cerca nella produzione in serie e nei materiali alternativi tipi-
ca di quell’epoca del design italiano. Sedile e schienale sono
costituiti da un pezzo unico e sagomato in lamiera d’acciaio,
mentre i quattro sostegni, in tubolare di ferro piegato e verni-
ciato, sono � ssati a coppie con delle viti direttamente alla mo-
noscocca, sempli� cando così il numero delle componenti e
il processo costruttivo e di assemblaggio. Il rivestimento è in
poliuretano espanso ottenuto a stampo, una tecnologia mu-
tuata dall’industria automobilistica e per la prima volta impie-
gata in un arredo.
Gastone Rinaldi fu il primo in Italia a modellare tubolari di
acciaio insieme ai nuovi sistemi di imbottitura a partire dal-
la gomma piuma. Ideò anche sistemi ingegnosi per impilare
o piegare le sedute. Competenze possibili grazie all’azienda
di famiglia, la RIMA, fondata dal padre Mario nel 1916 e spe-
cializzata nella produzione di arredi metallici. La visione in-
dustriale del design di Rinaldi si deve anche alle frequenta-
zioni con Gio Ponti, con cui co-progetta le due sedie DU10
e DU11 per la IX Triennale di Milano del 1951, e con Alber-
to Rosselli, Ettore Sottsass e Marco Zanuso, con cui parteci-
pa alla XXX Fiera Campionaria nel 1952. Lo stile della DU30
mostra una sperimentazione anche nel linguaggio formale: il
taglio-cucitura nella parte interna del sedile, funzionale all’in-
tegrazione fra le componenti della sedia, evoca le opere di
Lucio Fontana. Poltrona Frau riedita in seguito altri tre arre-
di di Gastone Rinaldi: la poltroncina Letizia e la lounge chair
DU55, entrambe del 1954, che ri� ettono l’eleganza, le pro-
porzioni e le atmosfere tipiche dell’epoca. E la panca T904,
sempre degli anni Cinquanta, ulteriore espressione della ri-
cerca del designer Rinaldi negli arredi in tubolare metallico.
Quattro arredi ancora attuali, che portano la testimonianza
nel design industriale al giorno d’oggi.
MESA, MESA DUE �1985� 2015�2016
Forme pure, determinate dall’accostamento geometrico
di soli due elementi e dal contrasto espressivo tra i materia-
li. Progettati da Lella (1934- 2016) e Massimo Vignelli (1931-
2014) i due tavoli Mesa e Mesa Due ri� ettono appieno i prin-
cipi guida del design dei due coniugi: semplicità, chiarezza,
regole di consuetudine, analisi del contesto e appropriatezza.
Mesa è caratterizzato dalla sovrapposizione di un piano
a cerchio su una base a cono; Mesa Due dal piano rettango-
lare su due basi a cono, generando un e� etto scultoreo e un
rigore dato dall’essenzialità del design. Rigore ma anche ric-
chezza di materiali: Mesa ha il piano in ardesia ligure che, gra-
zie alla tradizionale lavorazione a spacco, mantiene in super-
� cie rughe e venature naturali; la colonna portante è in pietra
serena di colore grigio o rivestita in cuoio, raccordata con
un tubolare in acciaio brunito su cui poggia una crociera a
tre braccia che permette di calibrare l’altezza del piano. I top
possono essere anche in legno, pelle e in marmo, conferen-
do al disegno una di� erente atmosfera e suggerendo utilizzi
di� erenti, dal residenziale all’u� cio. Mesa e Mesa Due sono
infatti pensati anche come meeting table per gli spazi di la-
voro. Il piano di Mesa Due Meeting Table si compone di più
pannelli ed è quindi espandibile in diverse lunghezze e tutti i
tavoli sono integrabili con un sistema passacavi ed eventuali
pannelli centrali a sportello. La trasversalità funzionale del di-
segno, ma soprattutto la ricerca nelle tipologie d’arredo per
gli ambienti di lavoro, riportano alla fertile e lunga collabora-
zione tra Lella e Massimo Vignelli e Poltrona Frau attraverso
cui, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, è stata rivolu-
zionata l’idea di u� cio direzionale e di spazi d’attesa: rigorosi
e funzionali ma ricchi di materiali più caldi e dalle texture tattili
come la pelle e declinati con inediti colori primari.
