La collezione A’mare
risplende di luce
nella piscina a sfioro della villa.
The A’mare collection
glows with light in the villa’s infinity pool.
I
ntervistato da Alessandra Lanza sul numero di Abitare del 3
marzo 2017, Andrea Branzi affermava: “Oggi non c’è molta
differenza tra passato, presente, futuro. C’è un tempo abba-
stanza circolare, fluido, per cui restano non dico le memorie
del passato, ma sicuramente stimolazioni che arrivano an-
che da tempi remoti”. Una premessa perfetta per raccontare la storia
unica di Villa Petriolo. Guardare alle origini per immaginare un futuro
migliore. Questa è la filosofia che ha permesso a Daniele Nannetti e
ai suoi lungimiranti soci, la coppia di sposi messicani Maria Elena ed
Hector Cuadra, di dar vita a un luogo destinato all’ospitalità, dove si
riflettono secoli di storia. L’estesa proprietà immersa nella campagna
Toscana, a Cerreto Guidi, poco lontano da Firenze, è un sistema di vil-
la-fattoria che ha origine nel Cinquecento. “Quando abbiamo scoper-
to la villa, che era in stato di abbandono, ci siamo resi conto di quanto
sarebbe stato importante riscoprire i motivi della sua fondazione –
racconta il direttore generale Daniele Nannetti – Quei secoli passati
I
nterviewed by Alessandra Lanza for Abitare, in the issue of
3 March 2017, Andrea Branzi stated: “There is not a lot of
difference today between past, present and future. There
is a somewhat circular, fluid time, so that I wouldn’t say
memories of the past remain, but certainly, stimulations
coming from very remote times”. His words are a perfect premise
to the unique story of Villa Petriolo, a story of looking at our
origins in order to imagine a better future. A philosophy that has
made it possible for Daniele Nannetti and his far-sighted partners,
Mexican spouses Maria Elena and Hector Cuadra, to create a
place dedicated to hospitality, that reflects centuries of history. The
extensive property is immersed in the Tuscan countryside of Cerreto
Guidi, not far from Florence, in a villa-farm system that has its origins
in the sixteenth century. General director Daniele Nannetti recounts,
“When we discovered the villa, in its abandoned state, we realised
how important it was to discover why it had been established. In
erano tempi di alto livello di conoscenze e competenze sull’agricoltura
e la vita sostenibile. Un Rinascimento contemporaneo sul modello
dell’agricoltura rigenerativa era esattamente quello che avevamo im-
maginato”. Lo scopo è generare un modello di accoglienza che mira
a offrire ai visitatori l’esperienza toscana nella sua interezza, attraverso
il racconto dell’essenza di un territorio che, oltre alle bellezze artisti-
che, alla dolce vita e ai giardini all’italiana, include l’agricoltura, intesa
come componente essenziale della toscanità. Un’operazione dall’im-
portante valore ambientale ed economico, ma anche storico-critico
che, soffermandosi sulla cultura popolare, aggiunge un tassello alla
narrazione ufficiale sul Made in Italy solitamente proposta ai turisti. “La
parola agricoltura contiene il termine cultura.
Mancava secondo noi un racconto della Toscana che rivalutasse l’im-
patto che la cultura agricola e contadina ha avuto sullo sviluppo delle
arti, dell’architettura, del cibo. Se sono esistiti un Michelangelo e un
Leonardo da Vinci è perché ci sono state generazioni di bravissimi
those past centuries there was a high level of knowledge and skill
in agriculture and sustainable living. A Contemporary Renaissance
modelled on regenerative agriculture was precisely what we had
imagined”.
The aim is to generate a model of hospitality offering visitors the
Tuscan experience in its wholeness, recounting the essence
of a territory which in addition to artistic beauty, dolce vita and
Italian gardens, features agriculture as an essential component
of ‘tuscanity’. The operation has significant environmental and
economic value, and a dimension of critical history, since by dwelling
on popular culture it adds a missing piece to the mosaic of the official
narrative of made-in-Italy offered to tourists. “The word ‘agriculture’
contains within it the term ‘culture’, and in our opinion, what was
missing was a history of Tuscany that re-evaluates the impact of
agricultural and peasant culture on the development of the arts,
architecture and food. If Michelangelo and Leonardo da Vinci existed
Edra Magazine n°4
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