Rimase solo il nero di un uomo immerso nel suo
pianoforte: due talenti naturali fusi insieme.
Uno straordinario artista del piano jazz dalle mani prodigiose
e uno straordinario strumento costruito, con il legno
che fu di Stradivari, grazie al prodigio di mani artigiane.
Entrambi italiani, entrambi ricercatissimi in tutto il mondo.
Due autentici distillati di genialità. E infatti il miracolo si
compì. Sette note soltanto si moltiplicarono all’infinito,
sparigliate e poi ricomposte in miliardi di combinazioni
diverse come le dieci cifre all’affannosa rincorsa della
stringa risolutiva del codice Enigma.
Infine si misero tutte in fila ordinatamente, quasi
richiamate da un irresistibile pifferaio magico, e iniziarono
a risalire leggere verso l’altissimo lucernaio stellato,
avvitandosi lungo le spire bianche disegnate da Frank Lloyd
Wright. La musica di “Lirico” continuò così a dipanarsi
come un nastro di vapore per un tempo indefinibile.
Sfilarono in ordine sparso Giacomo Puccini tra Sansone
e Dalila, Giuseppe Verdi a braccetto con Mimì, Pietro
Mascagni in cavalleresco duello con Leonard Bernstein.
Concluse lo stravagante corteo d’arie, il volo planato di
una rondine da sogno. Che fece primavera. E difatti quella
notte iniziò una nuova stagione per Listone Giordano, così
come per ognuno dei presenti. In un attimo era apparso
chiarissimo a tutti il significato autentico e l’intimo legame
esistente tra quelle due parole che avevano dato titolo alla
serata: “Natural Genius”.
E questo per averlo visto ciascuno con i propri occhi,
ascoltato con le proprie orecchie, ma soprattutto avvertito
distintamente scorrere sulla propria pelle. Un’espressione
non traducibile semplicemente come “talento naturale”,
ma qualcosa di ancora più unico e speciale: un nome di
battesimo. Il nome di quella sorprendente miscela ottenibile
sminuzzando nello stesso crogiolo semplici elementi
della natura con il tocco vitalizzante dell’immaginazione
e genialità umana.
Un elisir cristallino ricavabile però solo soppesando
abilmente i diversi ingredienti secondo una singolarissima
formula alchemica capace di trasformare il tutto in
Only the pianist’s back and his piano stood out in
the darkness: two natural talents melded into one.
The extraordinary hands of a jazz piano prodigy and an
astonishing instrument skillfully constructed from the very
same wood that Stradivarius used. Both Italians, both
acclaimed the world over. Two authentic essences of
genius. And a miracle did indeed take place. Only seven
notes, multiplied ad infinitum, taken apart and then put
back together into billions of different combinations like
the ten digits in the frantic run-up to the string which
broke the Enigma code.
At last they all lined up neatly, reminiscent of the
irresistible sound of a Pied Piper, as they spiraled upward
towards the starry glass dome, dancing along the white
Frank Lloyd Wright-designed coils. The Lirico music
continued to unravel like a sliver of steam for an
indefinable time. Giacomo Puccini in random sequence
between Samson and Delilah, Giuseppe Verdi arm-in-arm
with Mimì, Pietro Mascagni dueling in knightly fashion
with Leonard Bernstein. The extravagant pageant of arias
ended with the gliding (flight) of a dreamy swallow
making spring. And in fact that night a new season began
for Listone Giordano, as well as everyone else present
At that moment the authentic meaning and intimate
connection between the two words Natural Genius which
had inspired that evening made perfect sense to everyone.
Everyone attending the event saw what had
happened with their own eyes, listened with their own
ears, and, above all tangibly felt the energy flowing over
their skin. It is an expression which cannot be merely
translated as “natural talent”, but something even more
unique and special: a first name. The name of that
surprising mixture obtained by chopping simple natural
elements into the same pot and adding a vitalizing touch
of imagination and human genius.
A crystalline elixir obtainable, however, only by
cleverly balancing the different ingredients according to
a singular alchemy formula capable of transforming the
whole into something surprisingly different. The design
Giuseppe Margaritelli /
LUOGO: Foreste di Borgogna - Francia /
ANNO: 1962
Giuseppe Margaritelli /
PLACE: Burgundy Forest - France /
YEAR: 1962
8 — 9
— Editorial
Editoriale