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I
n the hearth of Florence stands a concrete house that looks a bit
like a ship. Instead of sailing on the water, however, it is sailing on
a green field. It develops in length and at the top it has long green
chimneys reminiscent of boat masts and is completely immersed
in nature.
The Villa was built by the architect Alberto Paoli in 1975. Paoli was
a well-known professional in Florentine circles. He came from a line
of architects and was a keen sailor. It is perhaps his love of the sea
that inspired this villa. The structure is reminiscent of the rationalist
architecture of the modern movement, with horizontal partitions
‘supported’ by large windows. A touch of brutalism appears in the beams
and pillars left with exposed concrete, emphasising the plasticity of the
architecture.
The ground floor is divided into spaces that play on the seamless indoor-
outdoor boundary by alternating covered central spaces, patios and
“winter gardens”. There is no actual living room, but a large open space
that opens onto the landscape, in a flowing path of rooms along a gallery.
On one side of the gallery is a larger living room with a large fireplace.
N
el centro di Firenze c’è una villa in cemento che sembra un
po’ una nave. Invece di navigare sull’acqua però, naviga su
una distesa verde. Si sviluppa in lunghezza e in sommità
ha dei lunghi camini verdi che ricordano alberi di barche
ed è completamente immersa nella natura.
La villa è stata costruita dall’architetto Alberto Paoli, nel 1975. Paoli
era un professionista molto conosciuto nell’ambiente fiorentino, faceva
parte di una stirpe di architetti ed era un appassionato uomo di mare. È
forse l’amore per il mare ad aver ispirato questa architettura. La struttura
ricorda quelle razionaliste del movimento moderno, con setti orizzontali
“sorretti” da grandi vetrate. Un tocco di brutalismo si affaccia nelle travi
e nei pilasti lasciati con cemento a vista, che sottolineano la plasticità
dell’architettura.
Il piano terra è articolato in spazi che giocano sul confine interno-
esterno senza soluzione di continuità, grazie all’alternarsi di spazi
centrali coperti, patii e “giardini d’inverno”. Non esiste un vero e
proprio soggiorno, ma un grande open space che si apre sul paesaggio,
in un percorso fluido di stanze che si sviluppa lungo una galleria. Da un
Grande Soffice e Chiara.
I divani di Francesco Binfaré nelle versioni Il divano e la
poltrona di Francesco Binfaré arredano una delle zone
living caratterizzate da una visuale aperta a 360 gradi
sull’esterno.
The sofa and armchair by Francesco Binfaré furnish one
of the living areas characterized by an open 360-degree
view of the outside.
Edra Magazine n°2
SPACES