Billiani nasce nel 1911 quando Luigi, falegname
originario della Carnia, e la moglie Delina, figlia
di un seggiolaio di Mariano, aprono un piccolo
opificio a Manzano. Tra Manzano e Mariano ci
sono poco più di dieci chilometri e un confine:
quello che separa l’Impero austroungarico dal
Regno d’Italia. L’impresa, che produce sedie
in legno curvate e impagliate, è a conduzione
familiare. Sono gli anni in cui inizia a prendere
forma quello che nel secondo dopoguerra di-
venterà il distretto della sedia: saranno i figli di
Luigi — i fratelli Ottone, Orlando, Lino e Bruno —
a vivere da protagonisti gli anni del boom. Nel
1986 entra in azienda la terza generazione e Bil-
liani diventa sinonimo di sedute per grandi com-
messe, soprattutto all’estero. Alla fine degli anni
Novanta Luigi Billiani, che ha lo stesso nome del
nonno e una formazione da architetto, decide di
intraprendere la strada del design e insieme alla
moglie Veronik Romanutti crea la Billiani di oggi.
Storia ⁄ History
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History _ Billiani started up in 1911 when Luigi, a carpenter
originally from Carnia, and his wife Delina, daughter of a
chair maker from Mariano, opened a small factory in Manzano.
Between Manzano and Mariano there were just over ten
kilometres as well as a border: the one that separated the
Austro-Hungarian Empire from the Kingdom of Italy. The
company, which produced curved and wicker wooden chairs,
was family-run. These were the years in which what was to
become the chair district began to take shape after the Second
World War: Luigi’s children — the brothers Ottone, Orlando,
Lino and Bruno — would experience the boom years as major
players. In 1986 the third generation joined the company and
Billiani became synonymous with seating for large orders,
destined especially abroad. At the end of the nineties Luigi
Billiani, who has the same name as his grandfather and had
trained as an architect, decided to go down the design path
and, together with his wife Veronik Romanutti, created the
Billiani of today.
Design — Good design and woodworking ability have always
been the hallmark of Billiani products, but it is only since 1997
that we have started to talk about design in concrete terms.
The debut was at the 2002 Milan Furniture Fair, with a
provocative stand on which flew the flag of design: Marco
Ferreri designed it, also the author of a chair that was short-
listed for the Compasso d’Oro. While the link with tradition
was ensured by the projects of master Werther Toffoloni,
the partnership with Emilio Nanni opened up a new era:
colourful, trendy, carefree. The list of designers grew, as did
the list of projects, some of which were exhibited in museums,
from the MoMA in New York to the Milan Triennale. The
chair remained central and wood became the leitmotif of
the collection. Cristina Celestino was entrusted with the
artistic direction in 2019 and it is she who has made the latest
transformation. The original geographical displacement that
brought Billiani to Manzano in 1911 has become the focus of her
vision: the look has become warmer and more sophisticated,
the fabrics have taken on heightened importance, the products
suit residential settings. Today, Billiani remains first and
foremost synonymous with wooden chairs - but the Billiani
world has expanded.
Buon disegno e capacità di lavorare il legno
sono da sempre la cifra dei prodotti Billiani, ma
è dal 1997 che s’inizia a parlare concretamente
di design. Il debutto è al Salone del Mobile di
Milano del 2002, con uno stand provocatorio su
cui sventola la bandiera del design: l’ha proget-
tato Marco Ferreri, autore anche di una sedia
che sfiora il Compasso d’Oro. Mentre il legame
con la tradizione è assicurato dai progetti del
maestro Werther Toffoloni, il sodalizio con Emilio
Nanni apre una nuova era: colorata, pop, spen-
sierata. L’elenco dei designer si allunga, così
come quello dei progetti, alcuni dei quali entra-
no nei musei, dal MoMA di New York alla Trien-
nale di Milano. La sedia resta centrale e il legno
diventa il fil rouge della collezione. È Cristina
Celestino, cui viene affidata la direzione artisti-
ca nel 2019, a compiere l’ultima trasformazione.
Lo sconfinamento geografico originario, quello
che ha portato Billiani a Manzano nel 1911, nella
sua visione diventa programmatico: l'immagine
si fa più calda e sofisticata, i tessuti acquistano
importanza, i prodotti si affacciano all’ambito
domestico. Oggi, Billiani è ancora e soprattutto
sedia in legno, ma il suo mondo si è ampliato.
Design
Billiani produce al 100% all’interno del triango-
lo della sedia, un territorio di piccoli laboratori
specializzati dove la cultura del legno ha radici
profonde. Una filiera d’eccellenza fatta di azien-
de artigiane dalla storia secolare, ciascuna spe-
cializzata in una fase del lavoro. È proprio ad
aziende come Billiani che si deve l’aver tenuto
in vita questo tessuto produttivo che ha rischia-
to di perdersi sulla spinta della delocalizzazio-
ne, rendendolo un fiore all’occhiello del design
made in Italy.
Produzione
Production — It is precisely companies just like Billiani that have
been responsible for keeping alive this production network that
had been at risk being lost as a result
of outsourcing, and as such Billiani remains a jewel in
the crown of Made in Italy design.