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La Residenza Papachristou appartiene ad un architetto e collezionista d'arte. Collocata in un campo, inizialmente appare come un
volume isolato che non dà affatto l'idea di galleggiare. Questa immagine è messa in discussione dagli elementi in cemento esposti.
Il volume semplice e i suoi materiali sono poi manipolati in maniera da descrivere e definire gli spazi. Piccole espressioni e manierismi
sembrano informare la superficie del volume. Le pieghe sono comode e allo stesso tempo precise, taglienti. Un abile esercizio di
moderazione.
L'elemento più potente di tutti, ordinatamente giustapposto ad un albero volutamente inelegante, è il vuoto dell'ingresso. Si tratta
di un volume massiccio, che si riduce su due dei suoi lati mentre sale verso la porta alla sua estremità. Il linguaggio della scala e della
progressione urla contro chi osserva.
È evidente l'intento dell'architetto/del proprietario di creare una serie di spazi sequenziali che funzionano quasi come un'opportunità per
ospitare oggetti d'arte, a volte piccoli e personali a volte concessi in prestito dalla grandiosità di un museo: l'idea di una galleria è stata
una forza trainante. I materiali pesanti dello spazio, le superfici di marmo scuro, rafforzano questo concetto.
Le funzioni sono definite, oltre che dalla praticità, da soglie marcate che poggiano su spostamenti di scala e variazioni di altezza. Si
diventa consapevoli della discrezionalità. I linguaggi che si incarnano nell'architettura sono potenti ed evidenti.
The Papachristou Residence belongs to an architect and art collector. Standing in a field, it is first viewed as an isolated volume that all
but floats. Defying this image is the exposed concrete material.
The simple volume and its material are then manipulated so as to describe and define spaces. Small expressions and mannerisms
appear to inform the surface of the volume. The folds are comfortable and yet precise, cutting. A deft exercise in restraint.
The most powerful element of all, neatly juxtaposed by a deliberately awkward tree, is the entrance void. This is in the form of a massive
volume, which reduces on two of its sides as it moves up towards the door at its conclusion. The language of scale and progression
shouts out at you.
It is patent the purpose of the architect/owner to create a series of sequential spaces which almost work as opportunities to house art
objects, sometimes small and personal sometimes borrowing from the grandeur of the museum; the idea of a gallery was a driving
force. The heavy materials of the space, the dark marble surfaces, reinforce this concept.
Functions are defined, beyond the conveniency aspect, by strong thresholds that lean on scale shifts and height changes. One is made
aware of discretion. The languages embodied in architecture are powerful and patent.
Porta/Door
Nova
Luce passaggio/NetOpening
1190 x 4050 mm
Apertura/Opening
SX a spingere/L push
Montaggio/Mounting
In luce/In-wall installation
Vetro/Glass
Termico Classe 3/Thermal insulation class 3
Apertura/Opening
Meccanica manuale/Manual mechanic
Finiture interno-esterno/Internal-external finishes
Ossidate Metropolitano/Metropolitan oxidized
Nicosia, Cyprus
“Papachristou Residence”, Villa privata/Private Villa
Architetto/Architect
Eraclis Papachristou
Committente/Customer
Utente privato/Private user
Location
Latsia, Nicosia, Cyprus
Anno progetto/Project year
2019
Partner tecnico/Technical partner
Askotis & Sons
Prodotto/Product
Nova