Fabrique,
dettaglio tecnico /
Fabrique,
technical detail /
Studio per la stampa
della superficie
in legno /
Study for printing
the wooden
surface /
Fabrique,
costruzione tecnica /
Fabrique,
technical construction /
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TECHNICAL
INFORMATION
ONLINE
— Fabrique
Marc Sadler
sia in azienda che a sua figlia, dove spiegava di aver bisogno
di un sabbatico. Ogni tanto ha mandato anche delle foto,
la si vedeva in diverse città: soprattutto a Milano e Parigi.”
“Davvero?”
“Davvero. Le foto le mandava lei, del resto: sembrava anche molto
felice.”
“Beh, sì. Avevo conosciuto - glielo dico in confidenza, da amico -
una persona con cui mi trovavo molto bene…”
“Ah, dimenticavo.” lo interruppe Sadler “In azienda abbiamo
realizzato anche questo, che non ha ancora visto dal vero.”
E gli mostrò un bel campione di parquet ancora odoroso
di betulla, con la vena di rivestimento in legno nobile
messa di testa, a formare una specie di morbido tappeto.
“Pare morbido, all’occhio e al tatto, è lo è: ma è anche resistentissimo.”
Precisò Sadler.
“Sì, ma… Come avete fatto?” esclamò Aureliano allibito.
“Non avevamo neanche parlato di questo, stavamo lavorando
su un altro progetto…”
“Certo, ma non si ricorda lo scambio di e-mail che abbiamo
poi avuto?”
“Quali e-mail…”
“Quelle in cui le ho proposto di passare a questa nuova idea.
Non ricorda?”
“Beh sì, sì…”
“Ha scritto che anche lei aveva pensato qualcosa del genere.”
“Certo certo, se l’ho scritto…”
“Davvero Aureliano, non vuole bere qualcosa? Un whisky,
un cognac? Ne ho di molto buoni qui in studio.“
“No, grazie. Quindi senza me presente siete riusciti… ad arrivare
al prototipo?”
“Che prototipo? Ma, no, questa è una campionatura, il prodotto
è già distribuito da qualche mese. E va anche molto bene!” sorrise
Marc, soddisfatto del risultato anche economico del progetto.
“D’altra parte Aureliano, lei sa benissimo che il mio lavoro è un
po’ diverso da quello di altri designer. Non mi fermo mai al solo
disegno, anche se amo molto disegnare, ma trovo altri materiali,
convinco i produttori a sperimentare tecniche nuove: e poi porto
il progetto alla realizzazione completa, come ho fatto anche
da solo, per tanti anni, nel campo delle attrezzature sportive.”
“Allora è stato facile arrivare al prodotto.”
“Non facilissimo. I suoi tecnici sono straordinari, ma lei ogni tanto
spariva. Però ci siamo abituati, anche perché quando rispondeva
dava sempre indicazioni utilissime.”
“Mi lusinga, Marc, ho sempre pensato che un produttore deve
anche fare molta vita di fabbrica… E invece, ce l’avete fatta anche
con questa distanza siderale tra noi.”
“Infatti, questo prodotto si chiama Fabrique!” disse forte Sadler
“Pourqoui vous etait pas à la fabrique!”scherzò, per rompere
un po’ la tensione della serata.
Aureliano continuava a rigirarsi il campione tra le mani:
era davvero perfetto, non si stupì che avesse molto successo.
Era il genere di prodotto di cui andava fiero, che lo convinceva di
essere sulla strada giusta, come imprenditore e come “demiurgo”
di idee nate dai suoi designer. Gli restava solo una curiosità.
“Scusi, Marc, questa è la sera delle domande strane, ma le
prometto: è l’ultima. Per caso, esiste un ramo della sua famiglia,
anche in passato, col nome Sellier?“
“Che domande, Aureliano. Le va di scherzare, mi prende un po’ in
giro? Sellier è la traduzione francese di Saddler, sellaio, artigiano
del cuoio… E va bene, certo, Nomen Est Omen. Sadler quasi
Natural Genius
A DESIGN STORY - Marc Sadler
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