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Biografi e / Biographies /
Biographien / Biographies
Le Corbusier, 1887—1965
Charles-Edouard Jeanneret, detto
Le Corbusier, è nato a La Chaux-de Fonds,
in Svizzera, nel 1887, ed è morto in Francia,
a Roquebrune-Cap-Martin, nel 1965.
La sua opera, nei primi tempi ostacolata
per la sua presunta “rivoluzionalità” e per
il piglio radicalista scaturito dalle esperienze
“puriste”, con il maturare dei tempi ha avuto
e continua ad avere il giusto riconoscimento.
Nella sua attività di urbanista, architetto
e designer, il suo metodo di ricerca,
in un continuo processo di evoluzione,
tocca a volte anche gli estremi opposti
di un cospicuo linguaggio plastico.
Ne sono testimonianze: l’Unità di abitazione
di Marsiglia (1946-52); la Cappella Notre-
Dame du Haut a Ronchamp (1950-55);
Il Convento dei Domenicani “La Tourette”
a Eveux (1951-56); il Pavillon de l’Homme
a Zurigo (1964-65); il progetto per l’Ospedale
di Venezia (1965). Lo stesso impegno
si ritrova nella progettazione dei numerosi
arredi, quali: i mobili dell’Equipement intérieur
de la maison (tavoli, sedie, poltrone, divani)
progettati per il Salon d’Automne del 1928,
insieme con Pierre Jeanneret e Charlotte
Perriand e nei “Casiers Standard”, sistema
di mobili contenitori progettati per
il Padiglione dell’Esprit Nouveau del 1925,
in collaborazione con Pierre Jeanneret.
Pierre Jeanneret, 1896—1967
Diplomatosi a l’Ecole des Beaux-arts
di Ginevra, Pierre Jeanneret è stato
un architetto, designer e urbanista. Il suo
nome ed il suo lavoro sono indissolubilmente
legati a quello del celeberrimo cugino
Charles-Edouard Jeanneret, detto
Le Corbusier, del quale è stato socio dal 1922
al 1940. Co-fi rmò gran parte di progetti
e di realizzazioni anteriori alla II guerra
mondiale, fra cui Villa La Roche a Parigi,
che attualmente è la sede della Fondation
Le Corbusier, e i celebri arredi “Le Corbusier,
Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand”.
Agli inizi degli anni ’50, su richiesta
di Le Corbusier, egli si trasferisce in India
per costruire la nuova capitale del Pendjab,
Chandigarh e diviene capo progetto fi no
al 1966.Chandigarh diverrà uno dei riferimenti
principali dell’architettura e dell’urbanismo
moderno. Se la celebrità di Chandigarh
porta l’impronta di Le Corbusier, le qualità
di questa capitale sono da attribuire
sia al genio di quest’ultimo che a quello
di Pierre Jeanneret.
Le Corbusier, 1887—1965
Charles-Edouard Jeanneret, known
as Le Corbusier, was born at La Chaux-
de-Fonds, in Switzerland, in 1887; he died
in France, at Roquebrune-Cap-Martin in 1965.
Early in his career his work met with some
resistance owing to its alleged “revolutionary”
nature and the radical look it acquired from
its “purist” experiments; in time, however,
it won the recognition it deserved
and it is still widely admired.
In his activities as town-planner, architect
and designer, his method of research
continued to develop, at times going
to the opposite extremes of a rich plastic
idiom. Instances of this are: Unité d’Habitation
in Marseille (1946-52); the Chapel Notre-
Dame du Haut at Ronchamp (1950-55);
the Dominican Monastery “La Tourette”
at Eveux (1951-56); the Pavillon de l’Homme
in Zurich (1964-65) the project of the Hospital
in Venice (1965). Much the same commitment
will be found in the design of several
furnishings, such as: the furniture
of the Equipement intérieur de la maison
(tables, chairs, armchairs, sofas) designed
for the Salon d’Automne in 1928,
with Pierre Jeanneret and Charlotte Perriand
and “Casiers Standard”, system of container
units designed for the Pavillon of the Esprit
Nouveau, 1925 in collaboration with
Pierre Jeanneret.
