Carmen Colombo
IT
EN
fig. 08i11
Carmen Colombo is a photographer from Monza. In 2012, she graduated in
Photography and Visual Arts from the Istituto Europeo di Design. She lives in
Milan, where she works as a freelance photographer. Alongside commercial
work, she pursues personal research projects, which have been exhibited in
collective shows at Jitterbug Gallery in Paris, Macro Museum in Rome, and Fo-
cus Artphilein in Lugano. She has collaborated with various magazines and
publications, including The New York Times, D della Repubblica, Financial
Times, and Monocle.
Carmen Colombo è una fotografa di origini monzesi. Nel 2012 si è diplomata in
Fotografia e Arti Visive presso l’Istituto Europeo di Design. Vive a Milano dove
lavora come fotografa freelance. Parallelamente a lavori commerciali, porta
avanti progetti di ricerca personali, esposti anche in alcune mostre collettive
presso Jitterbug Gallery di Parigi, Macro Museo di Roma e Focus Artphilein di
Lugano. Ha collaborato con diversi Magazine e riviste, tra cui The New York
Times, D della Repubblica, Financial Times, Monocle.
Study of the Interaction Between the Human Figure
and the Kushi Lamp in the Urban Context. In this photographic series, Kushi
breaks free from its primary function as a source of light to become a
narrative object, an extension of the human body, a graphic sign within
the urban landscape. It ceases to be a simple point of illumination and
transforms into a physical, almost sculptural presence - held, carried,
exposed. The visual exploration focuses on the relationship between
the object and the body, on the hands that grasp it, on the contact with
skin and fabric. It is the material itself that emerges: the opaline glass
absorbs its surroundings, engaging with both hard and soft surfaces.
The absence of illumination is not a negation but a possibility. Stripped
of its original function, Kushi becomes an element of connection, a point
of relation between the human figure and the space around it. In this
state of suspension, its presence grows even more intense, inviting new
interpretations, new stories, new possibilities.
Studio dell'interazione della figura umana con la lam-
pada Kushi nel contesto urbano. In questa serie fotografica, Kushi si libera della sua funzione
primaria di fonte luminosa per diventare un oggetto narrativo, un'estensione del corpo umano,
un segno grafico nel paesaggio urbano. Smette di essere un semplice punto di luce e diventa
una presenza fisica, quasi scultorea, trattenuta, trasportata, esposta. L’indagine visiva si con-
centra sul rapporto tra l’oggetto e il corpo, sulle mani che la stringono, sul contatto con la
pelle e il tessuto. È la materia a emergere: il vetro opalino assorbe l’ambiente, si confronta
con superfici dure e morbide. L’assenza di illuminazione non è una negazione, ma una possi-
bilità. Kushi, privata della sua funzione originaria, diventa un elemento di relazione, un punto
di connessione tra l’uomo e lo spazio che lo circonda. In questo stato di sospensione, la sua
presenza si fa ancora più intensa, suggerendo nuove letture, nuove storie, nuove possibilità.
35