un piano terra di 400 metriquadrati e un volume sul tetto-
terrazza che richiama l’idea del Cabanon di Le Corbusier. La
configurazione con telaio portante solo sul perimetro consente
una pianta aperta e facilmente ripensabile. La distribuzione si
articola come un pettine: quattro volumi principali – “quattro
alberi” – accolgono le funzioni più intime, mentre gli spazi tra
di essi diventano luoghi di relazione, costantemente aperti al
dialogo con l’esterno.
Laura Arrighi: Cosa significa progettare spazi flessibili?
Valentina Moretti: Significa evitare funzioni rigide. Ho tre
figli: un domani, se dovessero andare a vivere altrove, potrei
riorganizzare completamente gli spazi: realizzare un atelier
per
workshop
ed
eventi,
oppure un bed&breakfast.
Laura Arrighi: La casa è di
cemento
lasciato
grezzo,
pigmentato in pasta con un
antracite scuro per integrarsi
con i tronchi del bosco, il
legno massello non trattato,
il porfido che continua dentro
e fuori senza interruzioni.
MORE
seleziona
materiali
“environmentally conscious”
e punta su una bellezza che
non teme il tempo.
Valentina
Moretti:
Credo
profondamente che la materia
debba raccontare il passare
del tempo. La bellezza non
è nella perfezione ma nella
traccia, nella memoria che
ogni
materiale
lascia.
In
un’epoca in cui tutto tende
ad apparire finto, patinato, io
credo che l’autenticità sia più
importante.
Laura Arrighi: La natura è
spesso legata all’idea di verde
pacificante e rassicurante, con
una funzione solo decorativa.
Ricerche recenti dimostrano
invece come i canoni estetici,
etici e culturali del nostro
immaginario rispetto a questo
stiano cambiando. Oggi la natura non addomesticata,
selvaggia, dissidente sta conquistando sempre più spazio
nei nostri territori antropizzati. I paradigmi dei nuovi paesaggi
domestici, a cui anche questa casa sembra guardare, si
stanno muovendo verso una logica inclusiva, una visione
allocentrica in cui le abitazioni sono ripensate come buffer
zone che ridisegnano i contatti con ciò che si trova “fuori”,
amplificando il senso della soglia. Che ruolo ha la natura in
questo progetto?
Valentina Moretti: Fondamentale. La casa è studiata sull’idea
di avere un impatto visivo integrato: siamo nel giardino dei
Flowers Collection ed Ella.
In questa pagina e nella precedente, le poltroncine danno
forma a un paesaggio vivo all’interno della villa.
Flowers Collection and Ella.
This page and previous page, the armchairs create a living
landscape in the villa.
Nella pagina seguente
Standalto, Brasilia, Flowers Collection ed Ella. La relazione tra
architettura, arredi e natura è fluida, in continuo movimento.
Next page
Standard, Brasilia, Flowers Collection and Ella.The relation between
architecture, furnishings and nature is fluid and in constant
movement.
a basement, a 400 square metre ground floor, and a volume
on the roof-terrace that recalls the idea of Le Corbusier’s
Cabanon. This configuration, with the load-bearing frame
only around the perimeter, allows for an open and easily
redesigned plan. The distribution of spaces is organised
like a comb. There are four main volumes, four “trees”
accommodating more intimate functions, and the spaces
between them become places of relation, constantly open to
dialogue with the outside.
Laura Arrighi: What does it mean to design a flexible space?
Valentina Moretti: It means avoiding rigid functions. I have
three children, but one day, if they go and live somewhere else
I can completely reorganize
these spaces, create an Atelier
for workshops and events, or
a bed and breakfast.
Laura Arrighi: The house
is in raw concrete and a
dark
anthracite
pigment
paste has been used to
blend with tree trunks, the
solid untreated wood, and
the porphyry that continues
without interruption between
inside and out. MORE selects
“environmentally conscious”
materials and focuses on
beauty that has no fear of
time.
Valentina Moretti: I believe
deeply that material should
recount the passing of time.
Beauty isn’t in perfection but
in the traces and memories
each material leaves. In an
era where everything has a
tendency to look fake and
shiny, I believe authenticity is
more important.
Laura
Arrighi:
Nature
is
often linked to the idea of a
calming reassuring green with
a purely decorative function.
Instead recent research has
shown that cultural, aesthetic
and ethical canons are changing our imaginaries in this
area. Untamed nature, wild and dissident, is taking up more
and more space in our anthropized territories today. The
paradigms of a new domestic landscape, that this house
appears to consider, are moving towards a logic of inclusion,
to an allocentric vision in which homes have been rethought
as buffer zones, delineating new contacts with what is
“outside” and amplifying our sense of threshold. What role
does nature have in your project?
Valentina Moretti: A fundamental role. The house was
studied with the idea of having an integrated visual impact.
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SPACES
Edra Magazine n°5