e alcuni mesi di lavoro, Cini Boeri propone
un progetto definitivo pur consapevole
dei suoi limiti e forse della sua irrealizzabilità
e “sfida” Vittorio Livi alla verifica
e allo sviluppo della fattibilità.
“Pensai di progettare provocatoriamente
una poltrona inesistente, per sedersi nel…
vuoto, ma non pensavo seriamente di fare
una poltrona in vetro […]
Tuttavia per Ghost la mia diffidenza
fu superata dal desiderio-sfida di vedere
se era possibile eseguirla, e se la FIAM
sarebbe stata così brava da riuscire
a produrla; e la proposi: fu una sfida mia
e loro sulle possibilità di uso di questo
materiale, il vetro, che io amo molto.”
Per due anni avviene una lunga
sperimentazione e verifica del processo
produttivo. Cini Boeri e Vittorio Livi,
insieme ai tecnici, agli artigiani
e ai maestri del vetro, si trovano
coinvolti in una impresa tecnica.
After the first jokes and a few months
of work Cini Boeri proposes her final project,
although aware of the limitations of the
project itself and perhaps of its unfeasibility
and “challenges” Vittorio Livi to the verification
and development of feasibility.
‘I had thought of provocatively designing
a non-existent armchair to sit in... emptiness,
but I never had seriously thought of making
an armchair in glass [...] Yet for Ghost
my diffidence was overcome by the
desire-challenge to see if we could actually
realize it, and if FIAM would be so good
as to be able to produce it; and I proposed it:
it was my challenge and theirs to prove
the potential of this material, glass,
which I love very much.’
Con una continua discussione,
sviluppano la ricerca e l’approfondimento
necessario per realizzare il prototipo
definitivo, pronto per la produzione
in serie di questo capolavoro.
A long experimentation and verification
of the production process goes on for
two years, and Cini Boeri, Tomu Katayanagi,
and Vittorio Livi, together with the technicians,
craftsmen, and master glass-makers,
GHOST | A daydream
14.17