immediato come un gesto e avere una finalità.
Ecco nascere un divano che cambia con grazia, modellandosi sulle
esigenze ergonomiche di ognuno di noi e, fedele a se stesso, muta insieme
al mutare della vita. È l’arte di adattarsi a ogni tempo e a ogni spazio.
E siccome fare bene è forse meglio di fare tanto, abbiamo sublimato questi
principi in progetti che ci permettessero di esprimere un’eleganza ineffabile
e obliqua. Una linea curva e flessibile, una forma morbida che attraversa
lo spazio del living e allarga lo sguardo verso altri territori: la stanza da letto
e gli esterni, cui si aggiungono dei piccoli accessori a completamento.
Infine, fuggendo da imperativi categorici su come debba essere un
ambiente per poter accogliere un nostro prodotto, abbiamo immaginato una
pluralità di case. Quattro nuclei abitativi possibili che rivelano storie diverse,
tutte valide, tutte personali. Ve le raccontiamo in questo catalogo, che è anche
un progetto filosofico, un manifesto dell’abitare e del farsi abitare.
Il divano non si accontenta del suo status di mero oggetto estetico ma diventa
la risposta a un bisogno. Una risposta migliorativa alla qualità della vita dei
singoli, e insieme trasversale nel pubblico cui si rivolge. Perché – inutile dirlo –
il vero protagonista di questo viaggio non è il luogo divano ma le persone che
lo vivono.
Amelia Pegorin
What more can a sofa do other than its primary function
of seating people?
en — At first glance, a sofa is a simple object: a wood or iron box
onto which pillows are adjusted. We therefore felt the urge to question the
very object that is the sofa, with its qualities of flexibility and timelessness.
Identify these, to then amplify them. Expanding the structure within its
central parts to then discover that the sofa is not just an object, but a place
of inclusion and sharing. Afterall, the etymology of the word encloses its
profound meaning: “the sofa is the place from which important decisions are
taken”. When interrogating something or someone, a reaction is expected.
An action that however cannot be neither banal, nor complicated. It has to be
immediate like a gesture and have a purpose.
Here a sofa is born, which changes with grace, modelling itself
upon everybody’s ergonomic requirements and, faithful to itself, transforms
alongside life’s transformations. It is the art of adaptation to any time and
place. Since doing well is probably better than doing loads, we have elevated
these principles into objects that would allow us to express an indescribable
and oblique elegance. A curved and flexible line, a soft form that crosses
the living area and broadens our gaze towards other territories: the bedroom
and the outdoor as well as other small accessories.
Lastly, fleeing from categorical imperatives that dictate how a
space should be to welcome one of our products, we have imagined a
plurality of homes. Four inhabited nuclei that narrate different stories, all valid,
all personal. We illustrate them in this catalogue, which also represents a
philosophical project, a manifesto of living and being lived. The sofa does not
settle for its status as a mere aesthetic object, but becomes an answer to a
specific need. An improved answer to anyone’s quality of life, and transversal
to the public it addresses. Because – needless to say – the real protagonist in
this journey is not the sofa itself but the people who experience it.
Amelia Pegorin
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Saba