E
dra Palazzo Durini ha ospitato, a maggio 2023, uno shooting
scattato da Francesco Pergolesi con lo styling di Simone
Guidarelli per il numero speciale di Vanity Fair dedicato al
centenario della nascita di Maria Callas.
La pubblicazione rendeva omaggio all’iconica cantante lirica
addentrandosi nella sua affascinante personalità attraverso la
presentazione in anteprima del suo guardaroba personale e pezzi
raccolti nell’archivio My Private Callas che conta oltre 10 mila
documenti originali tra abiti, collane, lettere, diademi, locandine,
oggetti privati, ricette e altri memorabilia.
Il numero ha anticipato la mostra Some Pieces from a Wardrobe. My
Private Callas, curata da Maria Luisa Frisa per Vanity Fair ed esposta
a giugno 2023 negli spazi di Casa Flash Art, nei giardini e nelle
suggestive sale dello storico palazzo milanese.
Gli oggetti in mostra hanno celebrato l’arte e la vita della Diva che
come scrive Simone Marchetti nel numero di maggio 2023 di Vanity
Fair “sul palcoscenico della vita ammaliò tutti, nessuno escluso. Molti
pensano che fu merito della moda, della sarta milanese Biki, persino
di Audrey Hepburn. In realtà, i suoi riferimenti erano tutti uomini,
meglio se registi, ancor meglio se omosessuali: Luchino Visconti le
insegnò tutto. Pier Paolo Pasolini la fece persino innamorare. Maria
E
dra Palazzo Durini ha ospitato, a maggio 2023, uno shooting
scattato da Francesco Pergolesi con lo styling di Simone
Guidarelli per il numero speciale di Vanity Fair dedicato al
centenario della nascita di Maria Callas.
La pubblicazione rendeva omaggio all’iconica cantante lirica
addentrandosi nella sua affascinante personalità attraverso la
presentazione in anteprima del suo guardaroba personale e pezzi raccolti
nell’archivio My Private Callas che conta oltre 10 mila documenti
originali tra abiti, collane, lettere, diademi, locandine, oggetti privati,
ricette e altri memorabilia.
Il numero ha anticipato la mostra Some Pieces from a Wardrobe. My
Private Callas, curata da Maria Luisa Frisa per Vanity Fair ed esposta a
giungo 2023 negli spazi di Casa Flash Art, nei giardini e nelle suggestive
sale dello storico palazzo milanese.
Gli oggetti in mostra hanno celebrato l’arte e la vita della Diva che come
scrive Simone Marchetti nel numero di maggio 2023 di Vanity Fair “sul
palcoscenico della vita ammaliò tutti, nessuno escluso. Molti pensano
che fu merito della moda, della sarta milanese Biki, persino di Audrey
Hepburn. In realtà, i suoi riferimenti erano tutti uomini, meglio se
registi, ancor meglio se omosessuali: Luchino Visconti le insegnò tutto.
Pier Paolo Pasolini la fece persino innamorare. Maria succhiava la vita, la
succhiava la vita, la bellezza, la cultura come fosse un vampiro. Fu
una diva contemporanea perché capì che l’unico modo di far vivere il
passato era di ucciderlo col presente: scandalizzò tutti perché mise la
morte, il dolore, il delirio dentro ogni parola che cantava. Prima di lei
l’opera lirica era polvere, muffa e canto spiegato. Dopo di lei divenne
vita, storia, racconto, un susseguirsi di dolore e gioia, tristezza e
orgasmi come mai si erano sentiti prima”. La mostra, suddivisa in
varie sezioni, ha ripercorso alcuni momenti salienti della vita pubblica
e privata della Callas attraverso gli oggetti. Dall’abito indossato alla
prima della Scala del 1970 al diadema scelto per la Norma all’Opera
di Parigi nel 1965, agli eleganti abiti da giorno che mettevano in
mostra il suo stile raffinato fuori dalle scene, al carteggio con Pier
Paolo Pasolini. I visitatori sono stati accompagnati in un percorso
narrativo che attraverso la storia personale e professionale della Diva
ha intrecciato l’intima relazione tra moda, stile e performance.
In occasione del servizio fotografico nelle sale affrescate del piano
nobile di Edra Palazzo Durini, le superfici specchiate hanno fatto
da cornice ai meravigliosi abiti raggruppati per palette di colore
sottolineando le qualità dei tessuti ricercati, i tagli, i dettagli di maestria
artigianale che caratterizzano i capi. Una qualità e una bellezza senza
tempo che per Edra sono valori imprescindibili.
bellezza, la cultura come fosse un vampiro. Fu una diva contemporanea
perché capì che l’unico modo di far vivere il passato era di ucciderlo
col presente: scandalizzò tutti perché mise la morte, il dolore, il delirio
dentro ogni parola che cantava. Prima di lei l’opera lirica era polvere,
muffa e canto spiegato. Dopo di lei divenne vita, storia, racconto, un
susseguirsi di dolore e gioia, tristezza e orgasmi come mai si erano
sentiti prima”.
La mostra, suddivisa in varie sezioni, ha ripercorso alcuni momenti
salienti della vita pubblica e privata della Callas attraverso gli oggetti.
Dall’abito indossato alla prima della Scala del 1970 al diadema scelto
per la Norma all’Opera di Parigi nel 1965, agli eleganti abiti da giorno
che mettevano in mostra il suo stile raffinato fuori dalle scene, al
carteggio con Pier Paolo Pasolini. I visitatori sono stati accompagnati in
un percorso narrativo che attraverso la storia personale e professionale
della Diva ha intrecciato l’intima relazione tra moda, stile e performance.
In occasione del servizio fotografico nelle sale affrescate del piano nobile
di Edra Palazzo Durini, le superfici specchiate hanno fatto da cornice
ai meravigliosi abiti raggruppati per palette di colore sottolineando le
qualità dei tessuti ricercati, i tagli, i dettagli di maestria artigianale che
caratterizzano i capi. Una qualità e una bellezza senza tempo che per
Edra sono valori imprescindibili del progetto di arredo.
Gli abiti “in nero”.
Una selezione di capi indossati
dalla Diva, firmati Biki Milano.
The “in black” dresses.
A selection worn by the Diva by
designer Biki Milano.
“La signora in giallo”.
Quattro capi della Diva degli anni ’60
firmati (da sinistra) Christian Dior, Lanvin e
Raphaelle Venezia.
“Lady in yellow”
Four of La Diva’s looks from the 1960s by
(from left) Christian Dior, Lanvin, Raphaelle
Venezia.
Edra Magazine n°3
162
163
NEWS