1919 NELLA 2019
Dopo un secolo esatto il modello più classico e conosciu-
to in pelle capitonné della storia di Poltrona Frau, che si dice
Renzo Frau abbia progettato su misura per il principe Filiber-
to Ludovico di Savoia, rinasce con un nuovo nome, dimensio-
ni e proporzioni. Tutto sembra cambiato ma intatto è lo spiri-
to originario. Roberto Lazzeroni ha osservato la poltrona 1919
da ogni angolazione, ci si è seduto, l’ha toccata e vissuta. E ha
capito che le proporzioni non erano più adatte alle moderne
esigenze di comfort. Così ha abbassato la seduta, aumentato
la larghezza interna, alzato lo schienale per ottenere una posi-
zione più rilassata e informale; ha aggiunto un poggiapiedi per
creare una lounge chair ancora più accogliente. Il rivestimen-
to viene alleggerito in un processo accurato di sottrazione: il
celebre motivo capitonné dello schienale viene mantenuto
ma reso meno � tto, riducendo il numero di punti; la lavorazio-
ne plissé con i bottoni rivestiti sui � anchi della bergère è sem-
pli� cata nel disegno, conferendo un’immagine più moderna;
altrettanto la plissettatura arricciata dei braccioli; il tavolinetto
diventa più ampio per accogliere anche i device digitale che
accompagnano la vita contemporanea.Così come il Chester
Line, la poltrona 2019 mantiene la stessa struttura interna del
modello originario, con scheletro portante in massello di fag-
gio stagionato, il molleggio con molle biconiche � ssate su cin-
ghie di juta e l’imbottitura in crine. A� ascinante, ra� nata, con-
fortevole, la poltrona 2019 è pronta ad attraversare i prossimi
cento anni con la stessa tranquilla eleganza.
TURNER �1963� 2019
Felice testimonianza del design italiano degli anni Cinquan-
ta e Sessanta, la libreria girevole Turner, già Modello 823, è sta-
ta progettata Gianfranco Frattini (1926-2004) nel 1963. Allie-
vo di Gio Ponti, da cui mutua il rigore progettuale e l’attenzione
alle nuove tecniche di costruzione, Frattini è stato uno dei pro-
tagonisti dell’epoca d’oro del design italiano, in cui gli arredi in
serie nascevano da specifiche soluzioni per abitazioni priva-
te e in una visione totale del progetto d’interni, dove ogni pez-
zo aveva una precisa collocazione. Ispirata alle classiche librerie
inglesi da centro stanza, Turner diventa un mobile per moltepli-
ci funzioni, anche contenitore e mobile bar. È espressione del-
la conoscenza di Frattini per il legno, usato al meglio delle po-
tenzialità estetiche e tecniche. La struttura portante, girevole
a tre livelli, si sviluppa verticalmente come un edi� cio; ogni pia-
no è dotato di scanalature che fungono da binari, permettendo
di aggiungere o togliere una serie di pannelli divisori e di creare
combinazioni sempre diverse in un gioco di pieni e di vuoti. In-
sieme alla libreria Albero, Turner condivide la presenza sculto-
rea nell’ambiente e la reciprocità con l’utente, che rende unico
e personale il prodotto di serie. Entrambe le librerie testimo-
niano la visione dell’abitare di Gianfranco Frattini che si rintrac-
cia nei tanti mobili e complementi d’arredo che progettò per
i grandi marchi di arredamento dell’epoca. Per Poltrona Frau
questa riedizione è l’opportunità di confrontarsi con un pezzo
di alta ebanisteria, portavoce di un modo lussuoso, accurato
e funzionale di progettare gli ambienti domestici. È un ogget-
to che, nel dialogo e� cace con il catalogo d’arredo contem-
poraneo dell’azienda, rende nuovamente attuale il suo valore
storico e culturale.
