(it) / Sdraiarsi per terra, e sentire il pianeta che gira. È una
frase che mi risuona in mente da quando ho scoperto il racconto
di quella che è stata una grande scrittrice di fantascienza, Ursula
K. Le Guin, dove per il popolo da lei immaginato l’iniziazione
è appunto sdraiarsi per terra, e sentire il pianeta che gira.
Una frase che risuona perché dentro ci sono molte cose:
per noi, a volte, il desiderio di silenzio, di quiete; ma anche quello
di connettersi alla terra. Toccare per esserci e per capire. Mi è
tornata in mente pensando alla materia di cui sono fatti questi
arredi: la lana, il legno, la pietra. La lana è quella finissima di Cloth
Ermenegildo Zegna, che ricopre gli imbottiti Carpanese Home.
Il legno è quello dei pezzi disegnati da Giorgio Bonaguro e Matteo
Zorzenoni, con l’art direction di Studio Federico Peri.
La pietra — anzi il calcestruzzo, in una particolare
nuance di rosso — è quello della casa dove sono state scattate le
foto. Vetrate e luce, nel progetto di Mide Architetti: una casa che
si apre, che accoglie la natura e il verde.
Ma sdraiarsi per terra è anche semplicemente sedersi su
una poltrona, un divano. Toccare i tessuti. Il legno. Forza viva.
Torno al legno: è quello dell’ebanisteria veronese. Torno alla lana:
non a caso Zegna, che è stato uno dei primi brand tessili a pensare
“green”, aprendo l’Oasi Zegna, in Piemonte dove è nata l’azienda;
un parco nelle Alpi Biellesi, famoso per la conca dei rododendri.
Toccare, capire. Perché, come ci suggerisce Ursula K.
Guin, come salvare il mondo, e in fondo anche noi stessi,
lo capiremo non solo con la mente, ma anche con il corpo.
— Lisa Corva
Le possibilità della notte.
Le possibilità del giorno.
Clothes —
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