famiglia e quindi dell’azienda può dare. Romano incarna lo spirito profondo e
speculativo dei forlivesi, la bizzarra saggezza romagnola di chi è cresciuto in un
“territorio ricchissimo di vino, d’oglio, di frumento e di altre biade” come scriveva
Francesco Scotti nel 1650 a proposito della bella Forlì, coi suoi contrasti romanici
e rinascimentali, e dei suoi abitanti, che definiva la “gente di bell’ingegno”. “Bisogna
in ogni momento combattere lo scontento, in famiglia come in azienda. Lo
scontento è come il filo del telefono che si danneggia, o come la connessione che
manca, come diremmo oggi. Quando questo succede, non si comunica più”.
Romano matura un concetto modernissimo e attuale di leadership e imprenditorialità,
basato sulla stretta connessione tra la società civile e l’organizzazione aziendale: il
benessere dei suoi uomini nella vita di tutti i giorni deve coincidere con il loro
benessere all’interno dell’azienda. Forte di questa visione, Cierre si concentra sul
ruolo della pelle nelle sue collezioni e, anche se non possiede una propria conceria,
comincia a comprare i grezzi d’acquisto in giro per il mondo, grazie all’attività di
Stefano, svolta di anno in anno con maggiore consapevolezza e conoscenza della
materia prima. Si è alzata l’asticella della qualità in modo irreversibile; Cierre
controlla tutti i materiali fondamentali per la costruzione di un divano: i rivestimenti
principali, le pelli, le gomme, le piume. Tra le sue file conta operai e tecnici di
grande specializzazione, i suoi macchinari sono all’avanguardia; la sfida di portare
il marchio Cierre nel mondo può essere vinta. Nel 2002 esce il primo catalogo, nel
2004 Cierre promuove il concetto di “Living in leather” ampliando l’offerta per
l’arredamento della casa oltre il divano, realizzando modelli per la zona giorno e la
zona notte. In questi anni Alberto si impegna nel mondo associativo con il coraggio
di un giovane quarantenne in mezzo a più maturi imprenditori. Sembrano
lontanissimi gli anni in cui, insieme al fratello Stefano, partecipava alle consegne in
Europa e magari gli capitava di passare la notte dormendo al chiaro di luna, sul
sedile di un camion parcheggiato lungo la Senna. L’attività di Alberto in Confindustria
ottiene risultati inaspettati, sebbene fortemente voluti e ispirati ai valori della sua
famiglia, e quindi della sua azienda, e questo permette che a Cierre venga
ufficialmentwe riconosciuta quell’autorevolezza nel mondo associativo che
meritava da tempo. In particolare, Alberto propone con slancio l’utilizzo e l’ascolto
dei “giovani” in Federlegno a Milano, con la creazione insieme ad altri imprenditori
di un Gruppo Giovani all’interno di Confindustria, il FLAY (Feder Legno Arredo
Young), esperienza che lascerà un ricordo indelebile nelle persone che ne saranno
coinvolte.Per oltre dieci anni l’azienda pone il focus sull’espansione commerciale
verso altri paesi, ma allo stesso tempo agisce con equilibrio, cioè conserva i
preziosi volumi della grande distribuzione e consolida la sua presenza nel mercato
italiano, acquisendo visibilità e grande autorevolezza nel settore. Allo stesso tempo
consolida la sua funzione esemplare all’interno del tessuto sociale di Forlì e la sua
posizione di leadership all’interno del mondo associativo imprenditoriale italiano.
Nel 2010 entra in azienda Gianmaria, il figlio di Stefano, il primo della terza
generazione, e lo fa con lo stesso senso del dovere della generazione che lo ha
preceduto e la stessa passione che cresce di giorno in giorno; si concentra nell’area
commerciale e immediatamente porta una missione forte, volta a rendere
protagonista il brand Cierre, a valorizzarlo e renderlo riconoscibile ai più. Qualche
anno più tardi entra in azienda Leonardo, il figlio di Varinia, e intraprende con
coraggio un percorso di formazione che tocca importanti fasi della supply chain di
Cierre, dalla gestione delle pelli, in termini di approvvigionamento e produzione,
alla supervisione delle produzioni interne ed esterne. Progressivamente si rinnova
l’idea vincente di un’azienda che si basa sulla famiglia e dalla famiglia vuole ogni
volta ripartire per affrontare le nuove sfide della sua generazione. Perché questo
ripaghi gli sforzi del nonno Romano, che nella povertà aveva concepito una visione
di sfolgorante bellezza, con la quale aveva costruito il benessere per la sua e per
tante altre famiglie. Cierre celebra 50 anni di storia quest’anno. Alziamo il nostro
bicchiere di Sangiovese e brindiamo al successo di un’esperienza eclettica e
credibile, che ha reso l’azienda un partner strategico per importanti marchi del
settore. Ma Cierre non ha intenzione di stare ferma, mai stare fermi.Anzi ha voglia
di andare avanti, affinché l’immagine del marchio Cierre diventi popolare senza
perdere la sua unicità, moderno senza dimenticare la sua anima artigianale,
internazionale senza scordarsi dei cappelletti al brodo.