CHESTER LINE �1912� 2017
Il divano Chester è un’icona di stile, eleganza e capacità
manifatturiera. Ha saputo attraversare le mode e le genera-
zioni entrando nell’immaginario collettivo. Realizzato nel 1912
da Renzo Frau, si distingue per la ricca lavorazione a capiton-
né del manto, eseguita interamente a mano, e per il � tto moti-
vo plissé nella parte frontale dei braccioli. La sua forma racco-
glie ed elabora un modello classico dell’Inghilterra edoardiana,
che popolava club esclusivi e country house inglesi. Chester
è un capolavoro di tappezzeria, che del modello originario ri-
prende l’altezza uniforme di schienale e braccioli, la volumi-
nosa lavorazione capitonné, ri� nita con eleganti bottoni che
creano un motivo di rombi sulla super� cie e gli ampi braccioli
dalla linea arricciata. Tanto quanto Chester fu espressione di
un modo di relazionarsi e di vivere gli ambienti domestici tipico
della sua epoca, la sua recente evoluzione, Chester Line, rap-
presenta le mutate esigenze del vivere contemporaneo che
chiedono sistemi di seduta modulari, da con� gurare in base
allo spazio, ed elementi compatti da giustapporre o integrare
con angolari per un modo di sedere più rilassato. Chester Line
si adatta alle nuove esigenze di personalizzazione della sedu-
ta, senza perdere quelle caratteristiche estetiche e manifattu-
riere che lo hanno reso così celebre.
Chester Line si compone e si moltiplica. Il sistema com-
prende chaise longue e poltrona, entrambe senza braccio-
li, pouf, due divani terminali ad angolo e due elementi curvi,
con e senza braccioli, da utilizzarsi da soli, in abbinamento
alle soluzioni lineari o combinati creando sinuose serpentine.
L’interno mantiene gli stessi materiali del 1912: la struttura
portante in legno massello di faggio stagionato, il molleggio
con molle biconiche legate a mano e appoggiate su cinghie
di juta e l’imbottitura in crine vegetale modellato a mano. An-
che la lavorazione del rivestimento in pregiata Pelle Frau® ri-
mane la medesima della tradizione, che vede generazioni di
esperti artigiani tirare a mano ciascun punto e sistemare le
pieghe del manto una ad una, per conferire lo straordinario
e� etto di morbidezza e di volume.
KYOTO �1974� 2020
Il tavolo Kyoto rappresenta l’incontro tra la visione pro-
gettuale di Gianfranco Frattini (1926-2004) e la maestria ese-
cutiva nell’alta falegnameria. Qui il concetto costruttivo diven-
ta l’oggetto stesso: l’estetica del tavolo nasce dalla soluzione a
incastro a 45° delle doghe in noce Canaletto, ripetuta su tutto
il piano a formare una trama quadrata.
Kyoto rispecchia la conoscenza e lo studio tecnico del le-
gno da parte di Frattini, materiale d’elezione nella progettazio-
ne di molti suoi elementi d’arredo. L’attenzione alle lavorazioni
artigianali è stata alimentata anche dall’amicizia dell’architetto
con il maestro ebanista Pierluigi Ghianda, che ha saputo tra-
mandare la lunga tradizione brianzola nell’alta lavorazione del
legno. Con Ghianda si crea una stretta collaborazione tanto da
portarli, agli inizi degli anni Settanta, in un viaggio in Giappone
per studiare l’opera dei maestri artigiani del luogo. Da quest’e-
sperienza prende forma, nel 1974, la particolare soluzione a
incastro che determina il tavolo e il riferimento all’antica città
dalla quale trae il nome. Il tavolo Kyoto è privo di elementi de-
corativi, è pura costruzione che esalta la bellezza della mate-
ria prima. Anche le gambe a chiasmo, s� labili e posizionabili a
piacere sulla trama a carabottino, ri� ettono la logica composi-
tiva. Con il solo vezzo, nella versione in massello di faggio ver-
niciata in nero, della laccatura rosso acceso delle teste del-
le gambe: versione originale che Frattini sviluppò insieme a
Ghianda in omaggio alla cultura giapponese che tanto ha ispi-
rato questo progetto. Il tavolo Kyoto fa parte della collezione
permanente del Museo del Design alla Triennale di Milano.
