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Ri-abitare la storia | Reinhabiting our History
In una riqualificazione architettonica come
quella di Palazzo della Luce, come si arriva
a un punto di equilibrio tra la conservazione
dell’edificio storico e la creazione di spazi
contemporanei per nuove funzioni?
Peter Jaeger - Per prima cosa credo che un
edificio si conservi solo se lo si mantiene in vita,
dandogli nuova linfa, attraverso un progetto
rispettoso, ma al contempo funzionale e
innovativo.
Siamo partiti dalla vocazione storica di Palazzo
della Luce, che è sempre stato un luogo
di rappresentanza, e abbiamo cercato una
funzione che fosse coerente con il suo passato.
Studiando la sua storia inoltre è stato
possibile tornare alla configurazione originale
dell’edificio, riplasmando le superfetazioni
con un’architettura contemporanea e
complementare.
In generale un progetto di riqualificazione
parte sempre dalla conoscenza dei principi
e delle proporzioni di un manufatto storico
e si prefigge di riproporne la logica in chiave
moderna senza compromettere la coerenza
dell’esistente. In questo modo si fa leva sulla
vocazione dell’edificio per dare impulso al
nuovo intervento.
Nello specifico, Palazzo della Luce è un edificio
prestigioso, vincolato, neo barocco, che è stato
ripensato per offrire uffici all’avanguardia,
servizi per la città e un nuovo concetto di
residenza.
Nell’accostarci al progetto si è deciso di
lasciare intatte le sue caratteristiche storiche:
il sontuoso splendore della facciata con i suoi
ornamenti e le sue sculture, l’elegante atrio, le
grandi scalinate e i materiali pregiati utilizzati.
E di intervenire invece nell’organizzazione
interna, con soluzioni architettoniche
all’avanguardia che moltiplicassero lo spazio
e ne accrescessero la qualità. La sfida è stata
inoltre quella di utilizzare tecnologie avanzate
per l’efficienza energetica al fine di ottenere
un risultato attraente nell’immediato, ma
sostenibile sul lungo periodo.
All’interno delle unità abbiamo dovuto
fronteggiare spazi molto ampi, alti cinque
metri, oggi poco funzionali alle nostre
abitudini. Abbiamo quindi cercato, attraverso
la realizzazione di interpiani e soppalchi, di
ricavare zone studio, home office, sale tv e spazi
accessori come lavanderie e cabine armadi.
Una revisione del progetto statico ha permesso
di superare la rigidezza della struttura storica e
di rendere possibile una moltitudine di layout e
personalizzazioni.
esclusività
comfort
sicurezza
exclusivity
comfort
safety
Di origine tedesca, studia all’Ecole Supérieure des Arts Saint Luc Liège in Belgio
e si laurea al Politecnico di Torino nel 2000. Con lo studio Peter Jaeger Architetti,
da lui fondato, si occupa prevalentemente di progetti di riqualificazione del
patrimonio storico. Nel 2007 fonda con il fratello JKP Architects con sede in Cina
a Shenzhen, partecipando a numerosi progetti internazionali su ampia scala.
When redeveloping a building such as Palazzo
della Luce, how do you strike a balance
between conserving the historic edifice and
creating contemporary spaces serving new
functions?
Peter Jaeger - First of all, I believe that a
building is truly conserved only if it is kept
alive, which means infusing a new life into
it with a project that is respectful, yet also
functional and innovative.
Our starting point was to consider the
historical role of Palazzo della Luce, which
has always been a place of representation. We
sought to assign it a function that would be
consistent with its past use. By studying the
history of the building, we were able to return
it to its original configuration while introducing
complementary contemporary architecture
to those sections of it that were added in later
years. As a rule, a redevelopment project
should always start from an awareness of the
principles and proportions of the original
edifice. The goal must be to reinterpret the
proportions and principles in a modern key
that does not disturb the coherence of the
existing building. The new destination of use
is thus animated by allusion to the building’s
earlier role.
Specifically, Palazzo della Luce is a prestigious,
listed, neo-Baroque building that was
reimagined and redesigned to house state-of-
the-art offices, city services and new-concept
homes. At an early stage in the design, we
decided to leave its historical features intact:
the sumptuous façade with its ornaments
and sculptures, the elegant atrium, the grand
staircases and the valuable construction
materials. The redevelopment work therefore
regarded the internal layout, which we
converted using avant-garde architectural
solutions that both multiplied the spaces
available and enhanced their liveability.
Another challenge was to deploy advanced
energy efficiency technologies not just for
immediate benefit but also for long-term
sustainability. We had to deal with large-sized
spaces, with ceilings five metres high, that
were impractical from our contemporary
perspective. We therefore put in intermediate
floors and mezzanines to create new study
areas, home offices, TV rooms and utility
spaces such as laundries and walk-in closets.
By revising the static project we were able
to supersede the architectural rigidity of the
historical structure and propose a multitude of
layouts and customizations.
German-born, Peter Jaeger studied at Ecole Supérieure des Arts Saint Luc Liège in
Belgium and graduated from Politecnico di Torino in 2000. He founded Peter Jaeger
Architetti, which deals mainly with the redevelopment of heritage sites and buildings.
In 2007, he and his brother founded JKP Architects, which is based in Shenzhen,
China, and has participated in numerous large-scale international projects.
PETER JAEGER
© Peter Jaeger Architetti