Emma, la protagonista di Madame Bovary di Gustave Flaubert, diventò
simbolo del disagio e dell’insofferenza borghese, vittima di desideri, appetiti,
irrequietezza e infelicità a cui sarà destinata a soccombere. Lo scrittore
francese ottenne il primo caso d’intervento censorio pubblico ai danni di
un’opera moderna che gli valse un’incriminazione per oltraggio alla morale
pubblica e religiosa.
La signora era in camera sua. Non si poteva salire. Ci restava
tutto il giorno, torpida, mezzo svestita. Ogni tanto faceva bruciare
qualche pastiglia profumata di quelle che aveva comprato a Rouen
nella bottega di un algerino [...] e lei leggeva fi no al mattino libri
stravaganti, nei quali c’erano scene orgiastiche e fatti di sangue [...].
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