52 – Immagini che segnano le epoche
Poltrona Frau da creatrice di icone a brand di lifestyle. L’e-
voluzione del marchio attraverso le campagne pubblicitarie. Un
percorso nello spirito del tempo e nei linguaggi: dalla scelta di
contesti metaforici, alla costruzione di ambientazioni ispirazio-
nali, alla creazione di immagini interattive.
Poltrona Frau da creatrice di icone a brand di lifestyle. L’e-
voluzione del marchio attraverso le campagne pubblicitarie. Un
percorso nello spirito del tempo e nei linguaggi: dalla scelta di
contesti metaforici, alla costruzione di ambientazioni ispirazio-
nali. Immagini che raccontano più delle parole. Nel ripercorrere
le campagne pubblicitarie di Poltrona Frau degli ultimi dieci anni
si rende evidente l’importante cambiamento nel posizionamen-
to dell’azienda da creatrice di prodotti icona a brand ispiraziona-
le, per rispecchiarsi nei suoi valori consistenti e riconoscibili e
per declinare ambienti di vita in stile Poltrona Frau.
La campagna di comunicazione “L’intelligenza delle mani”
è stata ideata dal 2012 al 2014 da Sa� rio, Tortelli e Vigoriti con
le fotogra� e di Giovanni Gastel. Le immagini hanno una grande
forza poetica e di sintesi. Fanno sentire, attraverso i colori vividi
e l’unicità dei dettagli di ciascun prodotto, le straordinarie qua-
lità tattili della Pelle Frau® e l’abilità manifatturiera della fabbrica
di Tolentino. L’intelligenza, appunto, delle mani; quell’anima che
dalle maestranze si traspone sugli oggetti, creati con passione
e con i materiali più pregiati. Una comunicazione di rottura per
l’epoca e in grande stile, che ha reso il fortunato claim pubblici-
tario ancora oggi una metafora che contraddistingue Poltrona
Frau.
Dal tema della qualità assoluta a quello della bellezza, sim-
bolicamente espressa nel parallelismo tra le icone senza tempo
dell’azienda e alcune tra le più illustri opere della storia dell’ar-
te e dell’architettura italiana. “Italian Masterpieces” è la campa-
gna pubblicitaria ideata dal 2015 al 2017 da STV/DDB (Sa� rio,
Tortelli, Vigoriti) con immagini capolavoro, ancora di Giovanni
Gastel. Le sedute si stagliano al centro della scena come attori
protagonisti, in ambienti dall’atmosfera rarefatta e sospesa. Ico-
ne del vivere contemporaneo dialogano armonicamente con
le sale storiche della Venaria Reale a Torino, di Palazzo Corsi-
ni a Firenze e di Palazzo Colonna a Roma. La campagna è pen-
sata come evoluzione della precedente, ispirata dall’intelligen-
za nelle mani: il saper-fare di cui Poltrona Frau è ambasciatrice,
quando è alto artigianato, assurge a forma d’arte tanto quanto
l’espressione delle arti applicate nei capolavori artistici italiani.
Nella comunicazione pubblicitaria dal 2018 a oggi si as-
siste a un cambio di rotta. Il Grand Tour nelle bellezze del patri-
monio architettonico diventa internazionale e il viaggio un’e-
sperienza più privata, interiore. Le straordinarie architetture del
Pirellone di Gio Ponti, della Villa Tugendhat (Brno) di Mies Van
der Rohe e della residenza sul mare a Cap-Martin diventano il
pretesto per una narrazione che avviene al livello degli oggetti.
È la narrazione di una circostanza di vita, non più di un singolo
prodotto, dell’armonia tra lo spazio e chi lo abita mediata dagli
arredi. Un’atmosfera a cui lo spettatore si ispira. Ecco che l’im-
magine diventa viva, frutto di una consonanza abilmente orche-
strata di prodotti e complementi d’arredo, in una dimensione
più intima, accompagnata dalle parole di grandi scrittori.
L’INTELLIGENZA DELLE MANI
Fotografo: Giovanni Gastel
ADV Agency: STV (Sa� rio, Tortelli, Vigoriti)
Anno: 2012-2014
La bellezza di oggetti con un’anima. Quella delle mani
degli artigiani che realizzano prodotti dall’impeccabile ma-
nifattura e che lavorano una pelle unica, dalle impareggiabili
caratteristiche e colori. La migliore qualità italiana è qui resa
esperibile grazie a immagini di dettaglio dalla straordinaria
capacità di sintesi e poesia.
