LE NOUVEL ART DE VIVRE
Forme semplici e rigore lineare per uno stile in perfetta armonia con l’epoca, che da vita al Neoclas-
sicismo e al rinnovato interesse per la cultura , il fascino della ragione e delle idee di libertà. Dagli
anni sessanta agli anni novanta del Settecento trova sempre maggior consenso un arredo impronta-
to ad un gusto sobrio e semplice di raffi nata esecuzione e con volumi nitidi, ridotti ma slanciati.
La rinnovata compostezza delle forme geometriche che caratterizzano la mobilia di questo perio-
do viene accolta come un antidoto alle esuberanze capricciose e fantasiose del Rococò.
Scompaiono le volute rocaille in favore di linee dritte e gambe scanalate, a piramide
troncoconica dette comunemente “a spillo”.
In ebanisteria si assiste al tramonto di ornati pittorici e ad intarsio, dei fl orilegi ricchi di essenze
lignee, in favore di tarsie geometriche rigorose, simmetriche attente ai più minuti dettagli. Mada-
me de Pompadour e Madame Du Barry partecipano attivamente alla diffusione di questo nuovo
gusto che anticipa il primo soffi o della Rivoluzione Francese. Già nelle lettere della Pompadour
vengono citati “commodes à la grecque”: elementi decorativi ispirati all’arte greco-romana, al
grande clamore che suscitarono in Europa gli scavi di Ercolano e Pompei.
In Italia, lo stile Luigi XVI, trova diffusione naturale e da vita ad alcune peculiarità personali
in regioni che esprimono un’elevata scuola di ebanisteria: Lombardia, Emilia, Toscana, Veneto,
Campania. Si utilizzano legni di ciliegio di colore bruno chiaro, lastronature di frutto. L’intarsio
e le fi lettature vivono di effetti policromi di chiaro-scuro per i quali vengono adoperati noce,
palissandro, bosso. Diventa caratteristico l’uso del mogano e dell’ebano.
La mobilia di maggiore diffusione sono le comode rettangolari a tre cassetti, le consolles, i tavoli,
le credenze, le sedie, le poltroncine che prendono il nome dai loro schienali.
Simple linear forms for a style that is in perfect harmony with the period, giving life to Neoclas-
sicism and the renewed interest in culture, the fascination of reason and ideas of freedom. From
the sixties to the nineties of the 18th century furniture was much approved that had a sober and
simple style, with very refi ned production and clear dimensions, compact but streamlined.
The renewed sedateness of the geometric forms that characterise the furniture from this period is
an antidote to the exuberant and fantastic whims of Rococò. The rocaille scrolls disappear to give
way to straight lines and fl uted legs, a truncate cone pyramid commonly known as “stiletto”.
In cabinet making the ornate pictorials and inlays, fl orilegium rich with wood essences disappear
in favour of strict, symmetrical geometric inlays with care paid to the tiniest details. Madame
de Pompadour and Madame Du Barry actively took part in spreading this new style, which was
a preview of the fi rst wind of the French Revolution. In Pompadour’s letters, mention was made
of “commodes à la grecque”: decorative elements inspired by Greek-Roman art, the great uproar
caused in Europe by the digs of Ercolano and Pompei.
In Italy, Louis XVI style spread easily and gave life to some very personal and original items in
regions that had a high-level of cabinet making: Lombardy, Emilia, Tuscany, Veneto and Campa-
nia. Light brown cherry wood was used, fruit burls. Inlays and borders with light-dark polychrome
effects, which used walnut, rosewood and boxwood. The use of mahogany and ebony was typical,
and the most common pieces of furniture were rectangular dressers with three drawers, consoles,
tables, sideboards, chairs and armchairs which took their names from their backs.
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