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A volte le schegge di uno spazio di lavoro
si insinuano nelle linee del tempo e compon-
gono frammenti di vita. Il ricordo del labo-
ratorio è quasi impercettibile anche quando
i suoi segni sono lambiti da una luce che filtra
obliqua dalle finestre della coscienza.
Un sospiro. Il fruscio dell’intimità rassicura
quando la realtà si stempera nell’ozio dell’o-
spite. Un sorriso, una crepa nei muri, il soffio
di un cuscino.
At times the remnants of a workspace find
their way into the lines of time and form frag-
ments of life. The memory of the workroom
is almost imperceptible even when its signs
are brushed by a light that filters obliquely
from the windows of awareness. A breath.
The rustle of intimacy sets the mind at rest
when reality melts into the leisure of the
guest. A smile, a crack in the walls, the puff
of a cushion.