ITALIAN MASTERPIES
Fotografo: Giovanni Gastel
ADV Agency: STV/DDB / Anno: 2015-2017
Un moderno Grand Tour alla scoperta dei capolavo-
ri dell’architettura storica italiana. I meravigliosi ambienti, a� re-
scati e scolpiti, della Venaria Reale a Torino, di Palazzo Corsini
a Firenze o di Palazzo Colonna a Roma dialogano armoniosa-
mente, in un’atmosfera sospesa e rarefatta, con le icone senza
tempo di Poltrona Frau, capolavori di alto artigianato.
ITALIAN MASTERPIECES
Fotografo: Adriano Brusaferri,
Bianca Puleo / ADV Agency: studio FM milano
Anno: 2018–2022
Poltrona Frau continua il suo percorso alla scoperta di luo-
ghi d’arte e architettura. Questa volta più appartati, nascosti, ma
di grande fascino e bellezza. Opere architettoniche di rilievo e
interni unici sono animati dagli styling ricchi di oggetti, che rac-
contano una visione del mondo fatta di qualità impeccabile, sa-
voir vivre all’italiana e atmosfere intime e personali.
66 –Reciproca contaminazione creativa
Centinaia le collaborazioni con architetti e designer italia-
ni e internazionali nella storia di Poltrona Frau. Rapporti nel se-
gno del reciproco scambio che hanno contribuito ad alimen-
tare i valori e il saper-fare del brand.
La storia di Poltrona Frau è una storia di progetto. La co-
struzione dell’heritage e della capacità manifatturiera che
l’hanno resa celebre nel mondo sottendono una ricerca con-
tinua, alimentata dalla relazione biunivoca e co-progettuale tra
gli artigiani, i tecnici e i professionisti della fabbrica di Tolenti-
no e i migliori protagonisti del progetto internazionale. Centi-
naia le collaborazioni intercorse nel corso dei 110 anni di vita
dell’azienda. Che si sia trattato di un solo progetto o di un per-
corso più lungo e continuativo nel tempo, ogni contributo da
parte di designer e architetti è diventato parte integrante del
mondo Poltrona Frau. Perché ciascuna suggestione, tecnica
o estetica, ha partecipato nel sedimentare quella cultura ma-
teriale che consente oggi a Poltrona Frau di essere l’interprete
privilegiata dei progetti più complessi.
Ogni icona d’arredo, così come ogni prodotto realizzato
su misura per gli spazi pubblici o gli “interior in motion”, rap-
presenta s� de tecniche, sperimentazione pura e un processo
di sviluppo costellato da innumerevoli prove e veri� che. Espe-
rimenti che consentono in seguito di mettere a sistema gli esi-
ti in soluzioni standardizzabili. Ogni progetto crea nuove com-
petenze e trasferimento tecnologico tra le tre business unit
dell’azienda, che permettono quindi di interpretare altre sug-
gestioni progettuali, sempre uniche e di� erenti, elevando Pol-
trona Frau dalla mera esecuzione dell’opera.