Pierre Jeanneret, 1896—1967
Graduating at l’Ecole des Beaux-arts
in Geneva, Pierre Jeanneret was an architect,
designer and town planner.
His name and works are inextricably linked
with his celebrated cousin Charles-Edouard
Jeanneret, known as “Le Corbusier”
of whom he was partner between 1922
and 1940.Together, they collaborated on
a large number of projects and developments
before World War II, including Villa La Roche
in Paris, currently the home of Fondation
Le Corbusier, and the famous “Le Corbusier,
Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand”
furniture collections. At the beginning
of the 1950’s, on the request of Le Corbusier
he moved to India to construct the new
capital of Pendjab, Chandigarh, and was head
of the project until 1966. Chandigarh became
a major architectural landmark and beacon
of modern urbanism.
If Chandigarh’s fame carries the infl uence
of Le Corbusier, the qualities of this capital
can be attributed to the genius of both
Le Corbusier and Pierre Jeanneret.
Charlotte Perriand, 1903—1999
Charlotte Perriand fa parte a pieno titolo
di quell’avanguardia culturale che fi n dai primi
decenni del ventesimo secolo ha promosso
un profondo rinnovamento dei valori estetici.
Nel campo della storia dell’arredamento del
ventesimo secolo, l’avvento della modernità
è reso possibile dall’intraprendente audacia
di questa vera riformatrice dell’architettura
d’interni. Agli inizi del suo percorso
professionale è acclamata dalla critica
per il suo Bar sous le toit, esposto al Salon
d’Automne del 1927; lo stesso anno, a soli
ventiquattro anni, Le Corbusier le propone
di collaborare con lui e con Pierre Jeanneret
per l’Equipement de l’habitation. Egli scrive
nel 1932: “madame Charlotte Perriand,
architetto a Parigi, lavora con noi in qualità
di socia, da parecchi anni, in particolare
per i lavori relativi alle “attrezzature”
della vita domestica. Madame Perriand
possiede delle eccezionali qualità di inventiva,
iniziativa e di realizzazione. È lei che ha
l’intera responsabilità nella realizzazione
dei nostri arredi domestici”. La collaborazione
decennale con Le Corbusier e Pierre
Jeanneret e l’esperienza giapponese
rappresentano momenti di intensa
eff ervescenza creativa nella vita dell’artista.
Architetto, designer, urbanista, fotografa,
Charlotte Perriand si esprime in tutti questi
settori con pari talento nel corso di 70 anni.
La sua fama ha ormai acquisito
una dimensione internazionale.
Charlotte Perriand, 1903—1999
Charlotte Perriand holds full membership
of that avant-garde cultural movement which,
from the fi rst decades of the twentieth
century, brought about a profound change
in aesthetic values. In the sphere of twentieth
century furnishing history, the advent of
modernity made possible the entrepreneurial
audacity of this true reformer of interior
design. At the beginning of her professional
career she was acclaimed by critics
for her Bar sous le toit exhibited
at the Salon d’Automne in 1927; in the same
year, when she was just twenty-four years
old, Le Corbusier persuaded her to work
with him and Pierre Jeanneret
on l’Equipement de l’habitation. He wrote
in 1932: “Madame Charlotte Perriand,
architect in Paris, has worked with us
as a partner for many years, particularly
on projects regarding the “apparatus”
of domestic life. Madame Perriand possesses
exceptional qualities of inventiveness,
initiative and construction. She has complete
responsibility for the production of our
domestic furniture”. The ten-year long
collaboration with Le Corbusier and Pierre
Jeanneret, and her Japanese experience,
represent periods of intense creative
eff ervescence in the life of the artist.
Charlotte Perriand was an equally talented
architect, designer, town planner,
and photographer for 70 years. Her fame has
now acquired an international dimension.
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