La storia
Registrata nei documenti ufficiali da Girolamo Polcastro nel 1544, la sede di Pataviumart vanta una storia lunga e, come quella della azienda
stessa, da sempre strettamente legata al pensiero artistico e filosofico italiano.
Sin dalla sua storica nascita nella prima metà del Cinquecento, Villa Polcastro, più tardi Villa Wollemborg, svolgeva un ruolo importante e
centrale nella vita dei suoi proprietari.
Nel Quattrocento, Sigismondo Polcastro, noto professore e medico padovano appartenente ad una delle famiglie più conosciute ed imparen-
tate con le più nobili dinastie della città, acquistò molti beni nel territorio padovano ed anche a Loreggia. Lì, all’inizio del secolo successivo,
risulta già costruita una villa dominicale. Inizialmente fu utilizzata come casa di villeggiatura.
Dopo l’allargamento della barchessa con l’aggiunta di una nuova ala ad est alta ben quattro piani, di un brolo all’interno del muro di cinta legati
alla torre colombara ed una cedraia già esistenti, il complesso divenne un palazzo rappresentativo di dimensioni importanti.
Furono fatti così, all’inizio del Seicento, i primi progetti per lo sviluppo dell’ambiente intorno alla villa. Questi piani compresero la creazione di
un laghetto a quei tempi rettangolare, che all’inizio dell’Ottocento, fu modificato da Giuseppe Jappelli, famoso architetto ed amico del Conte
Girolamo Polcastro.
L’ultimo, forse l’esponente più illustre dei Polcastro, divenne famoso per la sue convinzioni sulla necessità di un radicale cambiamento della
società; era affascinato dalla rivoluzione francese ed ispirò la sua rilevante azione politica alle idee giacobine.
Nei primi decenni del XIX secolo Girolamo Polcastro fece ristrutturare tutta la villa in maniera sostanziale e fu in quel periodo che l’edificio prese
allora l’aspetto che ancora conserva, quello di un bel palazzo classicheggiante nella parte più occidentale, con ampia facciata a sud verso il
giardino all’italiana e l’ala orientale secentesca addossata al nuovo corpo.
La Villa è circondata da un parco lussureggiante, ideato nel suo aspetto da Giuseppe Jappelli riprendendo l’idea del giardino romantico dall’in-
glese Lancelot Brown.
L’architetto italiano ne fece una accurata progettazione elaborando sia i percorsi delle acque sia quelli del passaggio. Durante la sua costru-
zione tra il 1829 ed il 1833 il preesistente lago rettangolare fu trasformato rendendolo irregolare; furono create alcune montagnole, piantate
centinaia di alberi e lunghe siepi acquistate a Saonara.
Si aggiunsero giochi d’acqua ed una decina di ponticelli rustici per l’attraversamento dei canali e del lago, dove vennero innalzate delle isolet-
te. Oggi quindi, una fitta rete di sentieri permette di passare nel folto dell’ombra per riparare dal caldo o da eventuali venti freddi nell’inverno.
Attraverso l’improvvisa apparizione e scomparsa del panorama, di barriere arboree, di aperture sconfinate, di luci e ombre, di essenze eso-
tiche, rare e di variopinte coloriture il giardino suggerisce la variabilità dei sentimenti facendo in questo modo nascere il senso del “sublime”,
olimpo non solo del pensiero filosofico ed artistico. Quale contesto migliore per la creazione di oggetti d’arte, di forme che incantano, che
interpretano e re-interpretano la luce, i colori, il design!
Un ambiente prestigioso, animato dalla filosofia, dalla storia e dalla storia d’arte di questo paese, con un respiro pulito, chiaro, sublime, punto
di partenza per ogni pensiero, ogni sentimento, ogni oggetto di bellezza rara, come quelli legate alle creazioni di Pataviumart.
Fu questo il pensiero di Adriano e Ines, quando, nel 1971 acquistarono il complesso per trasferirci la loro vita e la loro azienda. Oggi è anche
grazie a questa sintonia che noi possiamo trovare il luogo e l’ispirazione per la nostra passione…
Villa Polcastro, Loreggia 1867 - Olio su tela, cm 67x102
Villa Polcastro, Loreggia 1867 - Oil on canvas, cm 67x102
Villa Polcastro, Loreggia 1544
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