Tra designer e azienda si crea una sinergia di idee e abi-
lità che diventa empatia. Come già fu evidente nella poltrona
Dezza, sviluppata nel 1965 insieme a Gio Ponti, il quale ha in-
trodotto nel saper-fare produttivo dell’azienda la sua idea di
componibilità a sistema, ovvero di un numero limitato di pezzi
da assemblare. E la caratteristica della disassemblabilità, del-
la sostituzione per parti delle componenti che compongono
i prodotti, è una ricerca oggi costante negli arredi di Poltrona
Frau, perché strumento di sostenibilità e di durata. Con i pro-
gettisti Poltrona Frau non ha soltanto investigato materiali e
tecniche costruttive ma anche le esigenze e i mutamenti del
vivere e del viaggiare contemporanei: il di� erente utilizzo del-
lo spazio pubblico e privato, la versatilità e la trasformazione
delle tipologie d’arredo in relazione ai costumi sociali, il mutare
del gusto e dei simboli legati al concetto di lusso. Ogni colla-
borazione ha consentito di rinnovare il sistema di valori e il lin-
guaggio attraverso cui Poltrona Frau si esprime. Un linguag-
gio sempre contemporaneo che evolve tecniche, saper-fare e
alta artigianalità. Tutto questo nel racconto di undici tra i prota-
gonisti degli ultimi 10 anni:
TRISTAN AUER
Interior designer e architetto delle emozioni, Tristan
Auer apre il suo studio a Parigi nel 2002 per creare inter-
ni dallo stile originale e accattivante. Il suo approccio estre-
mamente ricco e attento al valore estetico trova la massima
espressione nei colori accesi, nelle luci e nell’accostamento
di stili riconducibili a epoche diverse. Dall’Hôtel de Crillon e
i Bains-Douches di Parigi, alle prestigiose opere in residen-
ze private a Londra, New York e nell’isola di Mustique, il suo
modo di lavorare ricorda quello di un direttore di scena, il cui
copione vede il cliente come attore protagonista, ma anche
come complice nella ricerca continua dell’eleganza. In quali-
tà di ambasciatore di una certa art de vivre francese, Tristan
Auer combina la sua visione all’avanguardia con l’eccellenza
delle arti decorative e dell’artigianato per proporre una nuo-
va de� nizione di lusso contemporaneo.
“L’aspetto che più mi ha colpito di Poltrona Frau è la sua
storia nei rivestimenti delle auto di lusso italiane. Ho sempre in
mente una Lancia Thema 8:32 con motore Ferrari V8. Perché
il sedile per auto è il collegamento sensoriale tra il telaio del-
la macchina e il pilota. Nella mia collaborazione con l’azienda
ho scelto di lavorare con i piccoli pezzi di pelle, tagliati come un
cinturino, perché Poltrona Frau possiede la migliore sapienza
artigianale per farlo. Il motivo delle cinghie contribuisce a ot-
timizzare il consumo di questo favoloso materiale e, insieme
alla forma purissima ed e� ciente, rende la serie Grant attuale
e irripetibile nel contenuto”.
Tristan Auer
GRANT, 2019
Eleganza nomade, versatile e trasversale. Le sedu-
te Grant vivono in ambienti pubblici o residenziali, singole o
accostate in combinazioni. Tristan Auer è stato ispirato da-
gli accessori degli sport equestri e dalle lussuose automobi-
li anteguerra, ricchi di dettagli e di cinghie in cuoio abilmente
intrecciate a mano. Auer cita il mondo del viaggio e della va-
ligeria, in una complessità armoniosamente orchestrata, che
suscita memorie pur risultando essenziale e contemporanea.
La collezione comprende tre pouf De Luxe dalle forme
circolare, rettangolare e ovale, anche con vano contenito-
re, rivestiti con una lavorazione a intreccio di fasce in Pelle
Frau®, che decora la struttura perimetrale. Ai pouf si a� an-
cano due ra� nate ottomane, nei formati quadrato e rettan-
golare, decorate da due cinture che avvolgono verticalmen-
te la struttura, scomparendo sotto la seduta. I due modelli
riprendono il rivestimento laterale intrecciato, oppure lascia-
no il rivestimento liscio, in tessuto, in pelle o nell’accosta-
mento dei due creando contrasti cromatici e materici. Alle
fasce verticali possono essere aggiunti dei braccioli, com-
posti da due coppie di cuscini rettangolari.
A partire da corrispondenze dimensionali che ricorrono,
come l’altezza dei cuscini di seduta o della struttura di ap-
poggio perimetrale, la serie di pouf e di ottomane può essere
liberamente combinata nello spazio dando vita a isole mul-
tiformi, caleidoscopi che si uniscono pur nella singolarità di
ogni seduta.
