al “carattere creativo” sommano il “valore artistico”. Se dei
magistrati si sono dovuti occupare di Binfaré e della sua
arte è perché, negli anni, realtà grandi e piccole si sono
ispirate troppo disinvoltamente alle sue idee. Le opere più
gettonate fra i seguaci inopportuni di Binfaré sono i divani
Standard e On the Rocks e il cuscino intelligente. È vero,
ci sono autori che si sentono lusingati quando vengono
copiati. Ma a volte l’omaggio sa di imbroglio e il confi ne fra
l’allusione e la beff a scompare. Edra ci fa i conti da sempre.
Divani che assomigliano a quelli di Binfaré, poltrone che
ricordano quelle di Masanori Umeda, mobili simili a quelli dei
fratelli Campana, sedute che fanno venire in mente quelle
di Jacopo Foggini… Ci sono in giro anche esemplari furbi:
mescolano e fanno propri stili, materiali, soluzioni, fantasie
che appartengono alla tradizione quasi quarantennale di
Edra. Purtroppo, è una storia vecchia come il mondo. A
Siena c’era un pittore davvero molto bravo, si chiamava
Federico Joni. All’inizio del Novecento dipingeva quadri
del Trecento e del Quattrocento. Sì, opere di diversi secoli
prima, volutamente antiche già alla nascita, ma all’insaputa
Giampaolo Grassi
Giornalista parlamentare dell’Ansa. Prima di occuparsi di politica, ha seguito la cronaca giudiziaria a Firenze e quella fi nanziaria a Milano. Ha raccolto storia, ricordi e pensieri di
Francesco Binfaré in un volume pubblicato dalla casa editrice Mandragora.
Grassi is a parliamentary journalist with the Ansa news agency. Before dealing in politics he followed judicial news in Florence and fi nancial news in Milan. He has collected the
history, memories and thoughts of Francesco Binfaré in a volume published by Mandragora publishing house.
degli acquirenti. E riusciva a venderle a mercanti e a
grandi collezionisti. Finché, un giorno, uno storico dell’arte
proprietario suo malgrado dei dipinti di Joni scoprì il raggiro.
Joni candidamente confessò. Aggiungendo una nota
beff arda: “È facile distinguere i miei quadri – gli rivelò –
perché hanno una fi rma: Paicap”. In ogni sua tela, nascosta
alla vista, compariva quella sigla, composta dalle prime
lettere di una frase. Per questioni di decoro, per non urtare il
comune senso del pudore e anche per non mettere all’erta
la buoncostume, non è possibile trascriverla pari pari (una
veloce ricerca su internet soddisferà i più curiosi, qua basta
anticipare che la parola incriminata è quella che comincia
con la “c”). Però non è diffi cile restituirne il senso: “Per
burlarmi degli altri ingannandoli”. Che magari fa sorridere
e ispira simpatia, però proprio non si può fare. Allora come
oggi.
Ps. Nel 1909 Joni organizzò a Firenze una mostra con i suoi
quadri, dipinti originali, non copie. Fu un fl op.
Standard.
Un’immagine stroboscopica del divano che mostra il movimento del Cuscino
Intelligente, la tecnologia in grado di off rire il massimo comfort in qualsiasi posizione.
A strobe image of the sofa showing the movement of the Smart Cushion, technology
off ering maximum comfort in any position.
design that add “artistic value” to “creative character”, Binfaré’s
Standard sofa is subject to protection under copyright law. It
has been necessary for Binfaré and his art to take up the time
of magistrates because over the years several companies,
large and small, have let themselves be inspired too casually
by his ideas. Binfaré’s most popular works among these less
opportune fans are the On The Rocks and Standard sofas,
and his intelligent cushion. It is true that certain authors feel
fl attered when people copy them. But the homage sometimes
feels like cheating, and the line between referring to an author
and mocking them disappears. Edra has always had to deal
with this. Sofas resembling Binfaré’s, armchairs that remind
us of Masanori Umeda’s, furnishing similar to the Campana
brothers’, seating that looks like Jacopo Foggini’s, and more.
Cunning specimens abound, mixing and appropriating styles,
materials, solutions and patterns that belong to nearly forty
years of Edra tradition. Sadly this story is as old as time. A
genuinely talented painter by the name of Federico Joni once
lived in Siena. In the early twentieth century he began to paint
fourteenth and fi fteenth century pictures, works from several
centuries earlier, deliberately antiqued from start to fi nish,
though his buyers were unaware of this. He managed to
sell his paintings to dealers and to great collectors. Until one
day an art historian who, despite his calling, owned some of
Joni’s paintings, discovered the fraud. Joni openly confessed,
but added a note of mockery: “It is easy to tell which are my
paintings - he revealed - because they all have the signature
Paicap”. Each of his canvases, hidden from view, carries a
signature made of initials that correspond to the fi rst letters
of words in a sentence. We won’t transcribe that sentence
verbatim here for reasons of decorum, and because we do not
wish to off end the sense of common decency. A quick search
on internet will satisfy the curious: suffi ce to say the off ending
word starts with a “c”. However the meaning of the sentence
is not diffi cult to convey. It is “for me to make fun of others by
tricking them.” And this perhaps will make us smile or inspire
our sympathy. But it is something you simply must not do.
Then, as now.
P.S. Joni organized an exhibition of his paintings in Florence
In 1909. His own original paintings - not copies. It was a fl op.
Edra Magazine n°3
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COLLECTION