1988
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In fondo, tutto parte da mio padre. È stato lui a insegnarmi come
mettere insieme tra loro gli elementi più disparati per creare qualcosa
di nuovo, solido e funzionale. Ma, soprattutto, mi ha insegnato a
riconoscere, apprezzare e cercare sempre la bellezza.
Ricordo che insieme, in un tempo lontano, abbiamo costruito tre
oggetti: un flipper, un telegrafo e ... una lampada.
Da trent’anni ho a che fare con la luce; eppure non c’è stata una vera
e propria illuminazione, un momento preciso in cui ho deciso che
avrei creato lampade e non, per esempio, flipper.
Semplicemente, è successo.
Così, nel 1988 ho iniziato a inventare e a costruire lampade in
una minuscola stanza adattata a laboratorio, nel centro storico di
Piacenza. Di una cosa sono certo: quelle prime creazioni mi hanno
offerto la possibilità di esprimere la mia personalità e trasformarla
in un progetto di vita. Erano lampade ancora molto spontanee, ma
trasmettevano già il desiderio di comunicare un concetto, prima
ancora che di illuminare spazi. Progetti fatti mettendo insieme
quello che c’era, sempre con l’idea di fare il meglio con il meno.
Fotografai quelle prime creazioni, sviluppai le immagini e le incollai
su dei fogli di cartone: il mio primo catalogo.
Per me era, e in un certo senso è ancora, il più bel catalogo del
mondo: semplicissimo, vero. Portandolo sottobraccio, ho iniziato a
girare per negozi, cercando di vendere le mie idee.
Il tempo è passato, il mondo è andato avanti e oggi desidero farvi
conoscere quelle primissime creazioni.
Eccole qua: sono lampade non più disponibili, sparse in chissà quali
luoghi, situazioni, negozi, magazzini.
Parti di me che hanno percorso le vie del mondo: quando ci penso,
mi auguro che siano ancora vive, intente a illuminare scenari che non
conosco, ma che a volte mi diverto a immaginare.
Erano invenzioni spontanee e forse ingenue, ma contenevano
un’anima: la stessa anima delle lampade che continuo a realizzare.
It all began thanks to my father. He was the one who taught me to
put together the oddest of things to create something new, solid
and workable. Overall, he taught me how to look for, recognise and
appreciate beauty.
I remember in particular putting together three things with him:
a pinball machine, a telegraph and ... a lamp.
I’ve been working with light for 30 years and yet I can’t remember
a moment of revelation, a precise point at which I decided I would
create lamps and not, for example, pinball machines.
It just happened.
So, in 1988 I started coming up with ideas and putting together lamps
in a little room I called my laboratory in the city centre of Piacenza.
Of one thing I am sure: those first creations gave me the possibility to
express my personality and turn it into a life-long project.
They were “spontaneous” inventions but they carried within them my
desire to communicate a concept even before illuminating a space.
They were projects made with whatever was available, always with
the idea of doing the best I could with the least.
I took photographs of these first creations and glued them onto
cardboard sheets. That was my first catalogue.
It was, and in a certain sense still is, the most beautiful catalogue in
the world: simple and true. I started carrying it around to shops with
the idea of selling my ideas.
Time has passed, the world has advanced and now I wish to
re-introduce you to these, my first creations.
Here they are. They’re no longer available for sale and who knows
where they have ended up and in what kind of condition. Maybe some
shops still carry them. Maybe they’re buried away in warehouses
somewhere. Whatever, they constitute a part of me that has travelled
the world over. When I think about them, I secretly hope they are still
alive, intent on lighting scenes I am not familiar with. Sometimes I get
joy out of imagining what those scenes might be.
They were spontaneous and naive inventions, but they had a heart.
It’s the same heart that beats in the lamps I continue making today.
1988 _ C'ÈUNPO'DIRUGGINEDENTROME