FOSTER + PARTNERS
Principio guida di Foster + Partners è la profonda con-
vinzione che la qualità degli spazi in� uisce direttamente sulla
qualità della nostra vita, nella dimensione privata, nel lavoro o
in ambito pubblico. Strettamente connessa a questa idea, la
consapevolezza che l’architettura nasca dai bisogni, materia-
li e spirituali, delle persone. In ogni progetto è fondamentale,
poi, tenere ben presente il contesto � sico, culturale e climati-
co del luogo in cui verrà sviluppato. La migliore architettura è
il risultato di una sintesi fra i diversi elementi che contribuisco-
no al carattere di un edi� cio. La struttura che lo tiene insieme,
i servizi che lo fanno funzionare, la sua sostenibilità, la qualità
della luce naturale, il valore simbolico della forma, la relazio-
ne con lo skyline e il paesaggio urbano, il mondo nel quale ci
si muove e la sua capacità di in� uire positivamente sulla cultu-
ra e il pensiero. Questo approccio olistico si unisce ad un for-
te impegno verso i clienti, ma anche nei confronti della sfera
pubblica e delle tante persone che fruiranno del progetto. Fo-
ster + Partners costruisce la relazione con i committenti sul-
la base di un servizio di alto livello e sul rispetto di due risorse
preziose come i tempi e i costi.
“L’eccezionale conoscenza dei materiali e delle tecniche
di fabbricazione di Poltrona Frau non è seconda a nessuno.
La lavorazione e il controllo dei pannelli in pelle all’interno della
seduta Cove richiede padronanza nella lavorazione del mate-
riale e della tappezzeria. La vasta esperienza dell’azienda, uni-
ta alla loro dedizione ai più alti standard di lavorazione artigia-
nale, la rendono un collaboratore unico. Come team di design
industriale di Foster + Partners, abbiamo un modo di lavorare
sfaccettato e reattivo che Poltrona Frau comprende e ha pie-
namente supportato durante tutto il processo di progettazio-
ne e produzione di un prodotto contemporaneo come Cove.
Che esplora la spazialità dello spazio personale, ampliando la
nozione di sedia in termini di funzione, materialità e utilizzi: dai
saloni pubblici alle reception, agli showroom. E che funziona in
un aggregato di sedie simile a una nuvola, fornendo uno spa-
zio appartato per mangiare, lavorare o rilassarsi”.
Mike Holland, Senior Partner, Head of Industrial Design,
Foster + Partners
COVE, 2018
La seduta per spazi pubblici Cove nasce in seguito alla
collaborazione tra Foster + Partners e Poltrona Frau per la
Cathay Solus Chair, sviluppata nel 2013 per le Cathay Paci� c
Lounges dell’Aeroporto Internazionale di Hong Kong. La ricer-
ca ha portato a ri� ettere sulle mutate esigenze del viaggiatore:
la necessità di un rifugio privato e multifunzionale pur all’inter-
no di uno spazio pubblico a� ollato.
Cove è un guscio protettivo che o� re a chi si siede un’o-
asi di calma e tranquillità, senza bisogno di pareti divisorie e al
riparo dal caos dell’ambiente circostante. La geometria è or-
ganica e avvolgente. La forma nasce dallo studio dell’ergono-
mia di seduta e della postura degli utenti sia nella pratica del
lavoro sia nel relax. Per esempio il sedile, posizionato su un
lato, consente di sedersi alla scrivania utilizzando un laptop
o di appoggiare i gomiti sui piccoli braccioli durante la lettura
di un libro o di un tablet. Cove può funzionare anche come un
mini u� cio: l’ampio sedile è attrezzato con un punto di ricari-
ca USB, un alimentatore di rete opzionale e un tavolo, che può
essere utilizzato come scrivania informale.
Le pareti alte e curve possono essere rivestite sia all’in-
terno sia all’esterno in Pelle Frau®, cuoio o tessuto. Grazie ai
materiali pregiati e all’immagine minimale, la seduta da aero-
porto Cove sposa l’eleganza del design con la praticità d’uso,
restando un prodotto unico nel suo genere.
DORIANA E MASSIMILIANO FUKSAS
L’attività professionale dello studio Fuksas inizia nel 1967
con l’apertura della prima sede a Roma. La grande notorietà
arriva in Francia, dove nel 1989 apre il secondo studio a Parigi
con Doriana Mandrelli e il terzo nel 2002 a Francoforte. L’attivi-
tà dello studio Fuksas è seguita da diversi dipartimenti secon-
do un pro� lo internazionale multidisciplinare: architettura, arte,
urbanistica, landscape e dal 1997 il design, sezione diretta da
Doriana Mandrelli Fuksas. Tra i più recenti e celebri proget-
ti dello studio, la nuova Fiera Rho-Pero a Milano, lo Zenith Mu-
sic Hall a Strasburgo e il Centro Congressi La Nuvola di Roma.
