In base alla sua esperienza, l’architettura può
avere un ruolo nell’accompagnare e sostenere
le persone che si trovano ad affrontare una
fase dolorosa e difficile della loro vita?
BT - Lavorare per il progetto del Kálida
Sant Pau Centre mi ha portato a riflettere
profondamente su come l’architettura possa e
debba impegnarsi a contribuire al benessere,
inteso come “stare bene”, delle persone; questo
è diventato per me un tema centrale, che ho
poi trasposto anche in tutti gli altri miei lavori,
a qualunque scala.
Si tratta tra l’altro di un tema estremamente
attuale; la pandemia ha costretto tutti noi a
confrontarci e relazionarci in modo molto
forte con le nostre abitazioni, rendendoci
molto più coscienti di quanto sia importante il
comfort degli spazi in cui viviamo, di quanto
sia importante avere a disposizione spazi ben
aerati, ben illuminati, realizzati con materiali
piacevoli alla vista e al tatto.
Sulla scia dell’esperienza del lockdown
abbiamo poi rivalutato anche il tema degli
spazi pubblici, che ci siamo ritrovati a sognare
e desiderare.
Based on your experience, do you think
architecture can play a supporting and
sustaining role for people living through a
painful and difficult stage of their life?
BT - Working on the Kálida Sant Pau Centre
project prompted me to think deeply about
how architecture can and should contribute to
people’s wellbeing. This idea became central
to my thoughts and has informed all my other
architectural projects at every scale since.
Moreover, wellbeing through architecture is
now an extremely topical idea. The pandemic
has forced all of us to look afresh at how we
relate to our homes, for we have become
keenly conscious of the importance of having
living spaces that are comfortable, well-
ventilated, well-lit and built out of materials
that are pleasing to eye and touch.
In the aftermath of our lockdown experience,
we have begun to rethink public spaces
and dream about how they might be made
conducive to our desires.
Ogni materiale porta con sé una storia, un ben preciso legame
con le tradizioni artigianali e con l’architettura del luogo in cui
stiamo operando.
Each material comes with its own history, with a very specific
link to the craft traditions and architectural style of the place
where I am working.
118 — 119
Attorno all'uomo | Around Man
Quali sono i principi che la guidano nella
scelta dei materiali, in generale e in particolare
per questo progetto?
BT - Scegliere i materiali è innanzitutto per
me una questione istintiva, di pelle, ma in
questa scelta non dobbiamo dimenticare che
ogni materiale porta con sé una storia, un ben
preciso legame con le tradizioni artigianali
e con l’architettura del luogo in cui stiamo
operando. In questo progetto, come in tutta la
tradizione catalana - in particolare in quella
del periodo modernista - un ruolo importante
è giocato dalla ceramica, che ci permette di
utilizzare il colore con grande libertà e garanzia
di una resa perfetta nel tempo.
La ceramica ci ha consentito qui di instaurare
una sorta di dialogo con l’architettura di
Domènech i Montaner, che con essa imitava i
fiori e la natura, portandoli nell’architettura.
Noi abbiamo ripreso il motivo floreale
trasferendolo nella geometria dell’edificio, e
con la ceramica sulla facciata ci siamo riferiti
al cielo, al disegno delle nuvole; sempre
rimandando al modernismo catalano abbiamo
poi reinterpretato in maniera semplice e
giocosa le volte catalane, elemento tipico della
tradizione costruttiva di Barcellona.
Tra i materiali, oltre alla ceramica abbiamo
largamente utilizzato il legno, che amiamo
particolarmente. Il legno è infatti, come ben
sappiamo, un materiale caldo, sostenibile, ma
soprattutto è un materiale vivo, e questa è una
sua caratteristica che amo particolarmente.
Il legno infatti nel tempo cambia, invecchia,
ma con semplici operazioni si può rinnovare e
tornare a una nuova vita.
All’interno degli spazi del Kálida Sant Pau
Centre, questo materiale contribuisce in modo
determinante alla sensazione di serenità e
calore che pervade l’ambiente.
L’interior design è stato curato da Patricia
Urquiola, che con il suo lavoro ha arricchito
gli spazi attraverso scelte di grande qualità e
bellezza. Queste costituiscono sicuramente
un plus per il Kálida Centre, divenuto
un’importantissima oasi di tranquillità protetta
per i malati e i loro familiari.
What are the principles that guide you in the
choice of materials, both in general and for
this project in particular?
BT - For me, choosing the materials is an
instinctual matter, a gut feeling. But neither
do I forget that each material comes with its
own history, with a very specific link to the
craft traditions and architectural style of the
place where I am working. This project, in full
accord with the Catalan tradition, especially
that which prevailed in the modernist period,
made considerable use of ceramics, which gave
us great freedom with the colors and led us to a
perfect and enduring result.
Through this material, we were able to enter
into a sort of dialogue with Domènech i
Montaner’s creations, and emulate how he
embeds flowers and nature motifs into his
architecture.
We picked up the floral motif and transposed
it to the geometry of the building, alluding to
the sky and the shapes of the clouds in the
sections of tiling on the façade. In another nod
to Catalan modernism, we created a playfully
simplified version of the Catalan vaults that are
such a typical feature of Barcelona’s traditional
buildings.
In addition to ceramics, we made considerable
use of wood, a material that we hold very
dear. Wood is well known for its atmospheric
warmth and sustainability, but it is also and
above all a living material, which is really what
I love most about it. Wood changes and ages
over time but can be renovated and given a
fresh lease of life by a few simple operations.
Inside the Kálida Sant Pau Centre, this
material becomes a vital contributor to the
sensation of serenity and warmth that pervades
the rooms. The interior design was curated
by Patricia Urquiola, who embellished the
spaces with great style by always choosing
decorative objects of great quality and beauty.
These elements represent a mark of distinction
of the Centre, whose purpose is to serve as a
veritable oasis of tranquillity for the sick and
their families.