254
“Camera nostra
è piena
della
sua presenza.”
“OUR ROOM IS FULL OF HER PRESENCE.”
Lei, però, è sempre stata più coraggiosa di me.
Lo è anche oggi.
La prima volta che mi parlò era, naturalmente,
un sabato mattina. Una giornata primaverile, di
quelle rare, col sole che scalda quel che basta
per non farti sudare.
“Vuoi Provare?” mi chiese, tendendomi una
mazza da golf. Era un legno, per le lunghe
distanze. Pensandoci, mi viene il dubbio che
non sia stato un caso. Probabilmente anche lei
intuiva che noi due, insieme, non eravamo fatti
per lanci corti.
Feci progettare la mia camera da letto
perché ci potesse stare un armadio che
rappresentasse lo spirito di mio padre: Alto,
solido, scuro, inflessibile, come lui. Una roccia,
una presenza costante. Le mie mazze le tengo
dove le metteva lui, anche se la mia sacca è
di un rosso brillante. Un regalo di Martina, mia
moglie.
Camera nostra è piena della sua presenza.
She has always been braver than me. So she
is today.
The first time she spoke to me it was, of
course, on a Saturday morning. A spring
day, those rare ones, where the sun is just
warms enough not to make you sweat.
“Do you want to try?” She asked, holding
out a golf club. It was a wood, for long
distances. Thinking about it, I doubt that this
was just a coincidence. Perhaps she sensed
that the two of us, together were not made
for short shots.
I designed my bedroom in such a way that
there was a cabinet that could represent
the spirit of my father: tall, strong, dark, and
inflexible, like him. Like a rock, a constant
presence. I keep my clubs where he used to
put them, even if my bag is of bright red. A
gift from Martina, my wife.
Our room is full of her presence.