Con Poltrona Frau sviluppano anche la seduta BiBi, ad alto
contenuto tecnologico che si apre e chiude come un guscio.
“Poltrona Frau a� ronta con grande serietà e competenza
ogni aspetto del progetto traducendolo in prodotti di altissima
qualità e con attenzione alle richieste del progettista, curan-
do ogni dettaglio tecnico, materico ed ergonomico. Poltrona
Frau è qualità made in Italy con uno sguardo continuo verso il
mondo, verso mercati internazionali e gusti sempre contem-
poranei. Un percorso che unisce cultura del design, tradizione
artigianale, sartorialità e aggiornamento tecnologico. Come
dimostra la seduta Carla: contaminazione tra essenzialità,
comfort e tecnologia”.
Doriana e Massimiliano Fuksas
CARLA, 2014
Un fiore geometrico e slanciato, caratterizzato da due
piani che si intersecano dando origine allo schienale e ai brac-
cioli della poltroncina. La seduta Carla nasce dall’idea di rea-
lizzare un oggetto contenuto per sfruttare al massimo anche
gli spazi più ridotti. È leggera ed essenziale, con braccioli dal-
la geometria romboidale e il sedile ribaltabile. Semplice, è un
prodotto minimale che unisce con equilibrio estetica, comfort
e funzionalità. Poltrona Frau ha qui espresso la sua capacità
di interpretare al massimo la � loso� a di un progetto bespoke,
dal disegno all’ingegnerizzazione, con attenzione alla sartoria-
lità e a ogni dettaglio costruttivo. Come il sedile, ribaltabile per
gravità su snodi in nylon anti-rumore e regolabile in altezza per
ottenere le migliori posizioni di visibilità. I materiali sono sta-
ti selezionati con cura per realizzare una seduta confortevole
e contemporanea. La struttura in legno mdf, leggermente im-
bottita, è rivestita in Pelle Frau®, tessuto o velluto, confezionati
interamente a mano con metodo tradizionale di tappezzeria. A
richiesta, la poltrona Carla può essere dotata di retroschiena-
le e sottosedile in legno e di piano di scrittura a scomparsa per
utilizzi molteplici. Design, funzionamento e scelta dei materiali
per una seduta capace di durare nel tempo.
GAMFRATESI
Architetti di formazione ma specializzati in design indu-
striale, Stine Gam ed Enrico Fratesi fondano il proprio stu-
dio a Copenaghen nel 2006. Il design di GamFratesi prende
ispirazione dalla fusione fra tradizione e rinnovamento e da
un approccio sperimentale ai materiali e alle tecniche da loro
selezionati. Grazie al duplice background culturale, Gam e
Fratesi attingono dall’arredamento classico danese e dall’ar-
tigianalità, così come dal classico approccio italiano intellet-
tuale e concettuale. E creano un arredamento che ri� ette la
tradizione interpretando storie uniche impresse nella me-
moria, simboli e associazioni, spesso rappresentati con un
idioma minimalista. Riconosciuti nella scena del design in-
ternazionale, dal 2009 i prodotti di GamFratesi sono stati in-
signiti dei più importanti premi.
“Poltrona Frau continua a stupirci per la capacità di rima-
nere legata alla tradizione artigianale pur riuscendo, senza
compromessi, in un percorso rivolto al futuro attraverso l’in-
novazione e la ricerca. Un processo dove l’uomo e le sue mani
sono al centro della produzione e protagonisti nel racconto. I
nostri progetti per Poltrona Frau, infatti, nascono sempre per
valorizzare la sua materia d’elezione, la pelle, e per esprimere il
suo heritage autentico ma rispecchiando la contemporaneità.
Come Plot, elemento divisorio che non divide ma crea intimi-
tà e che aiuta a trovare uno spazio semi-privato negli ambienti
sia domestici sia dell’hospitality”.
Stine Gam ed Enrico Fratesi, GamFratesi