greatly desired by his family and company, and allowed Cierre to be officially
granted the level of authority it had long yearned for in the world of associations.
In particular, Alberto proposed on impulse using and listening to “young people”
at Federlegno in Milan, with the creation together with other entrepreneurs of a
Group for Young People within Confindustria, the FLAY (Feder Legno Arredo
Young), something that could make a strong impression on the people involved.
For over ten years the company focused on commercial expansion in other
countries, while also striking a balance between preserving the valuable entity
of large-scale distribution and strengthening its presence in the Italian market,
thereby acquiring visibility and great authority in the sector. At the same time, it
consolidated its exemplary role within the social fabric of Forlì and its leadership
in the world of Italian business associations. In 2010, Gianmaria, Stefano’s son,
the first of the third generation, joined the company with the same sense of duty
of the generation that preceded him and with the same passion and drive. He
focused on the commercial side and immediately devised a strong mission with
a view to bringing the Cierre brand to the fore, promoting it and making it more
recognisable. A few years later, Leonardo, Varinia’s son, joined the company
and boldly embarked on a training course that touched on important phases of
the Cerre supply chain, from the management of supply and production of
leather, to the supervision of internal and external production. He reworked the
winning idea of a family-run company with a desire to start afresh and take on
the new challenges of his generation. He did this with a view to repaying the
efforts of his grandparents Romano and Cesarina, who had originally conceived
a vision of great beauty with which they could create well-being for their own
family and for many others. Cierre is celebrating its 50th anniversary this year.
Let’s raise our glass of Sangiovese and toast to the success of an unusual yet
very real past which has made the company a strategic partner for important
brands in the sector. But Cierre has no intention of resting on its laurels. On the
contrary, it wants to move forward and make the image of the Cierre brand
popular without compromising on its uniqueness, modern without overlooking
its craftsmanship, and international without forgetting its humble origins.
Questa è la storia di un uomo e della sua straordinaria visione, il giornale dei tempi
di una famiglia e della sua Azienda, il racconto di un’esperienza che ha sfumature
cinematografiche e un sapore romantico, un viaggio che comincia dal basso e
raggiungerà il mondo. Come in un film del neorealismo italiano, all’inizio degli anni
’60 Romano Conficconi, che appartiene ad una famiglia povera della provincia di
Forlì, ha 23 anni e fa il garzone in un salone di barbiere di una frazione della città,
salone che poi diventerà suo. Dopo qualche anno, decide però di scegliere il
“lavoro sicuro”, quello per lo Stato, per cui cede il salone e continua ad esercitare
per alcuni anni il mestiere di barbiere in un centro sanatoriale a Forlì, quello che
oggi è l’Ospedale Pierantoni, dove all’epoca venivano curati i malati di TBC.
Romano però in quegli anni fa un doppio lavoro: ogni fine settimana, nella cantina
di casa sua, aiuta il cognato Bruno a portare avanti la sua attività di rivestire poltrone
e divani, mentre la moglie e la sorella tagliano le stoffe con le dime e cuciono i pezzi
insieme. A Forlì, infatti, ci sono 3 grandi aziende che si occupano di divani e hanno
creato un prolifico indotto. Questa attività artigianale diventa una passione, cresce
il tempo e l’impegno che Romano gli dedica, tanto da decidere di lasciare per
sempre il lavoro di barbiere. Questa passione si muove in un laboratorio più grande,
con artigiani e operai specializzati e l’inizio del ’72 è un punto di svolta: Romano,
insieme alla moglie Cesarina, si scopre imprenditore, con le paure e le speranze
che sempre questa scoperta porta con sé. Nel ’74 nasce il nome Cierre, dalle
iniziali di Cesarina e Romano, e da lì in poi saranno sempre insieme, nelle difficoltà
e nei successi; Romano in prima linea a prendere decisioni importanti per la
famiglia e Cesarina nell’ombra, a garantire la solidità di questo connubio, a regalare
la giusta parola di conforto al marito, nei momenti di scoraggiamento. Nello stesso
anno l’azienda vive il suo primo Salone del mobile con il proprio marchio di divani,
partecipando insieme ai consorzi degli artigiani dell’Emilia-Romagna e a quelli del
mobile imbottito di Forlì. L’Azienda si fa conoscere in tutta Italia, grazie
all’intermediazione di agenti di commercio e grazie a Romano che viaggia per
l’intero Paese, portando in ogni regione la qualità eccellente del suo prodotto.
Quando Romano ricorda questo tempo, racconta con un mezzo sorriso di quanto
fosse difficile comunicare in un’Italia di provincia che ancora riconosceva il dialetto
locale come propria lingua. E ricorda con un sottile rimpianto come le aziende di
Forlì abbiano avuto la tendenza a disunirsi, come esse non siano riuscite ad
accorparsi in un unico polo, come invece avrebbero fatto con successo gli artigiani
della Brianza. Questi sono gli anni del sacrificio, del desiderio di una vacanza che
non arriva mai, gli anni in cui la famiglia lavora giorno e notte e l’azienda conta già