Aggirandomi tra i corridoi e le camere, af-
fannoso, cercavo di mettere a fuoco con la
Memoria la sua figura. Ma era come ferma-
re il battito d’ala di una farfalla.
La cercavo tra le altére cromie degli arre-
di in nero spelato e fiori in foglia oro, nei
preziosi tessuti e nel noce della boiserie.
Le forme facevano capolino come simboli
mutevoli di un sogno allusivo.
Credevo di intravederla tra le linee sinuose
ed il calore dei pezzi in ciliegio e fiori in
foglia oro. Mi convincevo che fosse stata
colta dal sonno, tra le comode coltri del
letto in noce intagliato, tra le panchette e
l‘armadio incassato, cullata dal tepore del
caminetto con intagli a foglia oro, e che
aprendo improvvisamente la porta avrei
potuto scorgere la sua immagine prima che
si dissipasse.
Mi rifugiavo infine affranto, nella familiari-
tà della mia camera, tra la boiserie in nero
spelato con inserti in tessuto, il pendolo
inarrestabile, riflettendomi negli specchi
anticati.
Roaming around the hallways and the ro-
oms, panting, I tried to use my Memory
to put her figure into focus. But it was like
stopping the beat of wings of a butterfly.
I looked for her in the haughty shades of
colors of the “nero spelato” and gold leaf
flowers furniture, in the precious fabrics
and in the walnut of the boiserie.
The shapes peeped in like changeable
symbols of an allusive dream.
I convinced myself that she had been seized
by sleep, among the comfortable blankets
on the walnut carved bed, placed betwe-
en the little settle and the fitted cupboard,
that she had been rocked by the warmth of
the gold leaf carved fireplace, and that if I
suddenly opened the door I could see her
image before it disappeared.
In the end, worn out, I hide in the familia-
rity of my bedroom, of the nero spelato
boiserie with fabric insets, the unstoppable
pendulum, the old looking mirrors which
reflected my image.
my
BEDROOMS
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