Tutto comincia con un’immagine.
Si forma dal niente, alle volte da un rumore,
altre da una paura. Forse è il silenzio
ad accenderla, come una cassa
di risonanza dei miei pensieri più inconsci.
O forse è, semplicemente,
che ad un certo punto inizio a provare
un’insostenibile nostalgia per quelle cose
che solo a casa posso trovare.
Allora perché privarsene?
So di essere una persona particolare.
Vivo l’eterno conflitto di desiderare ciò
che non posso avere. Quando sono a casa
desidero la lontananza, il gelo, il silenzio,
il buio; attenzione a non intenderlo come
uno scappare, il mio è piuttosto un inseguire.
Quando invece sono lontano desidero
sprofondare nel comfort di casa. Ecco, vorrei
alle volte sentirmi più normale.
È una bella giostra la mia vita, attratto
ora da un estremo ora dall’altro, ma questi
due poli così lontani e così diversi
sono necessari per mantenere tutto
in un perfetto disequilibrio che
di fatto è la vera molla per continuare
a muoversi.
Andare, tornare, sognare, andare nuovamente...
Continuo ostinatamente a preferire
il viaggio in solitaria. Forse sarà per sempre
così. Ma tutte le volte che la vita mi regala la
possibilità di trasformare un sogno in qualche
cosa di concreto attraverso cui esplorare
i confini, dentro e fuori di me,
mi rendo conto che l’esperienza più bella
è quando sono vicino alle persone che amo.
In quel momento il mio viaggio, qualunque
esso sia, non è più un andare verso la mia
destinazione, verso il coronamento di un
sogno, verso qualcosa di ancora più lontano,
ma diventa un lungo e lento ritornare.
Finalmente a casa.
Everything starts with an image.
It takes shape by itself, sometimes taking its cue
from a sound and sometimes from a fear.
Perhaps it is silence that sets it in motion,
like a resonance chamber for my most
unconscious thoughts. Or perhaps I simply
get to a point where I become unbearably
nostalgic about the things
that I can only find at home.
So why should I deprive myself of them?
I know that I am an unusual person.
There is a constant battle inside me because I
always want what I cannot have. When I am at
home, I want to be far away, in the cold,
the silence and the dark; although it is important
to note that rather than running away from
something, I am chasing it. When I am far away,
I long to indulge in home comforts. Sometimes
I would like to feel more normal. My life swings
to and fro, as I go from being attracted by
one extreme to feeling the draw of the other.
However, these two distant, different ends
of the spectrum are necessary in order to keep
everything in the perfect imbalance
that actually serves as the real driving force
to keep me moving.
Leave, come back, dream, leave again...
I stubbornly continue to prefer to travel alone.
Perhaps I always will. But every time life
presents me with the chance
to make a dream come true and explore
the boundaries both inside me and in the
outside world, I come to appreciate that the
most wonderful experiences are
those that I enjoy alongside the people
that I love. When that happens, no matter
what sort of journey I am on, I find that
I am no longer heading to a destination,
the realization of a dream and something even
further away, but slowly following the long path
back, until I am home at last.