Enlightenments, foto di Emilio Tremolada, 2007
Flow
Flow reinterpreta un archetipo
della storia dell’illuminazione, il
globo a luce diffusa, introducendo
nuovi materiali e nuove soluzioni.
L’obiettivo, presente anche nel nome
della lampada è smaterializzare
il diffusore tradizionale, cioè il
contenitore, per liberare la luce
costretta al suo interno e riportarla
alla sua natura immateriale, di
pura energia, dinamicità e bellezza.
Già in alcune celebri lampade
moderne il globo luminoso era
stato scomposto in dischi di vetro
o lamelle di metallo riflettenti.
Nella Flow, invece, il diffusore
è un unico volume, stampato in
materiale plastico ma visivamente
scomposto dalla geometria degli
anelli concentrici che intercettano
e propagano la luce creando un
effetto ottico. Infatti la forma del
diffusore cambia, secondo il punto
di vista, da ellissoidale a sferica.
Attraverso questa semplice illusione
la sagoma luminosa è sfumata
e indistinta; la lampada perde i
propri contorni e sembra dissolversi
in un flusso di energia, in una
vibrazione elettrica. La lampada
diventa luce, anzi pura emozione
luminosa, come quella sprigionata
dal lampione dipinto da Giacomo
Balla, al grido di “Uccidiamo il
chiar di luna”. Agli occhi del pittore
futurista la romantica luna piena,
offuscata dall’introduzione della
luce elettrica e vittima notturna del
suo lampione, appariva ormai un
vecchio armamentario come il globo
di luce diffusa!
Giovanni Lauda
Flow is the reinterpretation of an
archetypal lamp, the diffused light
globe, but made with new materials
and offering new solutions. The
aim, also suggested in the lamp’s
name, is to dematerialize the
traditional lampshade, namely
the container, to free the light
caught inside it and restore its
immaterial nature of pure energy,
dynamism and beauty. Already
in some famous modern lamps,
the luminous globe had been
broken down into glass discs or
reflective metal lamellae. In Flow,
instead, the shade consists of a
single volume, molded in plastic
material but visually broken down
by the geometry of the concentric
rings that intercept and propagate
the light, creating an optical
illusion. In fact, the shape of the
lampshade changes, according to
the point of view, from ellipsoidal
to spherical. Through this simple
illusion, the luminous outline is
hazy and indistinct; the lamp loses
its contours and seems to dissolve
in a flow of energy, into an electric
vibration. The lamp becomes light,
indeed, pure luminous emotion,
like that released by the street lamp
painted by Giacomo Balla, to the
cry of “Down with moonlight!”. In
the eyes of the futurist painter, the
romantic full moon, dimmed by
the onset of electric lighting and a
nocturnal victim of his street lamp,
now appeared to be just an old
device, like the globe of diffused
light!
B