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l’apertura della divisione Illuminazione, nel 1959, segna l’inizio della collaborazione con i
più noti designer: sergio asti, achille e pier giacomo castiglioni, eugenio gentili tedeschi,
gianemilio e piero monti e anna bertarini (studio g.p.a. monti), marco zanuso. ma è già nel
1957 che Kartell si approccia al mondo della luce con la creazione di una linea di sospensioni
e piantane firmate da gino colombini e prodotte con la tecnologia rotaflex. queste lampade,
disponibili in numerose varianti a sezione circolare, sono ottenute tramite l’avvolgimento (e
la relativa saldatura) di un sottile tubo di acetato di cellulosa intorno ad una forma.
nel 1959, forte dell’esperienza di questa prima produzione e con la contingente comparsa
sul mercato di un nuovo metacrilato (il vedril), Kartell decide di avviare il progetto di una
linea di lampade da realizzare con i procedimenti di stampaggio in serie in metacrilato ed in
altri materiali plastici. la linea è chiamata “Kd”, ovvero “Kartell design”, che già nel nome
palesa come per l’azienda il tema della luce sia parte integrante del più ampio progetto
dell’arredamento domestico.
nel processo di creazione delle lampade “Kd” è lasciata grande libertà compositiva ai
designer i quali, meritevoli di proporre soluzioni funzionali e ambientali inedite, affrontano
il tema utilizzando la materia plastica laddove solitamente si sarebbe usato il vetro, così da
sfruttarne al meglio le caratteristiche di infrangibilità e leggerezza.
the opening of the lighting division in 1959 marked the beginning of the collaboration with
italy’s best-known designers like sergio asti, achille and pier giacomo castiglioni, eugenio
gentili tedeschi, gianemilio and piero monti and anna bertarini (studio g.p.a. monti) and
marco zanuso. Kartell had already ventured into the world of lighting as early as 1957, with
the creation of a line of hanging lamps and floor lamps designed by gino colombini and
manufactured using rotaflex technology. these lamps were available in a number of variants
with a circular section and were made by winding and welding a slim tube of cellulose acetate
around a form.
following its initial experience and with the appearance on the market of a new methacrylate
(called vedril), Kartell decided to launch a line of lamps made of methacrylate and other plastics
using the process of moulding in series in 1959. the line was called “Kd” or “Kartell design” as
a statement of the company’s vision of lighting as an integral part of domestic furniture.
the designers were given free rein to create as they saw fit in developing “Kd” lamps, and
they came up with new functional and environmental ideas, using plastic where glass would
normally have been used in order to make the most of the material’s indestructibility and
lightness.
“quando ho InIzIato a usare le materIe plastIche sI trattava ancora dI una
nuova frontIera (…) trascorso Il prImo perIodo sperImentale, alla fIne deglI
annI ‘50, moltI desIgner IncomIncIarono a mostrare Interesse per le possIbIlI
prestazIonI deI nuovI materIalI. ebbero così InIzIo I rapportI con desIgner
esternI all’azIenda, che condussero a un costante arrIcchImento culturale
e a molte occasIonI e stImolI per progettI”.
gIulIo castellI (“la fabbrIca del desIgn. conversazIonI con I protagonIstI del
desIgn ItalIano”, sKIra, 2007)
“when i first started using plastics it was still a new frontier (…) after the early
experimental period, at the end of the 1950s many designers started taKing an
interest in the possible ways in which the new materials could be used. thus
began relations with designers outside the company that led to constant
cultural enrichment and to many occasions and stimuli for designs” .
(“la fabbrica del design. conversazioni con i protagonisti del design italiano”,
sKira, 2007)
lampada a sospensione 4061. marcello siard, 1970-1973.
foto di christoph sillem per il libro “Kartell. 150 items. 150 artworks”
skira, 2002.
4061 suspension lamp. marcello siard, 1970-1973.
photo by christoph sillem for the book “Kartell. 150 items. 150 artworks”
skira, 2002.