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FLEXFORM | PAPER
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Nel solco della tradizione. La scelta di fare un edificio di un solo piano si è tradotta in un volume
a fascia orizzontale, simile ai muretti a secco liguri. Attorno al tavolo Fly, sedie First Steps | In the
footsteps of tradition. The decision to build a single-story structure translated into a horizontal form,
similar to the Ligurian stone walls. First Steps chairs surround the Fly table.
Un volume della villa ospita la zona giorno, un
grande open space, l’altro cinque camere e tre bagni.
In mezzo, in quella che Giordano definisce la “spac-
catura” che funge da cerniera, è ricavato l’ingresso.
La scelta di costruire su un solo piano è stata dettata
dalla volontà di limitare il più possibile l’impatto sul
paesaggio. Così anche per il tetto verde piantumato
a Sedum, pianta grassa che richiede poca manuten-
zione. Gli interni sono caratterizzati da tre materia-
li che tornano in tutte le superfici: legno naturale,
con le sue imperfezioni; e poi Pietra del Cardoso
(il piano della cucina, i bagni) e la resina che rive-
ste tutti i pavimenti. «Una richiesta precisa è stata
quella di abbassare i toni», spiega l’architetto. «Ai
committenti piaceva l’idea di una casa vissuta, fatta
con materiali che cambiano col tempo. E volevano
anche spazi ben disegnati: una delle richieste era
che le camere fossero tutte riconfigurabili facilmen-
te, da matrimoniale a singola o ufficio o stanza dei
giochi». Tutti gli arredi fissi sono stati realizzati su
disegno e da artigiani locali, e sono totalmente inte-
grati nell’architettura che li ospita: come i setti che
diventano elementi contenitori.
Un elemento caratterizzante di questa archi-
tettura sono le aperture verso il paesaggio, e qui
la parola passa di nuovo a Giordano: «Cerchiamo
sempre di mettere in connessione l’esterno con l’in-
terno. In questo caso poi volevamo valorizzare una
quercia secolare davanti alla zona giorno. I com-
mittenti si erano seduti sotto i suoi rami dicendosi
“qui sorgerà la nostra casa”. È bello pensare che at-
torno a questo incarico anche io e mia moglie ab-
biamo costruito il nostro progetto di vita: eravamo
dipendenti in Inghilterra, abbiamo lasciato tutto e
investito su questo esperimento che ci ha portato a
essere quello che siamo. Siamo ancora in debito con
questi signori perché hanno creduto in noi, ci hanno
lasciato liberi di esprimerci e di lavorare. Non ab-
biamo proprio avuto carta bianca ma quasi. Siamo
stati fortunatissimi».