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Ciò che colpisce gli occhi, colpisce la mente, af-
fermano la biologa e fotografa scientifica Felice
Frankel e il chimico George M. Whitesides, autori
di On the Surface of Things. In ogni porzione an-
che minima di superficie sono contenute enormi
quantità di informazioni. Le superfici ci parlano,
comunicano fenomeni, stati, movimenti, nutrono
le nostre conoscenze e la nostra immaginazione,
come capacità associativa, inventiva, di intuire
nessi fra le cose.
Il modo in cui una superficie si presenta, il
comportamento della materia di cui è costituita –
che poi si traduce in cifra estetica –, è un campo
creativo dalle infinite possibilità, che porta a con-
tinue scoperte.
What catches the eye, catches the mind, in the
words of the biologist and scientific photogra-
pher Felice Frankel and the chemist George M.
Whitesides, the authors of On the Surface of
Things. Even the smallest portion of any surface
contains enormous quantities of information.
Surfaces speak to us, they communicate phenom-
ena, states, and movements, they feed our knowl-
edge and nourish our imagination, as an asso-
ciative, inventive capacity to intuit links between
things.
The way a surface presents itself, the behavior
of the material it’s made of – which then trans-
lates into an aesthetic motif – is a creative field
offering boundless possibilities and leading to
continuous discoveries.
