Corporate Social Responsability. Uno su tutti, la partnership con Porsche Italia
sul progetto Porsche “Ex Machina” supportato da H-Farm, il principale incubatore
di start-up italiano e rivolto a giovani talenti 3.0. Invitati a cimentarsi nello sviluppo di
progetti digitali da applicare al business aziendale, Flexform ha sostenuto questa ope-
razione mirata a dare un’opportunità concreta alle giovani generazioni generando in
loro fiducia e sostenendo la cultura del merito.
LA LUNGA STORIA DELLA COMUNICAZIONE
Come una storia viene raccontata fa di questa una bella o una brutta storia. Quella di
Flexform è una storia nata sotto una buona stella. L’azienda comprende subito l’impor-
tanza dell’immagine e della comunicazione e nel 1969 affida lo studio del logo a Pino
Tovaglia, visionario spirito creativo, grafico, architetto (sono suoi, tra gli altri, il marchio
Pirelli e Alfa Romeo). Tovaglia propone il nome Flexform - sintesi di Forme Flessibili – in
controtendenza rispetto all’uso delle aziende del mobile di tenere il nome di famiglia.
Escono sulle riviste le prime campagne pubblicitarie. Sono gli anni in cui Andy Warhol e
lo Studio 54 ispirano i creativi di tutto il mondo e sotto questo segno, i colori, le forme e
un’energica positività pervadono anche brochure, cataloghi e campagne Flexform.
Ma dagli anni ‘80 e per lunghi anni il racconto dell’elegante
mondo Flexform vira, sotto la direzione artistica di Natalia
Corbetta, verso l’espressività intensa delle foto chiaroscu-
rali in bianco e nero delle campagne pubblicitarie, tutte
firmate da fotografi di calibro. Scarni di tutto tranne che di
emozioni, gli scatti dei grandi maestri della fotografia - Aldo
Ballo, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Giovanni
Gastel, Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Mario
Ciampi, Fabrizio Ferri - tracciano il solco di una dimensione
narrativa unica e originale.
Oggi Flexform sposta la narrazione del brand dalla quali-
tà della produzione alla qualità della vita. Dal prodotto
all’esperienza che si fa del prodotto. In sintesi, to turn a
house into a home, è il sentiment che l’azienda vuole condi-
videre con il suo pubblico.
Un parco totalmente rinnovato di strumenti che lavorano all’unisono – campagna
stampa, video, digital, social network, cataloghi, fiere – concorre a restituire la cor-
retta percezione del marchio per toccare un pubblico sempre più vasto, vario ed
internazionale.
“Stiamo lavorando in continuità con il
passato mantenendo altissimo il livello
di qualità della nostra comunicazione.
Continuiamo a circondarci di fotografi
dal tratto intenso per le nostre campagne
pubblicitarie, creativi che pensano glocal
e registi in grado di emozionare il nostro
pubblico trasferendo i valori del brand
nei video. Il nostro è un marchio che
appartiene alla sfera della desiderabilità
e la capacità di narrare storie è sicuramente
il campo di prova su cui si gioca il futuro
della comunicazione.”
PH GABRIELE BASILICO
PH MARIA VITTORIA BACKHAUS
Today Flexform is shifting the
brand’s
narration
from
the
quality of production to quali-
ty of life. From the product to
the experience of the product.
In short, “to turn a house into a
home” is the sentiment the com-
pany wants to share with its au-
dience.
A totally updated range of chan-
nels that work in unison - print
campaign, video, social net-
works, website, catalogues, trade
fairs - contributes to convey the
correct perception of the brand,
to reach an ever wider, varied and
international audience.
The slogan Home at Last that
guides all the communication
today is a message that sums
up the value of homecoming,
as the arrival point of our day,
but also the home seen as the
dream of a lifetime.
“The design of a private home is
the design of the client’s dream of
a lifetime.”
Antonio Citterio
With the introduction of color
in the photographs and of the
Home at Last concept, the
company creates worlds of
meaning with which anyone
can identify in terms of affini-
ties and the sharing of places,
situations, sensations, through
storytelling that establishes
a relationship with the public.
The construction of high aes-
thetic impact of images is thus
joined by the value of its mean-
ing. The focus is on clients and
their life experiences.
“We are working in continuity
with the past, keeping the qual-
ity level of our communication
very high. We continue to work
with photographers known for
their images of great intensity in
our advertising campaigns, crea-
tive talents used to thinking glo-
cally, directors capable of bring-
ing emotions to our audience,
transmitting our brand values
in videos. Our brand belongs to
the sphere of desirability, and the
ability to tell stories is undoubted-
ly the proving ground of the future
of communication.”
FAIRS AROUND THE WORLD
The Salone del Mobile of Milan,
still nowadays considered the
most important fair for furniture
and design, begun in 1961 thanks
to a small group of forward-look-
ing industrialists and dreamers
of the nearby Brianza district.
FLEXFORM and the Galimberti
family is among them. Since 1961
FLEXFORM has been participat-
ing to all the editions of the Sa-
lone del Mobile of Milan actively
contributing
with
intelligence,
mastery, knowhow and research
to become one of the leading
company that the rest of the
world looks at, in order to under-
stand which are the trends year
after year. Among the 2000 cur-
rent expositors at the Salone del
Mobile, FLEXFORM is one of the
20 companies that exhibits with
continuity his collection of prod-
ucts since the first edition. A win-
ing format, the one of the Salone,
exported abroad with the Salone
Worldwide Moscow and Salone