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La luce nell’appartamento di Vittorio Emanuele II al castello di
Moncalieri è stata utilizzata per raccontare una storia e descrivere
uno spazio che purtroppo non esiste più. La luce compresa tra i teli e
i muri e la luce presente in ogni singola stanza sono dinamicamente
e ciclicamente modulate in modo da creare i giusti livelli di contrasto
e quindi permettere la lettura dell'esistente e del preesistente.
La luce “che va e che viene” serve per evidenziare inizialmente lo stato
di fatto, purtroppo estremamente danneggiato e, successivamente,
per mostrare ciò che era prima dell’incendio.
The light in Vittorio Emanuele II’s flat at the castle of Moncalieri
was designed to tell a story and describe a space that unfortunately
doesn’t exist anymore. The lamps used to illuminate the walls and
the light present in each single room change cyclically in a dynamic
manner so as to create the correct levels of contrast and therefore
allow the viewer to read both what is there now and what was there
before.
The light "that comes and goes" is used to show first the true aspect
of these rooms, which unfortunately have been severely damaged
over time, and then to give a very specific idea of what they looked
like before the fire.
ONE-OFF