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Gina.
Le sedie di Jacopo Foggini nella sala da
pranzo della torre saracena.
Jacopo Foggini’s chairs in the dining room
of the Saracen tower.
La torre saracena
fatta restaurare da Léonide Massine.
The Saracen tower
restored by Léonide Massine.
ci sia un “ritratto” di Li Galli ideato, concepito e prodotto
da Anastassiades: un’opera unica composta da tre sculture di
tre marmi diversi. “Michael aveva ritratto la sua isola di Cipro
e quando abbiamo visto quell’opera gli abbiamo chiesto di
ritrarre anche il nostro arcipelago”.
Le morbide sedute isola di Binfaré e quelle scolpite in marmo
da Anastassiades creano una sorta di nuovo arcipelago. Sulla
parete più importante, ruba lo sguardo il ritratto di Giovanni
e Nicoletta, un dittico dipinto ad olio su tela dall’artista
Patrizio Di Massimo. La casa – come tutta l’isola – è costellata
di oggetti meravigliosi. Cammino in una wunderkammer
diffusa.
Nel salone un trittico dell’artista cipriota Christodoulos
Panayiotou, che lavora da sempre sul tema delle icone o
meglio dell’“assenza di icone”. In questo contesto viene
inserito come un tentativo di stabilire un dialogo tra la nostra
cultura e quella ottomana, lasciata in eredità da Nureyev con
le sue decorazioni.
Nello studio un arazzo di cashmere, firmato dal duo
Formafantasma, che rappresenta la mappa dell’Eritrea e una
zona della città di Asmara dove Giovanni Russo è nato e una
foto di Luigi Ghirri raffigurante un importante frammento
di scultura romana sospeso nel vuoto. “Sull’isola ospitiamo
spesso amici che apprezzano la ricerca nel design – racconta
Nicoletta – Paola Antonelli, Peter Doig, Hans Ulrich Obrist,
Enrico David, Gosckha Macuga, Andrea Viliani, Sam Keller
tra
i
tanti
nostri
ospiti.
Un’attenzione
particolare
è
dedicata
alla
ceramica
di Vietri. Molti i vasi, le
sculture e piccoli tavoli in
ceramica di artigiani-artisti
della
costiera
amalfitana
come Paolo Sandulli, Caruso,
Liguori, Francesco Franzese,
Solimena,
Gambone,
Pinto
Scotto, Ernestin ... Ci piace
immaginare l’isola come un
display per tutte le eccellenze
che la circondano”. La serata
si apre con un ottimo Gin
Tonic preparato da Giovanni.
Segue una cena buona e
leggera a base di primizie
dell’orto e pane fatto in
casa con il lievito madre,
presentata su piatti realizzati
a
Vietri,
a
confermare
l’attenzione dei proprietari
alla ricerca e all’utilizzo di
prodotti di qualità, in armonia
con
l’ambiente.
L’isola
parla, a chi sa ascoltare,
di una storia antica fino ai
giorni nostri. “Oggi – scrive
Ercolino – passeggiando tra
gli antichi sentieri, possiamo
rivivere
emozioni
di
un
passato misterioso, dei suoi
miti, della sua storia e delle
sue tragedie, di un’area così
ricca di valori e di patrimonio
storico; un’area in cui natura, leggenda e storia si fondono
in un tutt’uno, trasportandoci in un’atmosfera di incantevole
bellezza, ancora e sempre più pervaso dal fascino delle sue
Sirene”, il cui canto accompagna i danzatori di ieri e ispira
gli artisti di oggi e di domani, per realizzare un’opera d’arte
totale, in cui uomo e natura convivono, in una nuova forma
di alleanza. Grazie a Giovanni e a Nicoletta, nella speranza di
poter tornare a Li Galli.
Photo Alessandro Moggi
Michael Anastassiades: a unique piece consisting of three
sculptures in three different types of marble. “Michael
portrayed his birth island of Cyprus, and when we saw that
work, we asked him to portray our archipelago as well.”
The soft island seats by Binfaré and those sculpted in marble
by Anastassiades create a new kind of archipelago.
On the dominating wall, the portrait of Giovanni and
Nicoletta, a diptych painted in oil on canvas by artist Patrizio
Di Massimo, catches the eye. The house - like the whole
island - is dotted with beautiful objects.
I walk in a diffuse wunderkammer. In the salon is a triptych
by Cypriot artist Christodoulos Panayiotou, who has always
worked on the theme of icons or, more precisely, the “absence
of icons”.
In this context, it is included as an attempt to establish a dialogue
between our culture and the Ottoman culture, bequeathed
by Nureyev with its decorations. In the studio, a cashmere
tapestry, signed by the Formafantasma duo, represents a
map of Eritrea and an area of Asmara where Giovanni Russo
was born, and a photo by Luigi Ghirri depicting an essential
fragment of Roman sculpture suspended in the void. “On
the island, we often host friends who appreciate research
in design,” says Nicoletta. “Paola Antonelli, Peter Doig,
Hans Ulrich Obrist, Enrico David, Gosckha Macuga, Andrea
Viliani, and Sam Keller, among many other guests.” Special
attention is devoted to Vietri ceramics. There are many vases,
sculptures and small ceramic
tables
by
craftsmen-artists
from the Amalfi Coast such
as Paolo Sandulli, Caruso,
Liguori, Francesco Franzese,
Solimena,
Gambone,
Pinto
Scotto, Ernestin... We like
to imagine the island as a
display of all the excellence
surrounding it.”
The
evening
began
with
an excellent gin and tonic
prepared by Giovanni. This
was followed by a good,
light dinner of fresh garden
produce
and
homemade
sourdough
bread,
served
on plates made in Vietri,
confirming the owners’ focus
on researching and using
quality products in harmony
with the environment.
The island speaks, to those
who know how to listen, of
ancient history right up to
the present day. “Today,”
writes
Ercolino,
“walking
along the ancient paths, we
can relive the emotions of a
mysterious past, of its myths,
history and tragedies, of an
area that is very rich in values
and historical heritage; an
area in which nature, legend
and
history
merge
into
one,
transporting
us
into
an atmosphere of enchanting beauty, still and increasingly
pervaded by the charm of its Sirens,” whose song accompanies
the yesterday’s dancers and inspires today’s and tomorrow’s
artists, to create a real work of art, in which man and nature
coexist, in a new form of alliance. Thanks to Giovanni and
Nicoletta Li Galli, hoping that I may come back one day.
Edra Magazine n°2
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