NET COLLECTION by Gianpaolo Venier – OTTO Studio
Nella collezione disegnata da Gianpaolo Venier - OTTO Studio per Karpeta, il tappeto è interpretato
come l’elemento di unione dei vari oggetti all’interno di uno spazio domestico: NET – dal termine
inglese – è da intendersi come “rete di connessione”. Nell’immaginario, il tappeto ha una forte
connessione con il tema del viaggio. È una superficie su cui si disegna, si scrive, si medita. Le sue
trame raccontano storie di luoghi e paesi lontani. Ma cosa succede quando il tappeto si confronta
con lo spazio domestico contemporaneo?
La funzione originaria di isolare dal freddo del pavimento è stata sostituita da un ruolo molto più
decorativo: il calore che ci si aspetta è il risultato di un’esperienza sensoriale, data dal contatto
con la superficie, ma anche estetica, derivante dalla sensazione di “ammorbidire” un ambiente.
Proprio dal collocare il tappeto all’interno di uno spazio intimo deriva la sua interazione con gli
elementi circostanti che ne altera, in qualche modo, la forma classica. Il gioco tra pieno e vuoto e
la struttura irregolare che caratterizzano questi tappeti sono metafora del dialogo che si instaura
tra elementi dello spazio e persone che lo abitano. La trasformazione che ne deriva è il risultato del
vivere l’oggetto svincolandolo da schemi fissi.
“Abbiamo lavorato con le forme primarie - la linea, il cerchio e il quadrato - immaginando di
rompere il piano cartesiano. Questo approccio ci libera da coordinate rigide e ci permette di giocare
liberamente sui pieni e i vuoti, con il solo limite della tecnica.”
Tre mondi diversi legati da un unico fil rouge concettuale: il tappeto visto come oggetto decorativo
che dialoga con il pavimento, lo spazio e gli altri elementi di arredo.
In the collection designed by Gianpaolo Venier - OTTO Studio for Karpeta, the rug is interpreted as the
element that connects various objects within a domestic space: NET stands for “network of connections.”
In our imagination, rugs are strongly related to the idea of wandering about, it is the surface we lay on to
draw, write and meditate. The wefts narrate stories about faraway places and countries. But what happens
when a rug is placed in a contemporary home space? circostanti che ne altera, in qualche modo, la forma
classica. Its original function of insulating the floor from the cold has been replaced by a much more
decorative role the heat we expect is the result of a sensorial experience given by the contact with the rugs
surface and also an aesthetic experience resulting from the feeling of “softening” the environment. Just
by placing the rug in an intimate space we have an interaction between the surrounding elements and the
rug itself, which alters its classic shape.
The game of full and empty spaces and the irregular structure of these rugs are a metaphor of the dialogue
that is established between the elements and people sharing the same space. The consequent
transformation is the result of experiencing the object, freeing it from fixed patterns.
“We worked with the primary forms - a line, a circle and a square – as if we were breaking the Cartesian
plane. This approach frees us from rigid coordinates, allowing us to play freely with solids and voids, with
technique as the only limit.”
Three different worlds connected by a single conceptual fil rouge: the rug intended as a decorative object
that talks with the floor, the space and other furnishing elements.
Karpeta
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