vani dell’azienda innescano – in un quadro di astrazione dechi-
richiana, ma anche di stupito surrealismo – una sorta di gioco
fra campo e controcampo non solo spaziale, ma anche tempo-
rale. Di qua le vestigia del passato, di là le icone del presente.
Ma nello stesso spazio, nello stesso tempo. Che diventa un altro
tempo. Chronos (il tempo circolare dell’orologio) diventa Kai-
ròs (il tempo mercuriale del vissuto). Il tempo ciclico, misura-
bile e misurato, si ferma, si sospende, e lascia posto al tempo in
cui qualcosa di speciale accade. Tempo epifanico, tempo enig-
matico, tempo profetico. Ecco allora che gli elementi che com-
pongono il divano On the Rocks sembrano i blocchi di pietra di
una delle vie principali (plateiai) della città, sia per la loro forma
a opus incertum, sia per i colori dei rivestimenti che richiamano
i cromatismi delle pietre e dei minerali di cui sono fatti i ruderi e
le rovine, oltre che i templi e le colonne doriche. L’accostamen-
to e l’ambientazione diventano mimetismo e ibridazione. Da-
vanti al Tempio di Nettuno, fra i due giganteschi pini marittimi,
un salottino della Collezione A’Mare di Jacopo Foggini sembra
sospeso nel tempo dell’attesa che qualche presenza umana vi si
voglia accomodare, mentre sul fianco del Tempio di Hera, da-
vanti alle imponenti colonne, spiccano il rosso delle poltrone
Getsuen e Rose Chair, accanto ai divani Standard con in mezzo
la poltrona Chiara di Francesco Binfaré. A volte l’ambientazio-
ne gioca sulla mimetizzazione, altre volte sul contrasto e sulla
contrapposizione, morfologica e cromatica. La durezza della
pietra versus la morbidezza del divano. Le forme geometriche
dei templi versus le forme libere e sinuose di certe sedute. Il co-
lor sabbia dei templi versus il rosso o i sabbia delle sedute.
sofas and furnishings provoke a cinematic dialogue between
the two, which regard each other, mirror each other, not only
in spatial terms but also temporal. On the one side vestiges of
the past, on the other icons of the present, sharing the same
space, and the same time, which thus becomes another time.
Kronos, the circular time of the clock, becomes Kairos, the
mercurial time of experience. Cyclical time, measurable and
measured, stops, suspended, and gives way to a time in which
something special happens: the time of epiphany, enigmatic
time, prophetic time. So that elements of the On the Rocks
sofa seem like the stone blocks of one of the main streets (pla-
teiai) of the city, both for their shape similar to those of the
irregularly placed stones of Roman opus incertum work, and
for the colours of upholstery referencing rocks and minerals,
ruins, and relics of temples and Doric columns. Juxtaposition
and setting become mimesis and hybridisation. In front of the
Neptune Temple, between two giant umbrella pines, a small
seating composition from the Jacopo Foggini A’mare collec-
tion seems suspended in time, waiting for a human presence
to be seated, while by the Hera Temple, beneath its imposing
columns, the red of Rose Chair and Getsuen armchair stands
out, beside Standard sofas with a Francesco Binfaré Chiara
armchair between them.
Sometimes the setting plays on analogies, sometimes on con-
trasts and oppositions, of both colour and form. There is hard
stone versus a sofa’s softness, the geometry of temples versus
the sinuously free forms of the seating, the temples’ sandy co-
lours versus the reds and sands of the furnishings. The cobalt
Sherazade, Standard e A’mare.
Alcuni modelli della collezione da esterni
con i divani rivestiti in tessuto Every Place
all’interno della domus.
Standway in tessuto Minerals.
Sherazade, Standard, and A’mare.
Elements of the outdoor collection with
sofas covered in Every Place fabrics inside
the Domus. Standway coverd in
Minerals fabric.
Edra Magazine n°4
76
77
SPACES