LE TÉMPERAMENT CLASSIQUE
AVEC L’ÉSPRIT DES ITALIENS
Il Settecento è il secolo in cui nasce l’estetica moderna che si occupa del bello e dell’arte. Il ritorno
all’ordine, alla semplicità, alla razionalità e alla purezza artistica dell’antichità classica comincia a
farsi avanti con insistenza. Per molti artisti e studiosi Roma diventa il luogo “principe” di richia-
mo alla classicità e per il recupero dell’antico.
L’arte in questo periodo assume fi nalità educative: fi oriscono il collezionismo e la rivisitazione
artistica delle memorie del passato. La diffusione del gusto Neoclassico, razionalistico, “naturale”
- come lo intendeva Rousseau - coinvolge tutti i settori delle arti maggiori , la moda, l’arredo.
Anche lo stile del mobile italiano, dunque, tende ad assumere una nuova veste ornamentale con
superfi ci lineari, tonde, ovali decorate con elementi plastico-scultorei ispirati all’architettura
classica, con mobilia laccata e dorata.
Un arcadico poeta comasco, Giovan Battista Giovio, nel 1784 scrive sugli ornamenti in voga:
“I meandri, i caulicoli, i grifoni, i candelabri, gli encarpi, i festoni, son delizia di questi anni”.
Milano fu uno dei maggiori centri del Neoclassicismo italiano. Alla sua affermazione contribui-
rono artisti come Giuseppe Permarini (incaricato del restauro di Palazzo Reale nel 1769), come
Giocondo Albertolli e Giuseppe Levati. Ma l’arte dell’intarsio trova la sua espressione più tipica e
preziosa nell’opera di Giuseppe Maggiolini, che come dice uno dei suoi biografi “dipinge col legno”.
La comode diviene l’arredo principale della casa “neoclassica” insieme alla consolle da parata e
all’argentiere, a poltrone, divani e bergerès, ai sedili detti courrants, alle sedie da parata o meu-
blant, alle scrivanie a vista provviste di vani segreti o piani di fuoriuscita estensibili.
The 18th century was the century when modern aesthetics were born, concerned with beauty and
art. Return to order, simplicity, rationality and artistic purity of ancient classic strongly made
itself felt. For many artists and scholars Rome became the princely home for recalling
classicism and recovering the ancient.
Art in this period became educational: collecting fl ourished and artistic reviewing of the memo-
ries of the past. The diffusion of Neoclassic, rational taste, “natural” – as Rousseau meant it –
involved all the main fi elds of art, fashion and furniture.
Italian furniture too took on new ornamental design, with linear, rounded, oval surfaces decorated with
plastic-sculptured elements inspired by classic architecture with lacquered and gold-leafed furniture.
An Arcadian poet from Como, Giovan Battista Giovio wrote in 1784 about the fashionable orna-
ments: “The meanders, caules, griffons, candelabras, encarpi, festoons are delights of these years”
Milan was one of the main centres for Italian Neoclassicism. Artists like Giuseppe Permarini
aided its success (appointed to renovate the Royal Palace in 1769), and others like Giocondo
Albertolli and Giuseppe Levati. Then the art of inlaying found its most typical and precious expres-
sion in the work of Giuseppe Maggiolini, who “paints with wood” as one of his biographies states.
The dresser became one of the most important pieces in a “neoclassic” home, together with the
wall console and the silver cabinet, armchairs, divans and bergerés, the chairs called courrants,
the wall seats or meublant, the open desks with their secret drawers and extending pull out tops.
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